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DISCORSO DEL SENATORE
CESARE MARIA DE VECCHI DI VAL CISMON
A SUA SANTITÀ PIO XI*

Lunedì, 25 giugno 1929

 

Beatissimo Padre!

Con profonda ammirazione mi accosto al trono di Vostra Santità per rimettere nelle Vostre sante mani le lettere colle quali S. M. il Re, mio Augusto Sovrano, si è degnato di accreditarmi suo ambasciatore presso Vostra Santità.

E' altissimo onore per me l'essere presso la Cattedra di Pietro il primo ambasciatore dell'Italia, unita nella sua fede cattolica, nella sua compagine territoriale e nel suo rinnovato spirito nazionale. Ne sono pienamente consapevole e prostrandomi ai piedi Vostri, Santo Padre, ne rendo grazie alla Divina Provvidenza. Il governo di S. M. il Re d'Italia ama così, ed intende applicare con spirito cristiano e col più fermo volere, gli accordi colla S. Sede per grazia Divina felicemente raggiunti. All'adempimento di questa alta missione dedicherò, con ogni fervore tutte le mie forze e come figlio rispettoso e devoto della Chiesa oso sperarne aiuto dall'augusta, paterna benevolenza di Vostra Santità.

Con questi sentimenti invoco sul mio Augusto, Sovrano, sulla Reale famiglia, sull’Italia tutta l’apostolica benedizione.


*La Civiltà Cattolica, 1929, III, p.170-171.

 

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