Ordinazione episcopale a Mons. Ivan Jurkovic, Arcivescovo titolare di Corbavia, Nunzio Apostolico in Bielorussia
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ORDINAZIONE EPISCOPALE A MONSIGNOR IVAN JURKOVIC 

OMELIA DI S. EM. CARD. ANGELO SODANO

Cattedrale di Ljubljana
Sabato, 6 ottobre 2001

 

 

"Veni, Creator Spiritus! Vieni, o Spirito Creatore, visita le menti dei tuoi fedeli, riempi della tua grazia i cuori che hai creato".

È questo il canto che è sgorgato dal nostro cuore, al momento di dar inizio alla liturgia dell'Ordinazione episcopale del caro Mons. Ivan Jurkovic, sacerdote di questa cara terra slovena.

Lo Spirito Santo scese già sul piccolo Ivan allorquando, il 15 giugno del 1952, fu battezzato nella chiesa di Fara e divenne cristiano, e tale dono fu poi confermato nel giorno della Cresima.

Lo stesso Spirito scese sul giovane sacerdote di Ljubljana, allorquando il compianto Arcivescovo Mons. Jozef Pogacnik, in questa stessa bella Cattedrale, gli imponeva le mani sul capo. Era il 29 Giugno del 1977 e Don Ivan diventava sacerdote del Signore.

Ora, a distanza di più di 24 anni, altre mani si imporranno sul suo capo ed egli diventerà Vescovo della Santa Chiesa. Egli continuerà così quell'opera che iniziò a svolgere come sacerdote di Cristo, proponendosi di essere come Gesù un buon Pastore per tutto il Popolo di Dio. Egli vivrà il suo sacerdozio su un gradino più alto, qual è quello dell'Episcopato, ma sarà sempre il medesimo spirito di servizio che dovrà animarlo.

1. L'icona del Buon Pastore

Il Vangelo di oggi ci ha ricordato quale sia l'ideale che Cristo propone ad ogni suo ministro:  "Io sono il buon Pastore... e do la vita per le mie pecore" (Gv 10, 11-16).

Altrettanto ci dicono gli Apostoli Pietro e Paolo nelle due prime letture che abbiamo ascoltato. È Pietro che da Roma scrive ai Pastori dell'Asia Minore: "Pascete il gregge di Dio che vi è stato affidato, volentieri, secondo Dio" (1 Pt 5, 2). È Paolo che ammonisce coloro che aveva lasciato a guidare la Chiesa di Efeso: "Vegliate su di voi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posti come Vescovi a pascere la Chiesa di Dio" (At 20, 28-32).

A questo ideale si sono ispirati in questi duemila anni di storia della Chiesa tanti santi Presuli, che hanno lasciato un'orma indelebile nella vita delle nostre comunità cristiane. Anche la Chiesa in Slovenia, nel corso dei secoli, ha conosciuto delle grandi figure di pastori. Personalmente ricordo ancora con commozione la beatificazione del Vescovo Anton Martin Slomsek avvenuta a Maribor due anni fa, e precisamente il 19 settembre 1999. In quell'occasione anch'io ebbi la gioia di accompagnare il Papa Giovanni Paolo II e ricordo bene l'omaggio che i fedeli di questa terra slovena vollero rendere al nuovo Beato, proposto a tutta la Chiesa come modello di Pastore buono e fedele.

2. Una missione universale

Il nuovo Vescovo non svolgerà il suo apostolato in una Chiesa particolare, anche se, come ricordo storico, gli è attribuita una sede ormai estinta, quella di Corbavia, un tempo esistente vicino a Rijeka, in Croazia. Egli aiuterà il Pastore della Chiesa universale nella sua "sollecitudine per tutte le Chiese". L'ufficio specifico che ora il Papa gli affida è quello di essere suo Inviato presso le autorità religiose e civili della Bielorussia. È una missione che mette bene in risalto l'universalità del ministero apostolico.

Un Vescovo, infatti, è ordinato per il servizio della Chiesa universale, che non è la somma delle Chiese particolari, ma, nel suo essenziale mistero, è una realtà previa ad ogni singola Chiesa particolare (Cfr Lettera "Communionis notio", della Congregazione per la Dottrina della Fede, 28 maggio 1992, n. 9).

3. Verso la Bielorussia

Il nuovo Presule svolgerà la sua missione in Bielorussia, ove da un decennio la Chiesa ha riacquistato la sua libertà, dopo la tragica esperienza della dominazione comunista.

Egli collocherà la sua sede a Minsk, la Capitale dello Stato, e di là starà in contatto con le altre tre diocesi del Paese, Grodno, Pinsk e Vitebsk, guidate da Vescovi generosi e zelanti, con a capo il venerato Cardinale Kazimierz Swiatek, al quale inviamo da qui un caloroso saluto. Un milione e mezzo di fedeli, su 12 milioni di abitanti, costituiscono, in quel Paese, una comunità fervente, preparata alle nuove sfide dell'evangelizzazione nell'ora presente.

Come Nunzio Apostolico, Mons. Jurkovic dovrà poi tenere i contatti, a nome del Sommo Pontefice, con quelle autorità civili, assicurandole della volontà della Chiesa di collaborare per il progresso spirituale della Nazione.

Come Rappresentante Pontificio, egli starà poi in costante contatto con i fratelli ortodossi, assicurandoli della comune volontà di lavorare per giungere all'unità ecclesiale, secondo il disegno di Cristo.

4. Con la benedizione del Papa

Caro Don Ivan, fra poco sarai Vescovo della Santa Chiesa Cattolica. Un giorno lontano tu hai ascoltato la voce del Signore che ti diceva: "Vieni e seguimi" (cfr Mt 4, 18) e sei diventato sacerdote in questa cara diocesi di Ljubljana. Ora il Buon Pastore ti chiede un servizio più alto. Ancora una volta Egli ti dice: "Vieni e seguimi... Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore" (cfr Gv 21, 15-17).

Fra poco scenderà su di te la grazia per svolgere bene tale missione.

Che Maria Santissima, qui invocata come "Aiuto dei cristiani", ti accompagni nel tuo cammino ed ottenga su di te, come un giorno sugli Apostoli riuniti nel Cenacolo, i doni più abbondanti dello Spirito Santo!

Sono questi i voti che tutti noi ti presentiamo. Sono i voti che ti formula la tua cara comunità diocesana, con a capo il suo venerato Pastore, l'Arcivescovo Franc Rodé.
Sono questi gli auguri che ti presento anch'io, a nome di Sua Santità Giovanni Paolo II. Egli ti benedice di cuore e ti dice, con affetto di Padre: avanti sereno, caro Don Ivan, avanti nel nome del Signore!

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