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RICEVIMENTO DEL CORPO DIPLOMATICO
ACCREDITATO PRESSO LA SANTA SEDE

DISCORSO DEL CARD. TARCISIO BERTONE,
SEGRETARIO DI STATO D
EL SANTO PADRE

Giovedì, 8 gennaio 2009

 

Eccellenze,
Signori Ambasciatori,
Signore e Signori!

Ritrovarci ancora insieme costituisce come l’eco dell’incontro di questa mattina con Sua Santità Benedetto XVI. All’inizio di ogni nuovo anno, è ormai tradizione che questa nostra singolare “famiglia” si riunisca per un cordiale scambio di voti augurali. Ed è pertanto con vivo piacere, che rinnovo il saluto mio e dei miei collaboratori della Segreteria di Stato a ciascuno di Loro, illustri Rappresentanti delle nazioni con le quali la Santa Sede intrattiene cordiali relazioni diplomatiche e rapporti di sincera amicizia. In modo speciale il mio saluto si dirige a Lei, S.E. l’Ambasciatore Alejandro Valladares Lanza, grato anche per le sue cordiali parole. Il mio amichevole saluto si estende naturalmente alle loro famiglie, ai loro collaboratori e a tutte le persone care. In ciascuno di Loro, Signori Ambasciatori, mi piace riconoscere il volto dei tanti uomini e delle tante donne, che popolano le sconfinate regioni del nostro pianeta: per tutti mi è gradito auspicare un nuovo anno ricco di serenità e di speranza, di fraterna solidarietà e di pace.

Immagino che, al sorgere di questo nuovo anno, un unico sogno abiti il cuore di tutti noi: che cioè la multiforme varietà delle nazioni, la differenza delle loro lingue e delle loro tradizioni possano quanto prima armonizzarsi in un meraviglioso e vivo mosaico di solidarietà; che culture diverse si intreccino in una rete di fraternità, e le voci dei popoli riescano ad eseguire insieme, come una grande orchestra, l’universale sinfonia dell’amore. Iddio ci conceda di vedere presto l’alba di questo giorno tanto desiderato, l’alba di un mondo nuovo, l’alba del giorno della pace!

Sua Santità Benedetto XVI nutriva certamente in cuore questi sentimenti anche questa mattina, quando, percorrendo idealmente i cinque continenti, ha ricordato che un grido di pace si leva dappertutto; pace che sia impastata di giustizia e di solidarietà, pace che sia capace di ridare speranza ai poveri, a tutti i poveri, specialmente i più dimenticati, dei quali egli ha voluto farsi portavoce umile e vigoroso. Oggi più di ieri - ha detto il Papa - il nostro futuro è in gioco, così come è in gioco il destino stesso del nostro pianeta e dei suoi abitanti, in primo luogo delle giovani generazioni. I giovani e i bambini! E’ proprio ad essi che consegniamo il mondo di domani; essi sono il nostro futuro, l’avvenire dell’umanità. Quanto alta è allora la nostra responsabilità!

Scrive Virgilio nell’Eneide: Bella, horrida bella! Il grido del grande poeta latino è stato ripreso da milioni e milioni di persone lungo i secoli, e oggi viene rilanciato da un immenso coro di cuori imploranti la pace. Pace che, direbbe sant’Agostino – “è tal bene che non si può desiderarne uno più caro, né possederne uno più utile”. Sì, forte e condiviso è il desiderio della pace! Il poeta italiano Vincenzo Monti, nel primo atto della tragedia intitolata Aristodemo, fa dire all’ambasciatore spartano Lisandro: “Di pace apportator Sparta m’invia. Sparta di guerra è stanca”. Ognuno di Loro, illustri Signori e Signore, potrebbe ripetere le stesse parole proclamando che ogni nazione, ogni città è stanca della violenza e dei conflitti; tutti anelano alla pace. Occorre allora operare perché i progetti di pace costantemente riaffermati nei consessi internazionali si traducano in concreti programmi di pace; e ciò avverrà se cresce e matura la consapevolezza che unica è la meta verso la quale siamo tutti incamminati; se ci si rende conto che solo unita e concorde l’umanità può superare gli ostacoli che segnano l’attuale cammino dei popoli, e solo ricercando insieme le possibili vie della concordia e della fraternità è possibile costruire l’auspicato benessere e quella felicità a cui ciascuno aspira.

Signori e Signori, illustri membri del Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, è questo l’augurio che ancora una volta formulo di cuore: che l’anno appena iniziato ci veda tutti impegnati nel cantiere della storia per costruire la pace perché le nazioni, i popoli, le famiglie, gli uomini tutti hanno più che mai bisogno di pace, di una pace vera e duratura. Che Dio ascolti ed esaudisca questi nostri voti! Grazie!.

 

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