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14ª SESSIONE DEL CONSIGLIO PER I DIRITTI UMANI -
DIBATTITO URGENTE SULL'ATTACCO DI ISRAELE
ALLA FLOTTA DIRETTA A GAZA

INTERVENTO DI S.E. MONS. SILVANO M. TOMASI,
OSSERVATORE PERMANENTE DELLA SANTA SEDE
PRESSO L'UFFICIO DELLE NAZIONI UNITE
ED ISTITUZIONI SPECIALIZZATE

Ginevra
Martedì
, 1° giugno 2010

 

Presidente,

con profonda tristezza la delegazione della Santa Sede osserva che la situazione non sanata in Medio Oriente resta una fonte di eventi tragici. L'ultima perdita di vite umane causata dall'uso della forza nell'attacco israeliano in acque internazionali contro la flotta pacifista di navi dirette alla Striscia di Gaza aggiunge purtroppo un altro anello alla lunga catena di conflitti e scontri che producono sofferenza e tensioni per le popolazioni palestinese e israeliana.

Mostriamo solidarietà e porgiamo condoglianze alle famiglie delle nuove vittime. Si auspica che le vittime del presente e del passato incoraggino una comprensione ampia del fatto che una pace duratura si può conseguire non con la violenza, ma con il rispetto dei diritti e con la reciproca accettazione.

Per rendere possibile un dialogo concreto, è necessaria un'indagine completa, imparziale e trasparente sull'ultimo incidente, basata sul diritto internazionale e sul diritto umanitario internazionale.

Anche se tutti i fatti vengono accertati, è chiaro che le esigenze umanitarie del popolo di Gaza non sono soddisfatte e che tutte le parti coinvolte e la comunità internazionale hanno la responsabilità di cooperare affinché i diritti umani fondamentali di quelle persone vengano rispettati.
Come la Santa Sede ha già dichiarato, essa si oppone all'uso della violenza da qualsiasi parte provenga. La violenza rende ancora più difficile la ricerca di soluzioni pacifiche, le uniche che possono edificare un futuro di coesistenza costruttiva.

La mia delegazione si rivolge ancora una volta a tutte le parti in causa esortandole a pervenire a una soluzione duratura del conflitto israelo-palestinese attraverso negoziati, che portino a una soluzione a due Stati, con Israele e uno Stato Palestinese indipendente che vivano l'uno accanto all'altro in pace e sicurezza.

 

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