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VISITA ALL'OSPEDALE PEDIATRICO BAMBINO GESÙ PER GLI AUGURI NATALIZI

INDIRIZZO DI SALUTO DEL CARD. TARCISIO BERTONE,
SEGRETARIO DI STATO DEL SANTO PADRE

Martedì, 18 dicembre 2012

 

Signor Presidente,
Signori Componenti del Consiglio di Amministrazione,
Illustri Professori e Medici,
Stimato Personale,
Cari amici,

Sono lieto di essere anche quest’anno in mezzo a voi, di potervi stringere la mano in segno di stima, di affetto e di riconoscenza per l’operosità e la professionalità esercitate da ognuno e messe quotidianamente al servizio di questo complesso ospedaliero della Santa Sede. Operosità e professionalità che abbracciano sia l’aspetto clinico qualificato, sia tutte quelle molteplici forme di attività che garantiscono lo sviluppo e il coordinamento dei vari reparti.

Come ogni anno sono venuto a portarvi il saluto e la benedizione del Santo Padre Benedetto XVI, che segue con attenzione l’operato dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Quest’anno ha dimostrato la sua soddisfazione per l’avvio della nuova e prestigiosa sede di San Paolo fuori le mura, accettando ben volentieri che il nuovo Centro di ricerca sia a lui intitolato.

Sono lieto di incontrarvi, ma sono soprattutto felice di poter incrociare lo sguardo dei bambini ai quali viene ridata la salute con appropriate e premurose cure. Questo meritano i bambini, Questo è ciò che vogliamo fortemente per i bambini. E un nodo ci serra la gola pensando ai bambini della scuola del Connencticut negli Stati Uniti vittime della assurda follia di un giovane ventenne. L’angoscia per questa tragedia si trasformi in preghiera fervida e commossa, e susciti in tutti, e soprattutto in coloro che detengono il potere, la ferma volontà di stabilire misure efficaci di protezione della vita dei bambini.

I bambini per crescere armoniosamente hanno bisogno di gustare la gioia e la sicurezza, ad iniziare dall’ambito familiare. Lo ha ricordato Benedetto XVI nella sua Lettera sul compito urgente dell’educazione (21 gennaio 2008): “Essa ha bisogno anzitutto di quella vicinanza e di quella fiducia che nascono dall'amore: penso a quella prima e fondamentale esperienza dell'amore che i bambini fanno, o almeno dovrebbero fare, con i loro genitori”.

I bambini hanno bisogno di trovare risposta ai loro tanti perché. Già in un piccolo bambino c'è il desiderio di sapere e di capire, e in questo la scuola svolge il suo ruolo primario in sinergia con la famiglia. C’è un sapere e un capire che si sperimentano attraverso l’incontro con la sofferenza, e questa è una lezione di vita che noi adulti dobbiamo saper impartire ai bambini e ai giovani. Essi devono sapere che la capacità di soffrire fa crescere la capacità di amare e che l’amore è la legge fondamentale di una vita buona; della vera salute dello spirito umano.

Nel proporre queste riflessioni vorrei portare tutti noi a guardare al Natale come al ripetersi sempre nuovo di un evento di bontà, di generosità che nel tempo ha investito tutta l’umanità. Coloro che si sono lasciati coinvolgere da tale evento hanno imparato l’arte di amare; di amare Dio e di amare ogni sua creatura. Non è sbagliato porre il Cristo al centro della storia cosmica, classificandola in due grandi epoche: prima della nascita di Cristo e dopo, poiché Lui è veramente lo spartiacque della storia umana, il punto di riferimento, l'Alfa e l’Omega. Tuttavia, dice Papa Benedetto XVI: «Il limite tra il prima e dopo Cristo non è un confine tracciato nella storia o nel calendario, ma è un segno interiore che attraversa il nostro cuore. Finché viviamo nell'egoismo, siamo ancora oggi coloro che vivono prima di Cristo».

Auguriamoci dunque reciprocamente di saper superare ogni egoismo, retaggio dell’uomo vecchio dentro di noi, e di vivere nella verità del tempo nuovo inaugurato con la nascita del Redentore.

Auguri di cuore per un Santo Natale e buon proseguimento nell’anno 2013 che sta per iniziare.

   

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