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INTERVENTO DELLA SANTA SEDE
AL SECONDO COMITATO DELLA 69ª SESSIONE DELL'ASSEMBLEA GENERALE DELLE NAZIONI UNITE

INTERVENTO DELL'ARCIVESCOVO BERNARDITO AUZA,
OSSERVATORE PERMANENTE DELLA SANTA SEDE PRESSO LE NAZIONI UNITE,
SUL TEMA: «SVILUPPO AGRICOLO, SICUREZZA ALIMENTARE E NUTRIZIONE»

 

Signor Presidente,

Riunirsi per discutere di sviluppo agricolo, sicurezza alimentare e nutrizione non è e non deve diventare un esercizio di routine annuale. Piuttosto, deve essere per noi un’occasione di farci eco del grido di centinaia di milioni di persone in tutto il mondo che soffrono per la fame cronica e l’insicurezza alimentare. Deve inoltre ricordarci del paradosso per cui mentre tanti muoiono di fame, ogni giorno viene sprecata una quantità immensa di cibo.

Secondo il Rapporto del Segretario Generale su Sviluppo agricolo, sicurezza alimentare e nutrizione (A/69/279) dal 1990 il numero delle persone che soffrono di fame cronica è calato del 17 per cento. Sebbene questa diminuzione indichi un certo grado di efficacia negli sforzi compiuti in oltre due decenni per ridurre la fame, significa però anche che ci sono ancora quasi 850 milioni di persone che soffrono di fame acuta. Il numero è già di per sé sconvolgente, ma la cosa che deve sconvolgerci ancora di più è che dietro a questi numeri ci sono persone reali, con la loro dignità e i loro diritti fondamentali. Pertanto, sradicare la fame non è soltanto un obiettivo di sviluppo altamente prioritario; è un imperativo morale.

Non è però per mancanza di cibo nel mondo che queste persone soffrono la fame acuta, giacché i livelli attuali di produzione alimentare sono sufficienti per dare da mangiare a tutti. Il problema sta altrove, come per esempio nella mancanza di tecnologie di conservazione tra i piccoli produttori, nel sostegno governativo debole o assente per incentivare la commercializzazione dei prodotti, o nella mancanza di infrastrutture per una migliore distribuzione e commercializzazione del cibo. Cosa ancora più triste, questo paradosso è dovuto anche a una cultura dello scarto nelle società opulente, alla deliberata distruzione su larga scala dei prodotti alimentari per mantenere alti i prezzi e i margini di profitto, nonché ad altre politiche che ignorano l’obiettivo comune della sicurezza alimentare per tutti.

I costi umani e socio-economici della fame e della malnutrizione sono immensi. Non dovrebbe esistere priorità più alta di questa, poiché sul cibo e sulla nutrizione poggia tutto il resto, che si tratti di salute, di educazione, di mantenimento della pace o di godimento di diritti. Mentre rinnoviamo i nostri sforzi per eliminare la fame e la malnutrizione nel mondo, l’intera “Famiglia delle Nazioni Unite” deve abbracciare tale impegno e metterlo in primo piano nei suoi sforzi collettivi. È per questa ragione che la Santa Sede apprezza l’accorpamento della sicurezza alimentare, della nutrizione e dell’agricoltura sostenibile come parte degli obiettivi di sviluppo sostenibile e la loro inclusione nell’Agenda di sviluppo post-2015.

È anche in questo senso che la Santa Sede apprezza l’attenzione che il Rapporto del Segretario Generale su “Sviluppo agricolo, sicurezza alimentare e nutrizione” (A/69/279) dedica a quelle regioni del mondo in cui la fame e la malnutrizione sono ancora a livelli inaccettabili. La Santa Sede apprezza altresì il fatto che il Rapporto si concentri sui gruppi più vulnerabili alla malnutrizione, come le donne incinte e i bambini al di sotto dei cinque anni di età. La malnutrizione cronica e la sottoalimentazione continuano a colpire troppi bambini nel mondo. Di fatto, ogni anno 51 milioni di bambini al di sotto dei cinque anni deperiscono a causa della malnutrizione, e quasi 7 milioni di loro muoiono. Il Rapporto del Segretario Generale ci avverte delle sfide immense che si prospettano.

Signor Presidente,

Il tema di quest’anno della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, “Agricoltura familiare: Nutrire il mondo, preservare il pianeta”, ci dice che la famiglia è la chiave della lotta per porre fine alla fame. Svolge un ruolo centrale per ottenere il futuro sostenibile che vogliamo. È una componente centrale dei sistemi alimentari di cui abbiamo bisogno per condurre una vita più sana. La sua presenza sul campo la rende un agente privilegiato per promuovere un ambiente sano per le generazioni presenti e future. Questo riconoscimento del ruolo della famiglia deve essere accompagnato da politiche e iniziative che rispondano veramente alle esigenze delle famiglie e delle comunità agricole.

Signor Presidente,

Concludendo, mi permetta di portare alla sua attenzione la Conferenza internazionale sulla nutrizione che si terrà il mese prossimo a Roma. Il suo obiettivo è di riunire leader di governo, altre persone che decidono le politiche ad alto livello e rappresentanti delle organizzazioni intergovernative e della società civile per fare un bilancio dei progressi compiuti nel migliorare la nutrizione e cercare nuovi modi per promuovere gli sforzi nazionali e internazionali per migliorare la salute. Papa Francesco ha in animo di indirizzare un discorso alla Conferenza, al fine di esprimere il suo impegno a favore del futuro che vogliamo, un futuro che inizia dalla nostra comune determinazione ad assicurare che nessuno vada a letto affamato.

Grazie, Signor Presidente.