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INAUGURAZIONE DELLA
LIBRERIA INTERNAZIONALE BENEDETTO XVI

DISCORSO DEL CARD. TARCISIO BERTONE,
SEGRETARIO DI STATO D
EL SANTO PADRE

Martedì, 18 novembre 2008

 

Signori Cardinali,
Cari confratelli vescovi e sacerdoti,
cari amici,

con l’odierno incontro, semplice e solenne al tempo stesso perché avvalorato dalla benedizione di questo locale, si apre un terzo punto di vendita che la Libreria Editrice Vaticana ha voluto dedicare all’amato Pontefice Benedetto XVI.

Dopo infatti la Libreria Internazionale Giovanni Paolo II e la Libreria Internazionale Paolo VI, eccone un’altra che mentre mette in maggior evidenza il ricco catalogo della produzione della LEV, si integra e interagisce a tutto campo in una fattiva e intensa collaborazione con il Servizio Fotografico de L’Osservatore Romano e il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Tutto questo nel segno di una collaborazione possibile e fattiva fra vari enti e realtà che, in diverso modo e a diverso titolo, sono ciascuno a servizio della Santa Sede e del Santo Padre.

Fra poco, mentre entreremo e aspergeremo con l’acqua benedetta il nuovo locale, lo potremo vedere pienamente attrezzato e non dubito che apprezzeremo ancor meglio il geniale e pregevole lavoro di ristrutturazione e di ardito ammodernamento ideato dall’Architetto Gianni Testa, il quale ha voluto riproporre, pur nella ristrettezza di uno spazio abitativo e chiuso qual è quello di un negozio, la suggestione che offre a tutti noi Piazza San Pietro, dove il colonnato del Bernini sembra non solo abbracciare la piazza, ma quasi presentarla al mondo intero insieme alla religiosa maestà e bellezza della Basilica nella quale, come in un prezioso scrigno, sono accolte e religiosamente custodite le reliquie del Principe degli Apostoli.

Esiste un indubbio legame tra questo locale e Piazza San Pietro. Si è voluto espressamente far riferimento alla Piazza, che con la Basilica omonima è cuore del mondo cattolico, perché sia sempre più segno visibile ed eloquente di quell’antica agorà dove si incontravano donne e uomini in sincera ricerca della verità. Si vorrebbe che anche qui si possa attingere alla “nuova dottrina” di cui si legge negli Atti degli Apostoli, e mentre si comprende che “siamo stirpe di Dio e non dobbiamo pensare che la divinità sia simile all’oro, all’argento e alla pietra e che porti l’impronta dell’arte e dell’immaginazione umana” si possa essere ricolmati di gioia e quindi diventare credenti (cfr. At. 17, 28 - 34).

Anche oggi – lo sappiamo bene - Piazza San Pietro è aperta a tutti; è luogo dove tanti in cerca del “Dio ignoto” (At. 17,23) incontrano la verità ascoltando una parola chiara da una voce sicura: è la parola del Papa che non si stanca di ripetere all’uomo del terzo millennio, spesso inquieto e insicuro, talvolta persino angosciato e privo di speranza: “Quello che voi adorate senza conoscere, io ve lo annunzio. Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene, che è signore del cielo e della terra, non dimora in templi costruiti dalle mani dell’uomo né dalle mani dell’uomo si lascia servire” (At. 17,24-25).

Cari amici, il locale vorrebbe far eco a questa Piazza, dove nelle celebrazioni liturgiche, nelle udienze del mercoledì e negli appuntamenti festivi dell’Angelus risuona illuminante e confortatrice la parola del Papa ed attraverso di lui vibra nel cuore degli ascoltatori la Parola che “si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (cfr. Gv 1,14), risuona la voce di Cristo. Potremmo allora dire che qui si vorrebbe creare un’ulteriore piazza, collegata a quella di San Pietro, in cui chi vi entra possa incontrare il Signore, realizzando così, in un certo senso, quanto il Santo Padre Benedetto XVI disse in Francia parlando al mondo della cultura. Parlava del lavoro di ricerca dei monaci, all’origine del monachesimo in Occidente, e così commentava: “questa (dei monaci) non era una spedizione in un deserto senza strade, una ricerca verso il buio assoluto. Dio stesso aveva piantato delle segnalazioni di percorso, anzi, aveva spianato una via, e il compito consisteva nel trovarla e seguirla. Questa via era la sua Parola che, nei libri delle Sacre Scritture, era aperta davanti agli uomini. La ricerca di Dio richiede quindi per intrinseca esigenza una cultura della parola”.

