The Holy See
back up
Search
riga
RIFLESSIONE DEL CARDINALE TARCISIO BERTONE
PUBBLICATA NELL'EDIZIONE 2008
DEL "CALENDARIO STORICO DELL'ARMA DEI CARABINIERI"

 

L'Arma dei Carabinieri può con orgoglio annoverare tra le sue fila degli eccellenti sportivi e addirittura dei campioni olimpionici. Le immagini di questa pubblicazione sono affascinanti per bellezza e forza fisica, perfezione e successo, disciplina e coraggio. È un invito rivolto soprattutto ai giovani a considerare le loro potenzialità come un dono da non disperdere nel cinismo del disprezzo di sé e degli altri, nell'abbrutimento del disordine morale o negli ingannevoli paradisi dell'alcol e della droga. Le peculiari caratteristiche educative e spirituali dello sport devono aiutare a contrastare ciò che minaccia lo sviluppo pieno della persona e la sua gioia di vivere.

Lo sport coinvolge e suscita l'interesse di grandi folle e per questo vale l'auspicio espresso agli sportivi dal grande Pontefice Giovanni Paolo II durante il Giubileo del 2000: "Per il profilo planetario assunto da questa attività, è grande la responsabilità degli sportivi nel mondo. Essi sono chiamati a fare dello sport un'occasione di incontro e di dialogo, al di là di ogni barriera di lingua, di razza, di cultura. Lo sport può, infatti, recare un valido apporto alla pacifica intesa fra i popoli e contribuire all'affermarsi nel mondo della nuova civiltà dell'amore" (omelia, 29 ottobre 2000).

Ma insieme ai campioni nelle discipline sportive, l'Arma dei Carabinieri può anche vantare con altrettanta fierezza di avere una grandissima schiera di campioni nella vita sociale. C'è una stretta sintonia fra l'essere campioni nello sport e l'esserlo nell'adempimento del proprio dovere. Ogni Carabiniere fedele agli ideali dell'Arma, può essere un campione. Non è retorica. L'entusiasmo nel raggiungimento dello scopo, la tenacia e il sacrificio nel proprio impegno, la lealtà e il rispetto richiesti al Carabiniere sono in grado di forgiare il carattere e di formare quel perfetto equilibrio necessario a colui che intraprende una disciplina sportiva, ma anche a colui che svolge una professione altamente finalizzata al bene della società. I difetti e le debolezze, possibili come in ogni categoria di persone, sono compensati dall'esempio quotidiano del numeroso esercito di coloro che si mantengono "nei secoli fedeli". I grandi atleti per il raggiungimento dei migliori risultati si sono sacrificati per anni, ogni giorno. Questa logica dello sport è anche la logica della vita. Se l'ambizione dell'atleta è motivo di rinnegamento di sé, tanto più lo è la dedizione al bene e alla giustizia. Basti ricordare un atto eroico che ha raggiunto la vetta più alta dell'amore, quello del Vice Brigadiere Salvo D'Acquisto che ha dato la vita per gli altri. Dice il Vangelo: "Nessuno ha un amore più grande di questo:  dare la vita per i propri amici" (Giovanni, 15, 13).

Insieme a questo alto esempio bisogna ricordare quei Carabinieri quotidianamente impegnati in interventi puntuali e in situazioni rischiose di emergenza. Sono punto di riferimento per una convivenza pacifica, solidale e serena, corrispondente - idealmente - al progetto di Dio iscritto nella creazione, che è in definitiva, il bene dell'uomo. La fede cristiana ci assicura che "Dio fa dono agli uomini di essere cause intelligenti e libere per completare l'opera della creazione, perfezionandone l'armonia, per il loro bene e per il bene del prossimo" (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 307). Raggiungere dei primati nell'agone sportivo sia sempre per i Carabinieri il segno di un impegno permanente nella promozione di una vita onesta e fraterna. Questo è il mio augurio da appassionato dello sport, da tifoso del calcio, ma soprattutto da uomo e da cristiano.

    

top