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INCONTRO PLENARIO COMMEMORATIVO AD ALTO LIVELLO
DEDICATO ALLA VERIFICA DEI RISULTATI
DELLA SESSIONE SPECIALE SULL'INFANZIA NELL'AMBITO
DELLA 62a SESSIONE DELL'ASSEMBLEA GENERALE DELL'ONU

DISCORSO DI S.E. MONS. CELESTINO MIGLIORE

New York
11-12 dicembre 2007

 

Presidente,

questo incontro plenario commemorativo ci offre l'opportunità di fare una pausa e di valutare qual è la nostra posizione oggi rispetto all'impegno di creare un mondo adatto ai bambini che abbiamo assunto nel corso della sessione speciale per l'infanzia del 2002.

La Convenzione dei Diritti del Bambino rimane il modello della promozione e della tutela dei diritti dell'infanzia. Essa contiene principi fondamentali quali i diritti del bambino prima e dopo la nascita, la famiglia quale ambiente naturale per la crescita e l'educazione dei figli e il diritto del bambino alla migliore assistenza sanitaria e alla migliore educazione possibili.

Facendo riferimento ai principi sanciti nella Convenzione, la sessione speciale del 2002 riafferma la famiglia quale cellula primaria della società, che offre l'ambiente migliore affinché i bambini acquisiscano conoscenze, coltivino buone qualità e sviluppino atteggiamenti positivi per divenire cittadini responsabili. È dunque interesse di tutti motivare i genitori ad assumersi la responsabilità personale di educare i propri figli e di consolidare la famiglia.

Sulla base della convinzione perenne che l'educazione è al centro dello sviluppo di ogni bambino, oggi la Chiesa cattolica gestisce più di duecentocinquantamila scuole in tutti i continenti, con tre milioni e mezzo di insegnanti che educano quarantadue milioni di studenti. Per aiutare ogni bambino ad esercitare il proprio diritto all'educazione, molte di queste scuole sorgono in alcune delle aree più problematiche del mondo, nelle quali, senza di esse, i bambini sarebbero completamente abbandonati a se stessi, per esempio villaggi remoti, città povere delle zone interne, aree di conflitto, campi di rifugiati e terreni per lo smaltimento dei rifiuti.

Riconoscendo che la povertà cronica rimane l'ostacolo maggiore alla soddisfazione delle necessità dell'infanzia, aiutare i lavoratori mediante l'educazione è la chiave per metterli in grado di rompere il ciclo di estrema povertà e di acquisire la consapevolezza della propria dignità e del proprio valore. Si devono elaborare modi per offrire loro una educazione e una formazione di base libere e per integrarli nel sistema educativo ufficiale in tutti i modi possibili.

L'impegno della Santa Sede per tutelare i bambini e le famiglie dall'HIV/AIDS è dimostrato dalle migliaia di istituzioni impegnate nella cura e nell'educazione degli orfani, dalle campagne di prevenzione e di sensibilizzazione, dalla distribuzione dei farmaci antiretrovirali, dall'assistenza sanitaria di base e dall'alimentazione, dalla prevenzione della trasmissione del virus da madre a figlio, dalla lotta contro la stigmatizzazione e dalla possibilità offerta ai popoli che convivono con l'HIV/AIDS di essere protagonisti nella lotta contro l'epidemia.

Tuttavia, pur continuando a concentrarci sull'HIV/AIDS, dobbiamo migliorare le nostre politiche sanitarie riguardo a malattia letali sempre più diffuse quali la malaria e la tubercolosi. Una sfida sempre più importante è la mancanza di accesso dei bambini e delle madri all'assistenza sanitaria di base e all'igiene. Come ha affermato di recente il Segretario Generale, l'igiene è una delle necessità fondamentali umane più trascurate e sottovalutate e gli sforzi internazionali in questa area sono stati "fiacchi". I bambini sono le prime vittime di questa "situazione inaccettabile". Questa negligenza o mancanza di interesse per l'assistenza sanitaria di base ha un prezzo altissimo perché la prevenzione medica di base è spesso uno dei modi più convenienti e positivi per conservare la salute e rendere stabile la società.

La mia delegazione spera sinceramente che gli impegni rinnovati e assunti nel corso di questo incontro plenario non rimangano mere dichiarazioni d'intenti o obiettivi a cui aspirare, ma siano impegni saldi da onorare affinché un mondo veramente adatto ai bambini possa finalmente divenire realtà.

Grazie Presidente

  

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