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VEGLIA DI PREGHIERA DEL MOVIMENTO DELL’AMORE FAMILIARE
PER L’UNITÀ E L’AMORE NELLE FAMIGLIE

INTERVENTO DEL CARD. TARCISIO BERTONE,
SEGRETARIO DI STATO D
EL SANTO PADRE

Mercoledì, 31 dicembre 2008

 

Cari amici,

per il sesto anno consecutivo voi, del “Movimento dell’Amore Familiare” vi ritrovate qui, in Piazza san Pietro per una veglia di preghiera che durerà sino all’alba. Proseguite la veglia già iniziata dai giovani dell’Opera Don Orione, anch’essi da più anni ormai abituati a ritrovarsi qui, accanto al Presepe di questa Piazza e sotto la finestra da dove il Papa si affaccia, per un “Capodanno alternativo”. In verità, un po’ ovunque vanno moltiplicandosi esperienze di questo tipo: parrocchie e comunità si incontrano questa notte per affidare al Signore il nuovo anno, accogliendolo con la preghiera e l’adorazione eucaristica.

La vostra è una veglia particolare perché ha uno scopo singolare, in sintonia con il carisma che vi contraddistingue: è una “veglia di preghiera per l’unità e l’amore nelle famiglie e per la Chiesa nostra famiglia”. Quest’anno poi, questa veglia è come una preparazione al VI incontro mondiale delle famiglie che si terrà a Città del Messico, dal 14 al 18 gennaio p.v. Io andrò a nome del Santo Padre a presiedere questo appuntamento mondiale delle famiglie che avrà come tema: “La famiglia formatrice di valori umani e cristiani”. Un tema che pone in luce il ruolo indispensabile che ogni famiglia cristiana riveste in un momento particolarmente delicato come quello presente, in cui repentini cambiamenti socio-culturali pongono profondamente in crisi la famiglia in ogni parte del mondo.

Purtroppo in questo momento si sente anche l’eco di tanti delitti che sono scoppiati proprio nell’ambito delle famiglie. La Chiesa non può certo restare indifferente dinanzi a questa crisi e di fronte a tante famiglie martoriate, e avverte come suo primo e indispensabile compito: pregare. Siamo dunque qui questa notte, per invocare l’aiuto e la luce del Signore che abbiamo appena celebrato nella sua nascita per tutte le famiglie del mondo; siamo qui per contemplare la santa Famiglia di Nazaret, che il presepe ci presenta nella sua umile povertà. Il Bambino Gesù giace in una mangiatoia tra Maria e Giuseppe: ecco la sua famiglia, grazie alla quale ha potuto inserirsi nella nostra realtà umana; è la sua famiglia a cui ogni famiglia cristiana guarda come a modello e sostegno nella propria missione.

Il prossimo incontro mondiale delle famiglie porrà in luce la funzione educatrice di ogni famiglia cristiana. Al riguardo, sorge spontanea una domanda: “Dove possono le famiglie trovare la forza necessaria per assolvere a questo loro compito formativo”? La vostra veglia ne evidenzia i requisiti e le condizioni indispensabili: sono l’unità e l’amore.

L’unità e l’amore sono i “segni distintivi” del volto della famiglia così come Dio l’ha pensata, come realtà cioè di tale importanza da imprimervi la sua stessa impronta: la famiglia infatti riflette la vita stessa di Dio, la vita della Ss. Trinità. Creando l’uomo e la donna a sua immagine Iddio li ha voluti come "unità a due", vivendo in reciproca comunione tra di loro, nell’amore che si fa dialogo e dono. La famiglia dunque è chiamata ad essere espressione vivente dell’amore di Dio e a comunicare questo amore al suo interno e attorno a sé.

Ma l’esperienza dell’amore, voi lo sapete bene, non è semplice. Esige un allenamento costante, una pazienza che non si scoraggia mai; domanda qualcosa di eroico: la perseveranza e, quando è necessario, il perdono. Cosa sarebbe la vita coniugale senza un amore fedele che sa giungere fino al perdono? Chi perdona permette anche a chi è perdonato di scoprire la grandezza infinita del perdono di Dio. Il perdono fa ritrovare la fiducia in sé stessi e ripristina la comunione fra le persone, tra i gruppi e tra i popoli.

Proprio in questi giorni sperimentiamo quanto sia urgente il bisogno del reciproco perdono. Per questo, con l’inno liturgico della Chiesa invochiamo ardentemente: “Pace fra cielo e terra, pace tra tutti i popoli, pace nei nostri cuori!”.

Cari amici, l’ultima riflessione la prendo dal messaggio del Papa per la Giornata Mondiale della Pace dello scorso anno, dedicato proprio al tema: “Famiglia umana, comunità di pace”. Benedetto XVI ricorda che la comunità familiare per prosperare ha bisogno del consenso generoso di tutti i suoi membri ed è pertanto necessario che questa consapevolezza diventi convinzione condivisa di tutte le famiglie per fare dell’umanità un’unica e comune famiglia. Occorre saper dire il proprio « sì » - prosegue il Papa - alla vocazione che Dio ha inscritto nella stessa natura di ogni famiglia, anzi di ogni persona umana. Non viviamo gli uni accanto agli altri per caso, ma perché percorriamo tutti uno stesso cammino come uomini e quindi come fratelli e sorelle. Ma come realizzare questo meraviglioso disegno divino? Si domanda il Santo Padre. E conclude che questo si rende possibile solo risalendo a Dio, fondamento trascendente senza il quale la società sarebbe solo un'aggregazione di vicini, e non una comunità di fratelli e sorelle, chiamati a formare una grande famiglia.” (paragrafo 6°). Chiediamo al Signore il suo sostegno per tutte le famiglie, specialmente per quelle che si trovano in difficoltà.

A voi, cari amici, grazie per il vostro invito! Porgo di cuore a tutti, ad iniziare da don Stefano e dagli altri responsabili della vostra Associazione e del vostro Movimento, i miei più fervidi auguri per il nuovo anno che sta per iniziare e per la vostra missione al servizio della Chiesa. Buon Anno a tutti!

 

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