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INTERVENTO DELLA SANTA SEDE
AI NEGOZIATI INTERGOVERNATIVI DELLE NAZIONI UNITE
SULL'AGENDA DI SVILUPPO POST-2015

INTERVENTO DELL'ARCIVESCOVO BERNARDITO AUZA,
NUNZIO APOSTOLICO, OSSERVATORE PERMANENTE DELLA SANTA SEDE *

New York
Martedì, 26 marzo 2015

 

La mia Delegazione sostiene questo processo trasparente e inclusivo di negoziato intergovernativo e ci complimentiamo con entrambi per la leadership svolta durante tutto il processo. La mia Delegazione desidera anche ringraziare il Presidente della Commissione statistica delle Nazioni Unite la sua presentazione sugli indicatori preliminari.

Per quanto riguarda il tema di questa sessione, la mia Delegazione desidera fare alcuni commenti iniziali.

Anzitutto, la mia Delegazione apprezza la natura ambiziosa e impegnativa degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Allo stesso tempo siamo convinti della necessità di avere un’agenda di sviluppo post-2015 trasformativa e orientata all’azione. Inoltre, gli obiettivi di sviluppo sostenibile devono integrare in modo equilibrato i tre pilastri dello sviluppo sostenibile — lo sviluppo economico, sociale e ambientale — focalizzandosi in modo omnicomprensivo sullo sradicamento della povertà e sulla realizzazione di una vita di dignità per tutti. È imperativo che gli obiettivi di sviluppo sostenibile si concentrino maggiormente sui bisogni dei Paesi più vulnerabili, ovvero i Paesi meno sviluppati, i Paesi in via di sviluppo senza sbocchi sul mare e i piccoli Stati insulari in via di sviluppo, con un’attenzione particolare ai settori della loro popolazione in cui la povertà è più pervasiva, alle regioni in cui i conflitti armati continuano a impedire perfino la realizzazione degli obiettivi di sviluppo del millennio — e, di fatto, a causare anche un’ulteriore regressione verso il sottosviluppo — e alle zone più colpite dai disastri naturali.

In secondo luogo, la mia Delegazione è pienamente consapevole che gli obiettivi di sviluppo sostenibile sono un pacchetto preparato con attenzione e determinazione per rispondere ai desideri delle parti interessate. Per questo la mia delegazione non sostiene la valutazione tecnica dei fini e degli obiettivi, poiché questo potrebbe portare alla riapertura e alla rinegoziazione di ciò che è già un accordo politicamente equilibrato accettabile dalla grande maggioranza delle parti in causa.

In terzo luogo, ci aspettiamo di vedere risultati e progressi significativi se gli obiettivi di sviluppo sostenibile vengono attuati. Tali risultati e progressi dovrebbero essere accertati e verificati in base a indicatori concordati dalle stesse parti interessate.

Pertanto, la mia Delegazione prende atto del lavoro della Commissione statistica delle Nazioni Unite nel fornire una lista preliminare di indicatori per i fini e gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Inoltre, sottolineiamo che lo sviluppo di indicatori basati sulle prove deve proseguire in maniera aperta e trasparente ed essere guidato dagli Stati membri. Tali indicatori non devono sconvolgere l’equilibrio politico degli obiettivi di sviluppo sostenibile, né servire per imporre idee o ideologie che non trovano consenso negli esiti del gruppo di lavoro aperto (owgs).

A tale riguardo, la mia Delegazione desidera rilevare che alcuni fini e obiettivi vengono compresi in modo diverso in contesti culturali e religiosi differenti e quindi si tradurranno in maniera differente nelle politiche e nelle legislazioni nazionali. Riteniamo che gli indicatori debbano tener conto di tali differenze ed essere elaborati in un modo che permetta ai Paesi di accertare i propri risultati in una maniera che rispecchi e rispetti i loro valori nazionali e sia coerente con le loro politiche e legislazioni nazionali.

Infine, la mia Delegazione è fermamente convinta che gli indicatori dovrebbero essere globali, pur tenendo conto delle specificità nazionali e regionali, specialmente delle diverse capacità. Gli indicatori non possono essere dati irrealistici che solo — o nemmeno — i Paesi sviluppati sono in grado di realizzare.

 


* L'Osservatore Romano, ed. settimanale, Anno CLV, n. 015 09/04/2015.