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INTERVENTO DELLA SANTA SEDE ALLA
586ma SEDUTA PLENARIA DEL CONSIGLIO PERMANENTE DELL'OSCE
(punto 2 all'ordine del giorno: contro ogni forma di tortura)

INTERVENTO DI MONS. LEO BOCCARDI*

Vienna - Giovedì, 22 dicembre 2005



Signor Presidente,

La mia Delegazione si unisce volentieri ai distinti colleghi che sono intervenuti nel dare un cordiale benvenuto al Sig. Manfred Nowak, UN Special Rapporteur on Torture, e desidera ringraziarlo del suo intervento.

57 anni dopo la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, che ha condannato a chiare lettere ogni forma di tortura, di trattamenti crudeli, inumani o degradanti, e dopo l’entrata in vigore della Convenzione contro la Tortura il 16 giugno 1987, dobbiamo purtroppo ancora constatare che la tortura rimane largamente praticata.

Come ha dichiarato il Segretario Generale delle Nazioni Unite il 9 dicembre scorso, in occasione della Giornata dei Diritti Umani, “Let us be clear: torture can never be an instrument to fight terror, for torture is an instrument of terror”!

La proibizione della tortura, a livello internazionale, è assoluta e inequivocabile, si applica in ogni circostanza, in tempi di pace e in tempi di guerra, e non è permessa neanche quando la si chiami con nomi diversi.

Signor Presidente, tra qualche giorno sarà Natale, e per i Cristiani questa è anche la festa della dignità della persona umana. E’ importante che la nostra Organizzazione faccia sentire la sua voce nella condanna della tortura come ci ricordano i Documenti di Vienna, di Copenhagen, di Mosca e di Budapest.

Nel suo ultimo discorso al Corpo Diplomatico il 14 gennaio 1978, il Papa Paolo VI, dopo aver evocato le torture e i trattamenti crudeli praticati in diversi Paesi, cosi concludeva: “Come potrebbe la Chiesa non prendere una posizione severa nei confronti della tortura e delle analoghe violenze inflitte alla persona umana?”

Il Diritto della Chiesa e il Catechismo della Chiesa Cattolica ne parlano chiaramente: “La tortura, che si serve della violenza fisica o morale per strappare confessioni, per punire i colpevoli, per spaventare gli oppositori, per soddisfare l’odio, è contraria al rispetto della persona e della dignità umana”.

E’ in questo spirito, Signor Presidente, che la Santa Sede intende offrire il suo appoggio morale e la sua collaborazione alla comunità internazionale per l’eliminazione della pratica inammissibile ed inumana della tortura.

Grazie, Signor Presidente.

 


 

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