Ho citato questa analogia con i monaci perché, nel villaggio globalizzato della post-modernità dove la secolarizzazione divide sempre più l’uomo da Dio e di conseguenza gli uomini tra di loro, questa libreria intende ripresentare la novità sempre attuale della fede cristiana contenuta nell’immutabile Parola di Dio, che – lo sottolinea il Papa e lo leggiamo nel messaggio del recente Sinodo tenutosi proprio qui vicino nell’ottobre scorso - è parola divina alla radice della storia umana. L’uomo e la donna, creati a «immagine e somiglianza di Dio» (Gn 1, 27) recano in sé l’impronta divina, e per questo possono entrare in dialogo col il Creatore o possono da Lui purtroppo allontanarsi e persino respingerlo attraverso il peccato. La comunione con Dio è sorgente di unità tra gli uomini. Questa nuova libreria si propone pertanto come luogo di evangelizzazione e di autentica promozione umana, offrendo testi e sussidi che rispondono alle attese, alle esigenze e alle sfide della cultura contemporanea. A questo mira l’investimento economico ed umano che ciò ha richiesto, compiuto con l’unico intento di rendere un servizio eminentemente pastorale, in cordiale e convinta collaborazione al ministero di Pietro. Lo sottolinea a ragione la Costituzione Apostolica Pastor Bonus: “L'attività di tutti coloro che lavorano nella Curia romana e negli altri organismi della Santa Sede – vi si legge - è un vero servizio ecclesiale, contrassegnato da carattere pastorale, in quanto è partecipazione alla missione universale del romano Pontefice” (n. 33).

In definitiva, e ripeto, questa libreria vuole essere un’agorà che facendo da cassa di risonanza alla “Parola divina efficace, creatrice e salvatrice”, amplifica il magistero del Successore di Pietro e dei Vescovi, e dà voce alla cultura cattolica perché incida nel tessuto dell’odierna umanità. Si è scelto come data per l’inaugurazione il 18 novembre, per rimarcare il legame che questa libreria vuole avere con il Sommo Pontefice: oggi infatti la liturgia ci invita a far memoria della dedicazione, avvenuta qui a Roma, delle Basiliche dei Santi Apostoli Pietro e Paolo. I nostri padri, e non possiamo dimenticarlo, costruendo cattedrali e basiliche hanno voluto trasmetterci la fede che a loro volta avevano ricevuto. Oggi, sempre più, accanto ai luoghi di culto è bene che crescano anche luoghi di divulgazione della verità, spazi di ricerca e di approfondimento del messaggio cristiano incarnato nella società perché si diffonda e permei il mondo. A questo in fondo fa riferimento il già citato messaggio dei Padri sinodali quando afferma: “Come la sapienza divina nell’Antico Testamento si era costruita la sua dimora nella città degli uomini e delle donne, sorreggendola su sette colonne (cf. Pr 9, 1), così anche la Parola di Dio ha una sua casa nel Nuovo Testamento: è la Chiesa fondata su Pietro e sugli Apostoli e che oggi continua ad essere custode, annunciatrice e interprete della parola (cf. LG 13)”.

Non mi resta che ringraziare di cuore voi qui presenti, e specialmente quanti con genialità, competenza e passione hanno voluto e lavorato affinché si realizzasse questa nuova e bella realtà dedicata a Benedetto XVI. Invochiamo insieme il Signore perché benedica ed assista quanti vi lavoreranno e coloro che vi entreranno.

 

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