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LETTERA DEL CARDINALE TARCISIO BERTONE
A NOME DEL SANTO PADRE
AI PARTECIPANTI
ALLA 58a SETTIMANA LITURGICA NAZIONALE ITALIANA
(SPOLETO, 27-31 AGOSTO 2007)

 

Dal Vaticano, 11 agosto 2007

A Sua Eccellenza Reverendissima
Mons. LUCA BRANDOLINI
Vescovo di Sora-Aquino-Pontecorvo

Eccellenza Reverendissima,

sono lieto di trasmettere il saluto cordiale del Santo Padre a Lei e ai partecipanti alla 58a Settimana Liturgica Nazionale, che si terrà dal 27 al 31 Agosto a Spoleto. Il tema dell’incontro – Celebrare nella città dell’uomo – si pone nell’ambito della riflessione che la Chiesa in Italia ha compiuto al Convegno di Verona, dove, tra le diverse sollecitazioni, è stata evidenziata l’attenzione agli impegni derivanti per i fedeli laici dalla "cittadinanza". Nel suo discorso ai delegati delle Diocesi italiane presenti a Verona, il Sommo Pontefice ha rilevato che "la nostra vocazione e il nostro compito di cristiani consistono nel cooperare perché giunga a compimento effettivo, nella realtà quotidiana della nostra vita, ciò che lo Spirito Santo ha intrapreso con il Battesimo: siamo chiamati infatti a divenire donne e uomini nuovi, per poter essere veri testimoni del Risorto e in tal modo portatori della gioia e della speranza cristiana nel mondo, in concreto, in quella comunità entro la quale viviamo" (L’Osservatore Romano, 20 ottobre 2006, p. 6).

Queste parole avvalorano la scelta del vostro tema; sottolineano come un discepolo di Cristo sia chiamato ad essere presente nella città, lasciando emergere la propria fedeltà al Vangelo nella vita di ogni giorno.

I temi delle varie relazioni previste nella vostra Settimana intendono così mettere in luce che per vivere da cristiani occorre armonizzare la personale fedeltà a Cristo con la "cittadinanza", con l’impegno cioè ad essere presenti nel mondo come suoi testimoni. Ed ogni celebrazione liturgica aiuta ad operare una lettura sapienziale della storia e un discernimento attento degli eventi, poiché apre l’animo dei credenti a quella prospettiva escatologica che consente di operare nella città terrena guardando oltre ciò che è transitorio, per scorgervi la misteriosa presenza del Risorto.

"Voi restate in città" (Lc 24,49). E’ a partire da questa consegna, data da Gesù ai suoi discepoli prima di salire al cielo, che i cristiani, nel corso dei secoli, hanno saputo riconoscere quanto di buono, di vero, di bello, di positivo c’era nelle varie società nelle quali erano inseriti. Consapevoli dell’invito di Cristo ad essere "sale" e "lievito" della terra, si sono impegnati, sorretti dallo Spirito Santo, ad animare, con la ricchezza dell’amore evangelico, la cultura e le tradizioni del loro tempo. Il tema del vostro Convegno - Celebrare nella città dell’uomo – aiuta a meglio comprendere come adempiere tale missione nell’odierna società con una fedeltà evangelica celebrata nella liturgia e vissuta nell’esistenza quotidiana. Si tratta di offrire alle comunità ecclesiali prospettive e sollecitazioni per continuare ad attuare gli orientamenti e le direttive che al riguardo ha dato il Concilio Vaticano II. Si tratta di riflettere sui piani pastorali e sui Convegni della Chiesa italiana, che nei decenni passati hanno tracciato le linee guida per un’autentica celebrazione della fede nella liturgia, da tradurre poi in coraggioso impegno civile e sociale. In effetti, è proprio la celebrazione liturgica il luogo privilegiato dove, attraverso un itinerario di tempi e momenti, spazi e luoghi, linguaggi e segni, diventa possibile ripensare e progettare la propria presenza di mediazione e di servizio nella città.

Lo ha ricordato il Santo Padre nell’Esortazione apostolica post-sinodale Sacramentum caritatis, sottolineando che una profonda spiritualità eucaristica è capace di incidere nel tessuto sociale. "L’Eucaristia stessa – egli scrive - getta una luce potente sulla storia umana e su tutto il cosmo. In questa prospettiva sacramentale impariamo, giorno per giorno, che ogni evento ecclesiale possiede il carattere di segno, attraverso il quale Dio comunica se stesso e ci interpella. In tal maniera, la forma eucaristica dell’esistenza può davvero favorire un autentico cambiamento di mentalità nel modo con cui leggiamo la storia e il mondo" (n. 92). E nell’omelia della scorsa solennità del Corpus Domini ha affermato: "Per ogni generazione cristiana l’Eucaristia è l’indispensabile nutrimento che la sostiene mentre attraversa il deserto di questo mondo, inaridito da sistemi ideologici ed economici che non promuovono la vita, ma piuttosto la mortificano; un mondo dove domina la logica del potere e dell’avere piuttosto che quella del servizio e dell’amore; un mondo dove non di rado trionfa la cultura della violenza e della morte" (L’Osservatore Romano, 8-9 giugno 2007, p. 7).

Un’attiva partecipazione alla celebrazione liturgica rende il cristiano più consapevole della propria responsabile vocazione ad essere segno e testimone di un modo radicalmente nuovo di operare nel mondo. Chiamato a contribuire alla costruzione della città terrena, egli si impegna così a favorire le dinamiche di partecipazione e responsabilità, di solidarietà e sussidiarietà in campo economico e sociale, che sono a servizio della persona e del bene comune.

Il Santo Padre Benedetto XVI assicura la sua preghiera perché la 58a Settimana Liturgica Nazionale sia fruttuosa per i partecipanti e per l’intera Chiesa che è in Italia. Riprendendo quanto ebbe a dire in Brasile all’inaugurazione della Va Conferenza dell’Episcopato latino-americano e dei Caraibi lo scorso 13 maggio, Egli auspica che il vostro importante Convegno aiuti le comunità cristiane italiane ad assumere le proprie responsabilità, "perché si sviluppi in pienezza l’esistenza umana nella sua dimensione personale, familiare, sociale e culturale" (L’Osservatore Romano, 14-15 maggio 2007). A tal fine, egli invoca su tutti i partecipanti la materna protezione di Maria Santissima, da cui "dobbiamo imparare a diventare persone eucaristiche ed ecclesiali" (Sacramentum caritatis, n. 96), e imparte di cuore a Vostra Eccellenza, all’Arcivescovo di Spoleto, ai Vescovi e ai sacerdoti presenti, ai relatori e a tutti i congressisti una speciale Benedizione Apostolica.

Con un fraterno saluto mi è gradito confermarmi

dell’Eccellenza Vostra Reverendissima
dev.mo

Tarcisio Card. Bertone
Segretario di Stato

   

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