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INCONTRO DI ALTO LIVELLO DEDICATO AI GIOVANI -
65a SESSIONE DELL'ASSEMBLEA GENERALE

INTERVENTO DELL'ARCIVESCOVO FRANCIS ASSISI CHULLIKATT,
OSSERVATORE PERMANENTE DELLA SANTA SEDE
PRESSO L'ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE A NEW YORK

New York
Giovedì, 28 luglio 2011

 

Signor Presidente,

Cinquant’anni fa le Nazioni Unite hanno riconosciuto per la prima volta il contributo specifico dei giovani, adottando la Dichiarazione sulla diffusione tra i giovani degli ideali di pace, di mutuo rispetto e di comprensione tra i popoli (A/RES/20/2037), nella quale l’Assemblea Generale ha affermato principi importanti che hanno aiutato a orientare, ad oggi, il lavoro dei governi, delle organizzazioni non governative e dei movimenti giovanili. La Dichiarazione affermava che tutti i giovani dovevano essere cresciuti in uno spirito di pace, di giustizia, di libertà, di rispetto reciproco e di comprensione, al fine di promuovere uguali diritti per tutte le persone e tutte le nazioni, il progresso economico e sociale, il disarmo e il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale. I giovani sono il futuro dell’umanità e, quando diventano adulti, hanno un ruolo fondamentale da svolgere per il suo futuro. Al fine di poterlo fare in modo responsabile, hanno bisogno di un’educazione adeguata che permetta loro di distinguere tra giusto e sbagliato, tra virtù e vizio.

Signor Presidente,

Lo scorso anno, con grande intuito, l’Assemblea Generale, indicendo quest’Anno Internazionale dei Giovani, ha richiamato l’attenzione su due elementi importanti per il progresso della pace, vale a dire il dialogo e la comprensione reciproca (A/RES/64/134). Questo tema è stato un invito ad ascoltare le aspirazioni e gli interessi dei giovani, a impegnarsi in uno scambio reciproco con loro e a trasformare questi scambi in una condivisione autentica di saggezza per il bene comune. La ricerca del bene comune aiuta la famiglia umana a vivere in maniera virtuosa.

Molti giovani provano il profondo desiderio di relazioni personali caratterizzate dalla verità e dalla solidarietà. Molti giovani desiderano costruire amicizie autentiche, conoscere l’amore vero, fondare una famiglia che rimanga unita, realizzarsi personalmente e ottenere una vera sicurezza, tutte promesse di un futuro sereno e felice. Gli Stati Membri delle Nazioni Unite hanno la responsabilità di aiutare i giovani a questo riguardo, sostenendo nei principi e nei fatti la Carta dell’Organizzazione.

Signor Presidente,

Ogni giovane deve poter essere allevato in un ambiente in cui crescere e imparare, vale a dire in una comunità e in una società caratterizzate dalla pace e dall’armonia, libere da ogni violenza e discordia. Ogni bambino, per il pieno e armonioso sviluppo della sua personalità, dovrebbe crescere in un ambiente familiare, in un clima di felicità, di amore e di comprensione (cfr. Convenzione sui diritti del fanciullo, Preambolo). Sarà proprio questo ambiente a promuovere quel senso civico buono e responsabile che è fondamentale per il bene comune dell’umanità.

La famiglia è il primo luogo in cui i giovani imparano la responsabilità morale e il rispetto per gli altri. La famiglia svolge un ruolo importante nell’educare i bambini a sviluppare tutte le proprie capacità, nel prepararli ad acquisire valori etici e spirituali e nell’instillare in loro un profondo attaccamento alla pace, alla libertà, alla dignità e all’uguaglianza di tutti gli uomini e di tutte le donne. La famiglia, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto a essere protetta dalla società e dallo Stato (cfr. Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, articolo 16, 3; Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, articolo 23, 1).

Signor Presidente,

I genitori — padre e madre insieme — hanno la responsabilità primaria della crescita e dello sviluppo dei figli, per aiutarli a diventare cittadini e leader virtuosi. I genitori non possono sottrarsi a questo ruolo fondamentale. Gli Stati sono chiamati, in conformità agli strumenti internazionali, a rispettare le responsabilità, i diritti e i doveri dei genitori a questo proposito (cfr. Convenzione sui diritti del fanciullo, articoli 5 e 18,1). Le politiche giovanili, i programmi, i piani d’azione e gli impegni approvati dagli Stati Membri devono rispettare in pieno il ruolo dei genitori riguardo al benessere e all’educazione dei figli, anche nell’ambito della sessualità umana e della cosiddetta «salute sessuale e riproduttiva», che non deve includere l’aborto.

Signor Presidente,

Il documento finale di questo Incontro di Alto Livello presta attenzione all’eliminazione di ogni forma di violenza contro i giovani, alla promozione della loro salute e del loro benessere, alla tutela dei diritti di tutti i giovani migranti, al miglioramento della qualità dell’educazione, come pure ad assicurare un accesso universale all’educazione per tutti i giovani e a trattare l’importanza di un lavoro dignitoso per tutti i giovani. Gli Stati Membri hanno l’importante responsabilità di aiutare ad agevolare lo sviluppo umano integrale affinché ovunque ai bambini e ai giovani venga data l’opportunità di realizzare il loro grande potenziale, che comprende il benessere personale e di tutti coloro con cui condividono questo pianeta. Affinché ciò accada, è necessario tutelare i diritti dei bambini e dei giovani e sostenerli in piena conformità alle norme dell’ordine morale naturale.

Signor Presidente,

Oggi molte persone nel mondo non hanno punti di riferimento stabili sui quali costruire la propria vita e quindi finiscono con l’essere profondamente insicuri. Si sta sempre più diffondendo una mentalità di relativismo, secondo la quale una cosa vale l’altra, la verità e i punti di riferimento assoluti non esistono. Questo modo di pensare non conduce alla libertà autentica, ma piuttosto all’instabilità, alla confusione e al cieco conformarsi alle mode del momento, con le quali certe culture nel mondo tentano i nostri giovani. I giovani hanno il diritto di ricevere dalle generazioni precedenti saldi punti di riferimento che li aiutino a compiere le scelte sulle quali costruire la propria vita. La Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid del 2011, che si terrà tra poche settimane e riunirà tantissimi giovani provenienti da tutto il mondo, sarà per loro un’opportunità per celebrare e alimentare l’importanza della dimensione spirituale della propria vita radicata nella verità della persona umana (cfr. Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la XXVI Giornata Mondiale della Gioventù 2011).

Gli Stati Membri e questa Organizzazione possono dare contributi positivi a tale riguardo e quindi devono essere disposti a impegnarsi costantemente nel sostenere e nel mettere in atto i principi racchiusi nella Carta e gli strumenti fondamentali approvati a livello internazionale riguardanti i diritti umani. Più riusciranno a farlo, più i giovani saranno in grado di aiutare a portare avanti la causa della pace, sostenuti dalle loro famiglie, e di costruire società basate sul rispetto dei valori spirituali ed etici e orientate al bene comune di tutti.

 

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