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RECITA DEI VESPRI NELLA SOLENNITÀ DEL CORPUS DOMINI

OMELIA DEL CARD. TARCISIO BERTONE,
SEGRETARIO DI STATO DEL SANTO PADRE

Santuario Maria Theotokos – Loppiano
Domenica, 14 giugno 2009

 

Carissimi abitanti della Cittadella di Loppiano,

Vi ringrazio per la calorosa accoglienza e per le interessanti testimonianze che ho ascoltato poco fa.

Ringrazio di cuore il Vescovo, Monsignor Giovannetti, per essere venuto a porgermi il saluto a nome della Chiesa locale, in cui si inserisce questo nuovo, bellissimo Santuario mariano.

La mia venuta qui, proprio nel giorno in cui si celebra la festa del Corpus Domini, è un dono provvidenziale per me perché conclude una giornata nel segno dell’amore all’Eucaristia, e spero dunque che lo sia anche per tutti voi.

Conosco la fama di Loppiano come luogo di testimonianza cristiana in cui si vive l’esperienza di una socialità basata sulla legge del Vangelo; espressione di una spiritualità di comunione aperta al dialogo con tutti, di ogni età, condizione, razza e religione, che forma una rete di unità che abbraccia il mondo (nei miei numerosi viaggi nei diversi continenti trovo sempre la comunità dei focolarini che si fa presente e saluta). Devo dire che ho avuto la gioia di parlare con Chiara di diversi argomenti e di leggere le sue riflessioni sui capisaldi che compongono la sua profonda dottrina spirituale: Gesù crocifisso e abbandonato e poi risorto, presente in mezzo a coloro che sono uniti nel suo nome, il Vangelo vissuto con Maria e come Maria…

Ma ciò che balza evidente oggi in questo Santuario, dove ammiriamo il grande e luminoso tabernacolo a forma circolare come un globo terrestre, è il rapporto stretto con l’Eucaristia che esiste nel Movimento dei Focolari. Mi è stato raccontato che Chiara stessa, dopo aver enumerato le tappe della sua vita in cui il rapporto con Gesù Eucaristia è stato sorgente di luce e fonte di ispirazione, ha confidato che il Movimento era tutto “un affare” fra lei e Gesù Eucaristia. Con accenti di grande bellezza ha detto di essersi sentita spinta al “cuore” della Madre Chiesa per cibarsi del nettare più prezioso che essa abbia, per poi, terminata la messa, quasi prolungamento di essa, andare a portare la carità nelle case, negli uffici, nelle riunioni, in modo che la comunione potesse continuare l’opera di promozione umana nelle mille diverse circostanze della vita del mondo (cfr Chiara Lubich, Scritti spirituali/4, Ed. Città Nuova 1981).

Invitava tutti ad avere questa vitalità missionaria e comunicativa con l’Eucaristia, ed eccone le conseguenze: la nascita e la crescita di un’Opera nella Chiesa che tendenzialmente porta all’unità, poiché “non si può comprendere l’unità – spiegava Chiara – senza il sacramento dell’Unità. E’ l’Uno che fa di tutti uno: un sol corpo”.

Nel XX° secolo – e lo dissi anche durante la celebrazione delle esequie di Chiara – lo Spirito Santo ha suscitato nuovi Movimenti ecclesiali, e Chiara Lubich trova posto in questa costellazione con un carisma che le è del tutto proprio. Vorrei aggiungere a questo proposito che la specificità di questo, come di altri Movimenti antichi e nuovi, si fonda non tanto sulle realizzazioni esteriori, che incarnano un’idea – o meglio un ideale -, ma che la specificità va ricercata profondamente nel nucleo mistico da cui parte la vita. Sono lieto di sapere che nel Movimento dei Focolari, mentre si radicano nella società realizzazioni come “l’economia di comunione” e si cerca di incidere nei vari ambiti della cultura, si studia e si approfondisce l’esperienza mistica originale e originaria di Chiara, poiché essa è stata uno strumento privilegiato, scelto da Dio, per “parlare dell’unità” al mondo contemporaneo.

In questo Santuario ci sentiamo attratti verso il centro eucaristico, ma anche siamo avvolti dalla luce di queste vetrate che parlano della vita di Maria: la Via Mariae.

Qui, attraverso il percorso che viene indicato da coloro che hanno realizzato l’edificio sacro, si ha modo di comprendere la reale portata della figura di Maria sullo sfondo, in sintesi, dell’intera Rivelazione. La festa dei colori che compongono le vetrate, ci fa guardare la vita di Maria come in un prisma composto da varie sfaccettature che ricevono il raggio della divina rivelazione e lo rifrangono dopo averlo colorato della propria esperienza personale.

Maria Theotokos: la Madre di Dio. Questa profonda e impareggiabile realtà di Maria, tanto cara alla Chiesa fin dalle origini, trova oggi in questo Santuario una nuova corona di fedeli e una nuova fonte di sapienza.

Chiediamo a Lei, a Maria Theotokos – alla Madre di Dio, di fissare questo momento di preghiera che stiamo vivendo, nel patto della Nuova Alleanza instaurata da Cristo, di cui Lei è stata il prototipo perfetto: patto che si rinnova ogni volta che viene celebrato il sacrificio eucaristico, in questo Santuario come in tutte le chiese sparse nel mondo, come lievito divino per la salvezza dell’umanità.

 

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