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CONCERTO ORGANIZZATO DAL
PONTIFICIO CONSIGLIO PER GLI OPERATORI SANITARI

INDIRIZZO DI SALUTO DEL CARD. TARCISIO BERTONE,
SEGRETARIO DI STATO DEL SANTO PADRE

Venerdì, 25 novembre 2011

 

Eminenze, Eccellenze, Signori Ambasciatori,
Illustri Rappresentanti delle Istituzioni e del Mondo della Salute,
Illustri Autorità,
Signore e Signori!

Alla conclusione di questo meraviglioso concerto, desidero rivolgere una parola di gratitudine agli Organizzatori, ed in modo particolare all’Arcivescovo Zygmunt Zimowski, Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari nonché della Fondazione Il Buon Samaritano, entrambi istituiti dal Beato Giovanni Paolo II.

Un plauso particolare va al Coro Polifonico The Karol Singers e all’Orchestra Filarmonica di Roma, testimoni della grande tradizione artistica di questa Città Eterna, Sede del Successore di Pietro, che nella cornice di questo Concerto ha offerto la possibilità di incontro a persone provenienti da oltre settanta Paesi di tutto il mondo.

Il Concerto è incastonato tra due importanti incontri: la Riunione dei Vescovi incaricati per la Pastorale della Salute, per la prima volta riuniti in tale veste attorno alla Tomba dell’Apostolo Pietro, e la XXVIª Conferenza Internazionale organizzata dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, incentrata sul tema “La Pastorale Sanitaria al servizio della vita alla luce del Magistero del Beato Giovanni Paolo II”.

La musica e le testimonianze sulla figura del Beato Giovanni Paolo II, che abbiamo ascoltato, costituiscono l’espressione di quella via pulchritudinis - “via della bellezza” - che incide nei nostri sensi e, superando i limiti e le concitazioni del nostro vivere quotidiano, ci eleva a volgere lo sguardo verso Dio. Nella Sua luce e bellezza potremo comprendere quale splendore rifulge nel volto di ogni persona, anche quando i lineamenti umani sono segnati dal dolore e dalla sofferenza, che tutti ben conosciamo, e come gli ammalti qui presenti oggi ci ricordano.

Sono particolarmente lieto di farmi interprete, in questa felice circostanza, della vicinanza di Sua Santità Benedetto XVI a voi tutti qui riuniti. Egli mi ha incaricato di portare il suo saluto agli Operatori Sanitari, ai familiari e a quell’articolato mondo del Volontariato, qui rappresentato dall’UNITALSI. Il vostro indefesso e quotidiano impegno sia sempre animato da un’alta professionalità accompagnata da una altrettanto squisita e attenta carità.

Ma è soprattutto a voi, cari ammalati, e a tutti coloro che vivono il mistero della sofferenza, della solitudine e della disabilità, che si rivolge il saluto affettuoso e riconoscente del Santo Padre, poichè voi siete la forza spirituale della Chiesa: nell’offerta della vostra sofferenza la Chiesa collabora in modo speciale al Mistero della Redenzione dell’umanità.

Nel ringraziarVi per l’omaggio che il Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute e la Fondazione Il Buon Samaritano hanno inteso offrire, auguro a tutti e ciascuno di fare rifulgere nelle attività e nelle scelte quotidiane, l’imperitura eredità che il Magistero del Beato Giovanni Paolo II ha lasciato alla storia e al cuore di tante generazioni nel segno di un indefesso amore e rispetto per la vita, per ogni vita.

L’alta lezione di vita e di amore alla Chiesa che il Beato Giovanni Paolo II ha dato nell’ultimo tratto del suo Pontificato, il Suo esempio e la Sua intercessione ci sostengano nel nostro cammino di speranza e di gioia.

Il nostro comune sforzo sia sostenuto dall’aiuto di Dio, per l’intercessione della Sua Santissima Madre, alla quale, in questo congedo, ci affidiamo con le parole stesse composte dal Beato Giovanni Paolo II e apposte a conclusione dell’enciclica Evangelium Vitae.

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi, affidiamo a Te la causa della vita: guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere, di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.

Fa' che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.

Grazie!

 

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