The Holy See
back up
Search
riga

SEMINARIO SULL'IMPEGNO E IL CONTRIBUTO DEI LAICI DI AZIONE CATTOLICA

MESSAGGIO DEL CARD. TARCISIO BERTONE,
SEGRETARIO DI STATO D
EL SANTO PADRE

 

Eccellentissimi Vescovi,
cari fratelli e sorelle!

Con gioia invio il mio cordiale saluto, accompagnato dai migliori auspici per la riuscita di codesto seminario sull’impegno e il contributo dei laici di Azione Cattolica per l’edificazione di un mondo migliore. Molto opportunamente, proprio alla vigilia della Beatificazione del Servo di Dio Giuseppe Toniolo, vi siete dati appuntamento per questo momento di riflessione alla luce della sua testimonianza di fedele laico, padre di 7 figli, docente universitario. Giuseppe Toniolo amò senza riserve la sua famiglia come padre e marito fedele, e fece dei suoi alunni, per i quali diede il meglio del suo ingegno, quasi una famiglia allargata, da orientare principalmente a Dio. Il suo contributo non si limitò a dare impulso alla Dottrina sociale della Chiesa, ma si estese all’urgenza di un cristianesimo vissuto radicalmente, da un lato con esperienze di amore mistico per Dio e, dall’altro, con una fede fortemente impegnata nella cultura. E in tale prospettiva culturale promosse la nascita dell’Università Cattolica e fondò l’Istituto di diritto internazionale per la pace.

La via percorsa dal Toniolo è diversa da quella del mondo attuale. Oggi è in auge l’idea che la pace si costruisce eliminando le differenze. Per il Servo di Dio, invece, riappropriarsi dell’identità cristiana era la via per la costruzione della pace. In realtà, l’omologazione imposta dalla logica del “politicamente corretto” non giova alla crescita della società; mentre il confronto tra le diversità e un aperto e sincero dialogo sono fattori di crescita nella giustizia e nella pace. Non vanno eliminate le differenze, al contrario va intensificato il dialogo!

Compito primario del cristiano è l’evangelizzazione, cioè annunciare Gesù Cristo e il suo messaggio di salvezza fino agli estremi confini della terra. Questa missione non è in contrasto con il dialogo interculturale e interreligioso, anzi, trova in esso sempre nuovi e interessanti campi di azione. Ma a chi spetta evangelizzare? Per comando del Signore, non soltanto i Dodici, ma anche gli altri 72 discepoli furono inviati in ogni città e luogo: «Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali … Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi» (Lc 10,3-6). Secondo l’interpretazione dei Padri, i Dodici rappresentano il sacerdozio ministeriale, i 72 quello battesimale: agli uni e agli altri il Signore affida il compito dell’annuncio della Buona Novella.

Il Concilio Vaticano II ha ripreso l’evangelico mandato missionario quando, nel Decreto sull’apostolato dei laici, Apostolicam actuositatem, al n. 33 così afferma: «Nella Chiesa c’è diversità di ministero ma unità di missione. Agli Apostoli e ai loro successori è stato affidato da Cristo l’incarico di insegnare, santificare e reggere in suo nome e con la sua autorità. Ma nell’attività di tutto il popolo di Dio, i laici, fatti partecipi della missione sacerdotale, profetica e regale di Cristo, assolvono compiti propri nella Chiesa e nel mondo. Essi esercitano veramente un apostolato con il loro impegno per l’evangelizzazione e la santificazione degli uomini, animando e perfezionando con spirito evangelico l’ordine delle realtà temporali, in modo che la loro attività in questo campo costituisca chiaramente una testimonianza a Cristo e serva alla salvezza degli uomini».

Le prime iniziative del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione e l’imminente Anno della Fede sono occasioni propizie, soprattutto per i laici, per ripartire con nuovo slancio nell’animazione cristiana delle realtà temporali. In ogni momento storico vi sono stati dei pionieri, che hanno dato nuovo impulso e vigore al perenne messaggio di salvezza del Vangelo: nel primo millennio sono stati prevalentemente i monaci, nel secondo gli ordini mendicanti, nel terzo – ne sono convinto – toccherà principalmente ai laici, come dimostra anche la testimonianza di Giuseppe Toniolo.

«Andate anche voi nella mia vigna» (Mt 20,4). Questo appello evangelico, che l’Esortazione apostolica Christifideles laici ha ripreso come motto sulla vocazione e missione dei laici, ricorda l’urgenza dell’impegno del laicato. Non è tagliando le proprie radici, non è annacquando la propria identità, non è nascondendo l’appartenenza a Cristo e, in Lui, alla Chiesa, che si costruirà un mondo più giusto, più pacifico e più umano. Non ci può essere giustizia se non c’è spazio per Dio e per la coscienza; non ci sarà un mondo più umano se non guardando a Cristo, Uomo perfetto, e rinnovando nell’oggi il suo agire e il suo pensare, facendo un’autentica azione cattolica.

Con i miei auguri di buon lavoro, sono lieto di partecipare la Benedizione Apostolica del Santo Padre e di assicurare il mio personale ricordo al Signore per il cammino e la testimonianza dell’Azione Cattolica nel mondo.

Dal Vaticano, 27 aprile 2012

  

top