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ORDINAZIONE EPISCOPALE
A MONS. JAMES PATRICK GREEN,
ARCIVESCOVO TITOLARE DI ALTINO, NUNZIO APOSTOLICO IN SUD AFRICA,
IN NAMIBIA E IN LESOTHO E DELEGATO APOSTOLICO IN BOTSWANA

OMELIA DEL CARD. ANGELO SODANO*

Altare della Cattedra della Basilica Vaticana
Mercoledì, 6 settembre 2006

 

Il Vangelo di oggi ci ricorda un'immagine caratteristica di Gesù. Egli si presenta a noi come il Buon Pastore, che ama e cura le sue pecore, disposto anche a dare la via per esse. Per questo va alla ricerca anche delle pecorelle smarrite, per riunirle tutte in un unico ovile (Gv 10, 11-16).

L'opera terrena di Gesù doveva terminare con la sua Ascensione al cielo. Per questo Egli aveva scelto degli Apostoli ed aveva detto loro: "Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi" (Gv 20, 21). Poi diede loro un mandato categorico: "Andate ... e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28, 19-20).

Una missione universale

L'opera di Cristo Buon Pastore sarebbe così continuata dagli Apostoli e dai loro successori, fino alla consumazione dei secoli.

In questa missione, gli Apostoli furono pienamente confermati il giorno della Pentecoste, secondo la promessa del Signore: "avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra" (At 1, 8).

Questa forza speciale è quella che scenderà fra poco sul nostro caro confratello James e lo renderà atto a continuare nel mondo d'oggi l'opera di Gesù,  Pastore  Eterno delle nostre anime.

A nome di tutti i Vescovi presenti, io gli chiederò fra breve: "Vuoi, fratello carissimo, adempiere fino alla morte il ministero a noi affidato dagli Apostoli, che noi ora trasmettiamo a te, mediante l'imposizione delle mani, con la grazia dello Spirito Santo?".

Con il suo sì, totale e generoso, il nostro caro Mons. James si disporrà così a ricevere la grazia di guidare, come Buon Pastore, il popolo santo di Dio. Scenderà su di lui quello Spiritus principalis di cui ci parla il rito dell'ordinazione, e cioè quello Spirito sovrano, quello "Spirito che regge e guida" che ci rende atti a condurre il popolo cristiano sulle vie della salvezza.

Di tale missione di guida è segno eloquente il pastorale che fra breve consegnerò al nuovo Vescovo, dicendogli: "Abbi cura dell'intero gregge, nel quale lo Spirito Santo ti ha posto come Vescovo,  per  reggere la Chiesa di Dio".

Con la forza dell'amore

Caro Confratello, questa è la missione che ti attende. Animato da un profondo spirito pastorale, potrai ripetere ogni giorno con l'Apostolo San Paolo: "l'amore di Cristo ci sospinge" "Caritas Christi urget nos" (2 Cor 5, 14). Sarà questa la molla interiore che ti farà trovare le vie opportune per portare gli uomini a Cristo, pur con grande rispetto delle persone che avvicinerai. Del resto, il senso di discrezione e una grande bontà d'animo ti hanno sempre distinto  finora  nella tua  vita  sacerdotale.

Sovente, ordinando Vescovo un Nunzio Apostolico, ho ricordato l'esempio del Papa Giovanni XXIII, che come Rappresentante Pontificio in Bulgaria (1925-1934) Turchia e Grecia (1935-1944) ed infine in Francia (1945-1953) ci ha indicato il cammino della bontà come l'unico che può aprire il cuore degli uomini e disporli ad accogliere il messaggio cristiano.

Fra i numerosi Vescovi ai quali ho avuto finora la grazia di imporre le mani, ben 44 sono stati Nunzi Apostolici. Ora ho la gioia di ordinare te, caro Monsignore, e sento il dovere di indicare anche a te la strada maestra del ministero pastorale, e cioè la strada della carità.

Del resto, anche l'Apostolo Paolo, pur lavorando con profondo ardore apostolico, esortava ad operare per la verità nella carità, ad agire "veritatem facientes in caritate" (cfr Ef 4, 15).

Verso l'Africa meridionale

Fratelli e sorelle nel Signore, la missione del nuovo Vescovo non si svolgerà all'interno di una diocesi particolare, ma egli collaborerà con il Santo Padre per il bene della Chiesa in Africa meridionale. A nome del Sommo Pontefice, egli manterrà i contatti con i Vescovi del luogo e favorirà anche un dialogo costruttivo con quelle autorità civili. La sua sede sarà a Pretoria, capitale della Repubblica del Sudafrica ed in quel Paese continuerà l'opera svolta dai suoi benemeriti Predecessori.

Egli va in un grande Paese, quattro volte più esteso dell'Italia, ove la Chiesa, con 26 circoscrizioni ecclesiastiche, è molto impegnata per il progresso spirituale di quelle popolazioni. E una Chiesa giovane, dato che solamente due secoli fa, e precisamente nel 1805, i primi sacerdoti cattolici si stabilirono in quelle terre. Ogni anno cresce però il numero dei cristiani e grande e il loro contributo per il bene del Paese.

Anch'io sono stato testimone dei fervore apostolico di quelle comunità cristiane, allorquando accompagnai il compianto Papa Giovanni Paolo II nella sua visita a Pretoria ed a Johannesburg nel settembre del 1995.

Il Rappresentante Pontificio è poi chiamato a rinsaldare i vincoli di comunione anche con la Chiesa in Namibia, in Botswana ed in Lesotho, come con altri Paesi della regione ai quali il Papa lo vorrà destinare.

È una nobile missione, soprattutto oggi in cui la Chiesa in Africa è chiamata ad un cammino di rinnovamento spirituale, per portare in tutto il continente il lievito trasformatore del Vangelo di Cristo.

La benedizione del Papa

Caro Monsignore, parti sereno per la tua nuova missione. Il Papa Benedetto XVI ti è vicino e per mezzo mio ti benedice di cuore. Ti accompagna la riconoscenza di tutti i Collaboratori della Segreteria di Stato, che hanno beneficiato in questi anni della tua amicizia e del tuo esempio.

Ti sono accanto i tuoi familiari, come tanti amici provenienti dalla tua Arcidiocesi di Philadelphia e dagli Stati Uniti in generale, come dalle Nunziature Apostoliche ove in passato avevi lavorato.

Su di te noi invocheremo oggi i doni dello Spirito Santo, per intercessione di Maria, Regina degli Apostoli e di tutti i Santi.

Caro Nunzio Apostolico, avanti, quindi, sereno nel nome del Signore!


*L'Osservatore Romano 8.9.2006 p.5.



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