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CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA
IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO DELL'INAUGURAZIONE
DEL CENTRO TRASMITTENTE DI SANTA MARIA DI GALERIA
DA PARTE DEL SERVO DI DIO PIO XII

OMELIA DEL CARDINALE TARCISIO BERTONE

Salone centrale del Centro Trasmittente di Santa Maria di Galeria
Giovedì, 27 settembre 2007

 

Cari fratelli e sorelle!

Grazie di cuore per avermi invitato a presiedere questa Celebrazione eucaristica in occasione della festa dei Santi Arcangeli Michele, Raffaele e specialmente Gabriele, protettore e patrono della Radio Vaticana, festa che anticipiamo di due giorni. Questi tre Arcangeli - Michele, Gabriele e Raffaele - sono presentati in alcune splendide pagine bibliche come messaggeri di Dio e protettori degli uomini lungo la storia della salvezza. Michele, che significa "Chi è come Dio?", ci viene mostrato nel libro di Daniele come lo speciale protettore del popolo eletto (cfr Dn 10, 13;12, 1) e, nell'Apocalisse, mentre combatte contro le milizie infernali (cfr Ap 12, 7). Gabriele, "Fortezza di Dio", nel libro del profeta Daniele ci appare come colui che rivela i piani salvifici di Dio (cfr Dn 8, 6; 9, 21) e, nel brano evangelico che abbiamo appena ascoltato, è mandato dalla Vergine Maria per annunciarle la sua divina maternità (cfr Lc 1, 26). Infine Raffaele, il cui nome significa "Medicina di Dio", è inviato come compagno di viaggio per il giovane Tobia e come guaritore del suo anziano padre cieco Tobi (cfr Tb 12, 15).

La liturgia e la costante tradizione della Chiesa ci esortano a riconoscere questi tre Arcangeli come nostri amici e ad invocarli come nostri speciali intercessori presso Dio. Tutti gli angeli, tra qualche giorno festeggeremo gli angeli custodi, ci guidano e ci proteggono nel difficile e spesso faticoso viaggio della vita su questa terra. Ma in modo del tutto speciale, quest'oggi vogliamo invocare il patrocinio e l'aiuto dell'Arcangelo Gabriele per ognuno di voi, che offrite il vostro contributo al buon funzionamento dei vari settori e servizi della Radio Vaticana, Radio che quotidianamente trasmette la voce e l'attività del Successore di Pietro e della Chiesa.

Ci troviamo riuniti nel salone centrale del Centro Trasmittente di Santa Maria di Galeria, del quale proprio quest'anno ricorre il 50° anniversario dell'inaugurazione da parte del Servo di Dio Pio XII, di venerata memoria. In quella occasione, Papa Pacelli ricordava come "l'invenzione della radio mette a disposizione nuovi mezzi e nuove energie perché si adempia su più larga scala e più facilmente il comandamento dato da Gesù Cristo agli Apostoli ed a quelli che succedettero in loro luogo: "Predicate l'Evangelo ad ogni creatura" (Mc 16, 15)". E si chiedeva: "Perché dunque la Chiesa non dovrebbe far uso di sì potente mezzo per compiere con maggiore speditezza il suo officio?" (L'Oss. Rom. 28-29 ottobre 1957, p. 2). È proprio questa la vostra missione, cari amici della Radio Vaticana, missione che anche in questo nostro incontro di preghiera vorremmo focalizzare chiedendo a Dio di aiutarvi a portarla a compimento con sempre più grande competenza e dedizione.

Con questi sentimenti saluto cordialmente il Direttore Generale della Radio Vaticana, Padre Federico Lombardi, al quale va il mio più vivo ringraziamento per il gentile invito che mi ha rivolto a presiedere questa Eucaristia. Questo saluto si estende con gratitudine ai cari Padri Gesuiti, alla cui opera intelligente e solerte la Radio Vaticana fin dai tempi di Papa Pio XI tanto deve. Mi è caro ringraziare, in questa speciale occasione, a nome del Santo Padre, tutto il personale che opera nei diversi ambiti della Radio Vaticana: nella direzione, e nei servizi giornalistico, redazionale, tecnico e amministrativo. A tutti voi, che formate la grande famiglia della Radio Vaticana, Sua Santità rinnova la sua riconoscenza, che già ebbe modo di esprimervi personalmente, incontrandovi l'anno scorso, in occasione del 75° anniversario dell'Emittente. Allora Egli ebbe a dirvi: "La Radio Vaticana non è più oggi una sola voce che si irradia da un unico punto, come avveniva dalla prima stazione marconiana. È piuttosto un coro di voci, che risuona in più di quaranta lingue e può dialogare con culture e religioni diverse; un coro di voci, che percorre le vie dell'etere grazie alle onde elettromagnetiche e si diffonde capillarmente per rimanere inciso lungo i nodi e le maglie di quella rete telematica che avvolge il pianeta" (Insegnamenti di Benedetto XVI, II, 1 [2006], p. 282).

