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INDIRIZZO DI SALUTO DEL CARD. TARCISIO BERTONE
ALLE AUTORITÀ CIVILI E MILITARI DI BRINDISI

Palazzo del Governo, Brindisi
Domenica, 18 novembre 2007

 

Signor Prefetto,
Signor Sindaco,
Signor Presidente della Provincia,
Illustri Autorità civili e militari,
venerati Confratelli nell’Episcopato e nel Sacerdozio,
cari cittadini di Brindisi,

Questa mia visita si apre con un incontro solenne ed ufficiale nel Palazzo del Governo. Grazie per la vostra cordiale accoglienza, che vuole essere un attestato di amore e di fedele devozione non certamente verso la mia persona, bensì verso il Santo Padre Benedetto XVI, che qui oggi rappresento. E mi preme subito trasmettervi il Suo cordiale e benedicente pensiero. Tornando in Vaticano, sono certo di poterLo assicurare della vostra vicinanza spirituale e del vostro impegno di testimonianza cristiana. Saluto il vostro Arcivescovo, Mons. Rocco Talucci, l’Arcivescovo di Lecce, Mons. Cosmo Francesco Ruppi, Presidente della Conferenza Episcopale Pugliese e l’Arcivescovo emerito di Brindisi-Ostuni, Mons. Settimio Todisco. Saluto Lei, Signor Prefetto e Le sono grato per le gentili parole che mi ha indirizzato a nome dei presenti. Saluto il Signor Sindaco, il Signor Presidente della Provincia, come pure i vari rappresentanti delle Amministrazioni Comunale, Provinciale e Regionale. Saluto infine le Autorità civili e militari di ogni ordine e grado.

Per me, quest’oggi, non è la prima volta che visito Brindisi, ma si tratta piuttosto di un gradito ritorno. Venni qui infatti nel marzo del 2001, poco più di sei anni or sono, quando ero Segretario della Congregazione della Dottrina della Fede, anche in quel tempo stretto collaboratore di Benedetto XVI, allora Cardinale Joseph Ratzinger. Venni per prendere parte a un convegno e tenere una relazione di presentazione e commento della “Dominus Iesus”, Dichiarazione che richiama alcuni contenuti imprescindibili che aiutano la riflessione teologica a maturare soluzioni conformi al dato di fede e rispondere alle esigenze culturali contemporanee. L’odierna mia visita si colloca, in un certo senso, sulla stessa scia. Oggi sono qui per inaugurare due luoghi quanto mai simbolici per l’approfondimento e la diffusione della fede in Cristo. La Basilica Cattedrale, che idealmente rappresenta l’intera comunità diocesana raccolta attorno al suo Pastore, e costruita saldamente sulla pietra angolare che è appunto Gesù nostro Signore; il Seminario Arcivescovile, che è per tanti giovani – ci auguriamo - palestra di formazione al ministero sacerdotale e casa di incontri per approfondire la conoscenza di Cristo e la dottrina cattolica per offrire agli uomini del nostro tempo risposte alle sfide fondamentali dell’esistenza.

Sono, quindi, tornato quest’oggi con vero piacere in questa vostra bella Città, che è stata tra le prime ad accogliere il messaggio evangelico. Qui, a Brindisi, città collocata nel cuore del Mediterraneo e un tempo luogo d’imbarco verso l’Oriente per commercianti, legionari, studiosi e pellegrini, secondo la tradizione sarebbe approdato persino san Pietro nel suo viaggio verso Roma sulla via Appia. E dopo di lui, nel II secolo, passò sant’Ignazio di Antiochia diretto a Roma provenendo dalla Siria attraverso le città di Filadelfia, Smirne, Troade, Durazzo e Brindisi. Qui fu Vescovo san Leucio, evangelizzatore del Salento. A Brindisi, testa della via che conduce a Roma, esercitò il ministero episcopale Teodosio, che ebbe un significativo ruolo di mediazione fra Roma e Bisanzio. Scorrendo poi rapidamente la storia multisecolare della vostra Diocesi Brindisi-Ostini, mi ha colpito che alla sua guida si sono succeduti Pastori di grande levatura, come ad esempio nel secolo XVI Giovan Pietro Carafa (1518–1524), diventato poi Papa con il nome di Paolo IV, il suo successore, il Cardinale Gerolamo Aleandro (1524–1542) e Giovanni Carlo Bovo (1564–1570), che tanto si adoperò per introdurre nell’Arcidiocesi la riforma tridentina. Qui venne nel 1089 il Papa Urbano II per porre le basi della vostra bella Cattedrale. Brindisi è anche legata a san Lorenzo da Brindisi, proclamato dal beato Giovanni XXIII Dottore della Chiesa universale. Una storia religiosa ricca di eventi, che hanno segnato anche la storia civile.

Brindisi, dunque, proprio per la sua posizione geografica di porta aperta sul mare, è da sempre un porto di approdo per tantissima gente di ogni estrazione. Negli ultimi anni i giornali e la televisione hanno mostrato le immagini di profughi sulle banchine portuali provenienti dalla Croazia e dal Montenegro, dall’Albania e dalla Macedonia. E non solo! Va reso omaggio agli sforzi compiuti dalle Amministrazioni, dalla Chiesa e da molte altre organizzazioni umanitarie per dare rifugio e assistenza a tanti immigrati e rifugiati, nonostante le difficoltà dovute alla crisi economica e industriale che ha segnato in questi decenni anche il vostro territorio.

Cari Signor Prefetto, Signor Sindaco, Signor Presidente della Provincia, illustri Autorità militari, Amministratori e Responsabili dei vari Organismi Sociali, cari Responsabili della Diocesi, Brindisi ben a ragione ha assunto ormai, nel contesto della solidarietà internazionale, un autentico ruolo istituzionale ospitando la Base di pronto Intervento Umanitario delle Nazioni Unite (UNHRD) gestita dal Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM). L’auspicio che formulo di cuore, e con questo concludo, è che il binomio felice tra fede e solidarietà aiuti le presenti e le future generazioni di questa vostra generosa Terra a costruire un futuro di pace e di autentico progresso. Iddio benedica sempre la vostra Città!

 
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