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CONFERENZA INTERNAZIONALE SU
«LE TOURISME DOURABLE DANS LES PETITS ÉTATS INSULAIRES
EN DÉVELOPPMENT ET LES AUTRES ÎLES»

INTERVENTO DI MONS. PIERO MONNI*

Lanzarote, 26 ottobre 1998



Come Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’O.M.T., sono onorato di prendere parte a questa Conferenza Internazionale su « Le tourisme durable dans les petits États insulaires en développement et autres îles ». Il tema, particolarmente importante e interessante, sollecita alcune riflessioni.

Spesso il comparto turistico è la principale, se non unica, risorsa economica delle piccole isole, ma per essere sfruttata in modo redditizio ha bisogno di investimenti e professionalità gestionale: occorrono infrastrutture, politiche specifiche e mirate, progetti a lungo termine concepiti nel rispetto dell’ecosistema e del tessuto sociale.

In questo senso occorrerebbe approntare la revisione dei servizi e delle strutture turistiche, anche nella considerazione delle diversità dei “turismi”. Questi aspetti sono tutti presenti nelle piccole isole (turismo al mare, in montagna o anche il cosiddetto “Ecoturismo” o “Agriturismo”).

Questa citata revisione non è sufficiente; bisognerà tener conto anche di ciascuna realtà territoriale, ognuna con le proprie consuetudini e strutture. Anche in questo caso si dovranno approntare infrastrutture adeguate e sarà necessario incrementare la cooperazione tra le amministrazioni centrali e locali.

La formula del Partenariato pubblico-privato potrebbe essere una delle soluzioni possibili, per realizzare, contemporaneamente, gli obiettivi di cooperazione, sviluppo, efficienza e rispetto dell’ambiente.

Per il loro isolamento, sono queste piccole isole a favorire la presenza di certi gruppi di turisti amanti di una forse eccessiva privacy. Sono queste isole, quelle che subiscono maggiormente gli effetti negativi di un turismo selvaggio, irrispettoso dell’ambiente naturale, dei delicati ecosistemi e del patrimonio costituito proprio dalle biodiversità delle piccole comunità insulari.

La salvaguardia del patrimonio naturale da ogni forma di inquinamento, la costruzione durevole, le pratiche di mantenimento e di rimozione negli impianti di accoglienza sviluppati nel rispetto del luogo e della tradizione architettonica, sono misure importanti per qualsiasi area turistica, così come la programmazione dei flussi turistici per impedire la sovrappopolazione. Tuttavia, tali misure diventano irrinunciabili in tali contesti, così come lo sono la legislazione, le direttive e le informazioni che regolano le pratiche rispettose dell’ambiente e dell’ecologia.

Sarebbe sempre più auspicabile lo “scaglionamento delle vacanze”, ciò permetterebbe di evitare i costi determinati dai grandi flussi e i disagi legati alla saturazione di mete turistiche. Queste spesso non sono attrezzate e preparate ad accogliere migliaia di turisti, concentrati in un unico periodo.

Dovrebbe essere una responsabilità di tutti, la preoccupazione di incrementare uno sviluppo turistico sostenibile, che non significhi massificazione ed eliminazione delle differenze.

E’ importante, nell’interesse delle future generazioni, abbandonare quella che in passato è stata definita la politica della terra bruciata, caratterizzata dallo sfruttamento indiscriminato del territorio, per realizzare invece una strategia di utilizzazione razionale del territorio.

Per poter parlare di turismo sostenibile e di rispetto dell’ambiente occorrerebbe però, considerare anche l’approccio culturale al problema. Bisognerebbe, cioè, parlare di sviluppo sostenibile del turismo dal punto di vista socio-culturale ed ecologico.

Sarebbe opportuno stimolare una maggiore sensibilità al problema del rispetto verso lo straniero, verso la diversità culturale e sociale, verso quanto si incontra di nuovo: questa cultura del rispetto porta ad un atteggiamento di nuova considerazione della natura e di quanto osserviamo in ambienti nuovi e spesso sconosciuti, che andiamo ad incontrare viaggiando.

Non è poi da escludere un certo rispetto dovuto al fattore economico, cioè prezzi non lievitati.

Del resto, il senso profondo dell’atto del viaggiare, risiede proprio nell’incontro e nella conoscenza di ambienti, popoli e territori nuovi.

Grazie dell’attenzione!




*Document de la Mission Permanente du Saint-Siège auprès de l'Organisation Mondiale du Tourisme, Rome.

 

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