Nel portare a compimento questo vostro impegno di evangelizzazione, vi sia di aiuto e di esempio l'Arcangelo Gabriele, speciale vostro patrono. Nella tradizione scritturistica, sia ebraica che cristiana, tutti gli angeli sono visti come intermediari fra Dio e gli uomini, come appunto ricorda la Lettera agli Ebrei, dove l'autore sacro rimarca il fatto che essi ci trasmettono i comandi del Signore (cfr Eb 2, 2). Questa missione è stata affidata in modo del tutto singolare all'Arcangelo Gabriele. Abbiamo avuto modo di ascoltarlo anche nel brano evangelico che è stato appena proclamato. Cari amici della Radio Vaticana, l'Arcangelo Gabriele non è soltanto il vostro intercessore presso Dio, bensì anche il modello di riferimento, a cui siete chiamati a ispirarvi nella vita di ogni giorno e nel vostro impegno professionale. Vediamo meglio come. Il vostro lavoro è un prezioso ed utile servizio all'annuncio del Vangelo. Attraverso le onde radiofoniche, infatti, la "Buona Notizia" della salvezza può raggiungere ogni angolo della terra, anche le regioni più lontane, e recare a tutti la parola di Dio, che è sempre parola di pace, di speranza e di amore. Con il vostro lavoro quotidiano voi offrite un qualificato supporto alla missione del Santo Padre, la cui sollecitudine apostolica abbraccia l'intera umanità. Grazie alla vostra opera, la sua parola può essere ascoltata dappertutto e il suo Magistero viene fatto conoscere ai diversi popoli nelle loro diverse lingue. Questo vostro servizio ecclesiale assume inoltre un valore ed un significato ancor più attuale ed importante in alcune circostanze significative, come ad esempio le solenni Celebrazioni, le Udienze e i vari incontri del Papa, senza dimenticare i suoi viaggi pastorali in Italia e nel mondo. Voi date la possibilità di ascoltare "in diretta" le parole che il Sommo Pontefice rivolge ai fedeli e ai pellegrini che vengono a fargli visita. Come non ricordare qui il prezioso servizio che la vostra Emittente ha reso, durante il lungo periodo della dittatura comunista, ai cattolici di fatto impossibilitati a comunicare con la Sede Apostolica e con le altre comunità cattoliche? Siate sempre consapevoli dell'importanza della vostra missione e cercate di portarla a compimento con professionalità e grande spirito di fede.

"Laudetur Iesus Christus!": con questo noto saluto cristiano si aprono e si chiudono sempre le vostre trasmissioni. Sia lodato Gesù Cristo! Queste parole non siano soltanto il motto, o una sorta di "sigla" che vi identifica e contraddistingue rispetto ad ogni altra emittente. Siano piuttosto il programma di lavoro e di vita di ognuno di voi. Tutta la vostra esistenza e il vostro impegno professionale siano una lode a Gesù Cristo. L'amore per il Signore brilli e segni in profondità le scelte e le attività di ogni giorno. Siate consapevoli e giustamente fieri del lavoro che svolgete, della grandezza della missione che vi è affidata e dei valori che comunicate mediante lo strumento radiofonico. A questo proposito, mi piace riproporvi le belle parole che il Santo Padre Benedetto XVI pronunciò l'anno scorso in occasione dell'incontro a cui facevo riferimento poco fa. "Continuate ad operare nel grande areopago della comunicazione moderna. - Egli ebbe a dirvi - Ma non dimenticate che, per portare a compimento la missione affidatavi, occorre certo un'adeguata formazione tecnica e professionale, ma è necessario soprattutto che coltiviate incessantemente in voi uno spirito di preghiera e di fedele adesione agli insegnamenti di Cristo e della Chiesa" (Ibidem, p. 282).

In questo non facile compito, che non può non diventare per voi scelta di vita con una costante tensione alla perfezione evangelica, vi assistano e vi proteggano gli Arcangeli Gabriele, Raffaele e Michele. "Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti nel cammino" (Es 23, 20). La certezza di essere custoditi nel nostro cammino dagli angeli, assicurazione che ci ha rinnovato l'autore sacro nella prima lettura tratta dal libro dell'Esodo, sia per tutti fonte di conforto e sostegno specialmente nei momenti di difficoltà e di prova. Maria, Regina degli Angeli e Stella dell'Evangelizzazione, vi aiuti a trasformare la vostra vita e ogni vostra attività in sacrificio di lode al Signore per la salvezza delle anime. Laudetur Iesus Christus! Sia lodato Gesù Cristo! Ora e sempre. Amen!

     

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