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SANTA MESSA PER L'ORDINAZIONE EPISCOPALE
DI MONS. LEOPOLDO GIRELLI
NUNZIO APOSTOLICO IN INDONESIA

OMELIA DEL CARD. ANGELO SODANO*

Chiesa maggiore del Seminario Vescovile, Bergamo
Sabato, 17 giugno 2006

 

Fratelli e Sorelle nel Signore,

È con grande gioia che oggi sono ritornato in questa bella comunità diocesana, per imporre le mani sul capo di un vostro caro sacerdote, chiamato dal Papa all'ordine episcopale.

In realtà, ero già venuto fra voi dieci anni fa, esattamente il 26 agosto del 1996, festa del vostro Patrono, il martire s. Alessandro, per l'ordinazione episcopale del caro Mons. Aldo Cavalli, ora Nunzio Apostolico in Cile. Nuovamente ero poi fra voi nella medesima festa di s. Alessandro del 1999 per l'analoga ordinazione di Mons. Luigi Bonazzi, ora Nunzio Apostolico a Cuba.

Potete quindi immaginare con quanto gaudio interiore oggi sia ritornato fra di voi per ordinare Vescovo un sacerdote di questo presbiterio diocesano, chiamato ad esercitare il suo ministero su un gradino ancor più alto, qual è quello dell'episcopato.

Un nuovo Vescovo

Qui fra le mura austere di questo Seminario, Don Leopoldo si è formato alla scuola di tanti benemeriti sacerdoti. Da qui, egli ora ripartirà per una nuova missione al servizio della Chiesa universale. Egli viene oggi annoverato nel Collegio episcopale, che succede al Collegio apostolico, stabilito da Cristo per ammaestrare, santificare e guidare la sua Santa Chiesa.

Come ricordo storico dell'antica diocesi di Capri, poi soppressa, Don Leopoldo ne assumerà pure il titolo arcivescovile per perpetuare la memoria di quella comunità. L'essenziale dell'ordinazione episcopale sta però nel fatto che egli viene annoverato nel Collegio episcopale e, nel medesimo tempo, riceve, con l'imposizione delle mani dei Vescovi presenti, una grazia speciale dello Spirito Santo per guidare il popolo santo di Dio.

Un cenacolo apostolico

Voi, cari bergamaschi, siete qui venuti numerosi per stringervi attorno al vostro caro Mons. Girelli.

Vi saluto tutti di cuore, portandovi la Benedizione del Papa Benedetto XVI. Egli è particolarmente vicino a questa amata Chiesa bergamasca, che tanto ha già donato e ancora sta offrendo alla Chiesa universale.

È un saluto che va in primo luogo al vostro venerato Pastore, Mons. Roberto Amadei, al suo Ausiliare Mons. Lino Belotti, come a tutti i sacerdoti della diocesi.

Con voi, porgo pure il mio fraterno saluto ai Vescovi qui convenuti, cominciando dal Card. William Levada, come anche a tutte le distinte autorità civili e militari che hanno voluto unirsi alla nostra Celebrazione.

A tutti chiedo di pregare per il nuovo Vescovo. Poco fa abbiamo cantato il "Veni Creator Spiritus". Fra breve invocheremo l'intercessione di Maria Regina degli Apostoli e di tutti i Santi, con la tradizionale formula litanica.

Fortificati dai doni dello Spirito Santo, il nuovo Vescovo potrà così svolgere bene la missione che il Papa gli ha affidato. Partirà di qui, da questo nuovo Cenacolo apostolico, per annunciare in tutto il mondo il Vangelo di Cristo.

La missione del Nunzio

Come ben sapete, Mons. Leopoldo non svolgerà la sua missione in una diocesi particolare, ma collaborerà con il Papa, al servizio della Chiesa universale.

La sua sede sarà ora in terra asiatica, e precisamente in Indonesia. Risiederà nella capitale Jakarta e di là seguirà la vita della Chiesa in quella grande Nazione, mantenendo pure cordiali rapporti con le autorità civili, per cooperare al progresso spirituale di quelle popolazioni.

Gli sarà d'esempio un grande Nunzio Apostolico dei tempi moderni, il beato Giovanni XXIII, che dedicò gran parte del suo ministero a questa attività, prima in Bulgaria (1925-1934), poi in Turchia e Grecia (1935-1944) ed, infine, in Francia (1945-1953). La sua profonda vita sacerdotale, il suo grande zelo apostolico, il suo intenso amore a tutti gli uomini che incontrava sul suo cammino, hanno fatto del Nunzio Roncalli la figura più luminosa dei Rappresentanti Pontifici dei tempi moderni.

In un Paese lontano

In Indonesia, Mons. Leopoldo Girelli troverà una Chiesa missionaria in grande espansione, diffusa nelle numerose isole che formano l'arcipelago più grande della terra, con una superficie sei volte più grande dell'Italia.

Come è noto, l'Indonesia costituisce il quarto Paese più popoloso del mondo, con una popolazione di ben 217 milioni d'abitanti, suddivisi in numerosi gruppi etnici:  un crocevia di idiomi, di culture e di religioni, con prevalenza dell'islamismo.

Anche là il seme del Vangelo di Cristo, portato da generosi missionari portoghesi ed olandesi, è andato crescendo nei secoli e sono così sorte numerose e belle comunità cristiane. E vero che i cattolici sono solo un piccolo gregge di circa 7 milioni di fedeli, appena il 3% di quella popolazione, ma si tratta di una Chiesa viva, suddivisa in 27 diocesi e 10 arcidiocesi. Vi fioriscono pure numerose istituzioni cattoliche di educazione e di assistenza, chiamate a portare il lievito del Vangelo di Cristo in quella società.

Ex-colonia olandese, l'Indonesia divenne poi una Repubblica indipendente nel 1945 e successivamente nel 1950 volle stabilire i rapporti diplomatici con la Santa Sede, per avviare una feconda collaborazione fra Chiesa e Stato, in campo nazionale ed internazionale.

Da Bergamo a Jakarta

Tale missione sarà ora svolta da un degno figlio della terra bergamasca, Mons. Leopoldo Girelli. Qui egli ricevette l'ordinazione sacerdotale nella solennità del Corpus Domini di 28 anni fa, il 17 giugno 1978, per le mani del compianto Vescovo Mons. Giulio Oggioni e qui, oggi, nella stessa data, riceve l'ordinazione episcopale.

Con la forza dell'Eucaristia, fra breve inizierà il suo ministero in terra indonesiana e là lavorerà per annunciare il Vangelo di Cristo, Via, Verità e Vita. Questa comunità si stringe oggi attorno a lui, adorando e ringraziando il Signore, che sempre suscita dei buoni Pastori per la sua Santa Chiesa.

Oggi la liturgia ci ha fatto cantare la sequenza del "Lauda Sion": 

"Loda, o Sion, il Salvatore,
tua Guida e tuo Pastore,
lodalo con inni e cantici".
Sì, oggi noi tutti potremmo pure ripetere in coro: 

"Loda, o Bergamo, il Salvatore,
tua Guida e tuo Pastore,
lodalo con inni e cantici".

Amen!


*L'Osservatore Romano 19/20.6.2006 p.6.

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