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BRINDISI ALLA CENA CON IL CORPO DIPLOMATICO

INDIRIZZO DI SALUTO DEL CARD. TARCISIO BERTONE,
SEGRETARIO DI STATO DEL SANTO PADRE

Giovedì, 13 giugno 2013

 

Signor Decano,
Signori Ambasciatori e Signore,

Come di consueto ci incontriamo, prima della pausa estiva, per confermare, in un contesto di serena convivialità, l’apprezzamento reciproco e per rinnovare i sentimenti di stima che qualificano le relazioni tra la Santa Sede ed i Paesi che così dignitosamente rappresentate.

Il primo saluto di cui mi faccio latore è quello di Sua Santità. Papa Francesco desidera manifestarvi la sua attenta considerazione e la grata riconoscenza per l’alto servizio che svolgete, ed estende a voi e alle vostre famiglie i sensi della Sua vicinanza, assicurando la Sua preghiera per tutti e ciascuno.

Al saluto del Santo Padre associo il mio e quello dei miei più stretti Collaboratori, Mons. Becciu e Mons. Mamberti, ai quali si accompagna Mons. Wells. Avrebbe dovuto prendere parte a questo evento anche Mons. Camilleri, nuovo Sotto-Segretario per i Rapporti con gli Stati, dopo la nomina di Mons. Balestrero a Nunzio Apostolico in Colombia.  Mons. Camilleri si scusa per l’assenza dovuta a impegni legati alla visita in Vaticano di un’alta delegazione vietnamita.

Il mio saluto si rivolge, in particolare, a S.E. Jean-Claude Michel, Ambasciatore del Principato di Monaco e nuovo Decano del Corpo Diplomatico, incarico nel quale è subentrato a S.E. Alejandro Emilio Valladares Lanza, Ambasciatore dell’Honduras, che lascia la Sede Apostolica dopo ben 23 anni di competente e professionale servizio. Indirizzando lo sguardo attorno a me, riconosco poi, la presenza di diversi volti che si sono aggiunti da quando, nel mese di gennaio, ci siamo scambiati gli auguri per il nuovo anno. Sono gli Ambasciatori di Bosnia ed Erzegovina, Portogallo, Federazione Russa, Iran, Armenia e Messico. Alle Loro Eccellenze giunga il mio cordiale benvenuto!

Questa sera vorrei anche dedicare un pensiero particolare ad un avvenimento al quale molte Delegazioni ufficiali dei vostri Paesi hanno partecipato.

Mi riferisco alla celebrazione liturgica del 19 marzo scorso, durante la quale Papa Francesco ha dato solenne inizio al Suo ministero. Quell’evento è stato preceduto dall’inattesa rinuncia al Pontificato da parte di Papa Benedetto XVI l’11 febbraio e dall’elezione del cardinale Jorge Mario Bergoglio al Soglio di Pietro il successivo 13 marzo. Siamo tutti stati testimoni di avvenimenti che è difficile non definire epocali.

Papa Francesco, nei suoi iniziali insegnamenti, ci sprona a restituire dignità e attenzione a quelle periferie materiali ed esistenziali che troppo spesso restano neglette e dimenticate, e senza le quali risulta più impervio capire l’uomo di oggi, le sue esigenze, le sue attese. Proprio nella cultura dell’incontro dell’uomo con l’uomo, ovunque egli si trovi, Papa Francesco individua uno di quei principi cardine che sostengono l’azione diplomatica della Sede Apostolica. Tale incontro non può non tener presente i valori trascendentali che animano l’identità della persona umana, il suo afflato religioso, la sua apertura al Mistero assoluto. Questi valori possono esprimersi in pienezza soltanto in condizioni di vera e piena libertà. “E’ un dovere di tutti difendere la libertà religiosa e promuoverla per tutti”, ha affermato Papa Francesco nel Discorso al Presidente della Repubblica Italiana in Visita ufficiale lo scorso 8 giugno, e ha continuato “Nella tutela condivisa di tale bene morale si trova, inoltre, anche una garanzia di crescita e di sviluppo dell’intera comunità”.

Sono certo che, con la vostra fattiva presenza presso la Santa Sede e la proficua esperienza che vi caratterizza, continueranno a diffondersi nel mondo sia un messaggio di rispetto verso il diritto all’espressione pubblica della propria fede sia l’invito ad accogliere senza pregiudizi il contributo che il cristianesimo desidera offrire alla cultura e alla società del nostro tempo.

Che il vostro servizio nel promuovere fruttuose relazioni tra i vostri nobili Paesi e questa antica Sede Apostolica tenga in massimo conto la libertà religiosa è l’auspicio benaugurante che desidero affidarvi stasera, anche a nome dei miei Collaboratori, mentre vi invito a levare i vostri calici e ad unirvi a me con un brindisi.

Prosit!

 

 

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