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DISCORSO DEL GRAN MAESTRO
DELL'ORDINE DI MALTA
A SUA SANTITÀ PAOLO VI*

Giovedì, 10 luglio 1975

 

Beatissimo Padre,

È motivo di costante e crescente emozione l'occasione che consente ogni anno all'Ordine Ospedaliero di San Giovanni Gerosolimitano, di Rodi, di Malta di presentare al Padre Comune il filiale omaggio ed ogni fervido augurio nella ricorrenza della comune festività patronale, che si associa alle solenni ricorrenze della elevazione della Santità Vostra al trono del Successore di Pietro.

Ancora una volta è dato a me il particolare privilegio di esprimere in nome dei Cavalieri giovanniti i sentimenti della loro devozione alla Santità Vostra, devozione che essi, a me uniti, intendono sempre più impreziosire nella fedeltà ai Vostri insegnamenti e nell'impegno di tendere al perfezionamento della vita cristiana, esemplarmente dedicata al servizio del prossimo con opere degne dello spirito della Carità, in armonia alla loro plurisecolare Tradizione.

Ed in questo impegno ci sorreggono, ci confortano, ci incitano le esortazioni che la Santità Vostra, in uno al confortante riconoscimento ed apprezzamento per le attività svolte, ci ha in più occasioni paternamente e benevolmente rivolte.

Sono sempre bene impresse nei nostri cuori le parole indirizzateci lo scorso anno in analoga circostanza: nell'invitarci a perseverare nel nostro servizio senza soste, la Santità Vostra ha sottolineato che gli sforzi organizzativi della nostra azione di Carità saranno sicuramente fruttuosi se « l'Ordine si preoccuperà di assicurare ai suoi Membri un'adeguata formazione spirituale che sola potrà garantire ad esso il suo primitivo spirito e la ragione stessa della sua esistenza ».

L'amorevole sollecitazione ha trovato eco profonda nel cuore dei Cavalieri che, favoriti ad accoglierla con fervoroso ardore dall'atmosfera dell'Anno Santo, hanno risposto ovunque con crescente impegno, illuminando la loro azione con maggiore e più intensa preparazione spirituale, preparazione che non ci stancheremo di curare senza sosta, particolarmente traendo ausilio dagli insegnamenti e facendo tesoro dei mezzi che Santa Madre Chiesa largamente ci offre e ci indica: la recente esortazione « Gaudete in Domino » ha richiamato l’umanità a meditare sul valore e sull’essenza della gioia cristiana che, lungi dall’essere una mera gioia dionisiaca, è il prezioso frutto della battaglia contro il male, anche nelle prove più ardue, nelle difficoltà, nelle persecuzioni.

Vogliamo anche noi, rinnovando nei nostri cuori i preziosi doni che abbiamo acquisito dall’educazione amorevolmente offertaci sin dai primi anni della nostra giovinezza dalle cure materne e paterne, doni che abbiamo in seguito arricchito e viepiù approfonditi e compresi nel corso degli studi e della vita, raggiungere il godimento della vera gioia cristiana, che sarà più grande e più confortante quanto maggiori e dure saranno le prove che dovremo, nell’esercizio della vocazione alla quale siamo stati chiamati, affrontare e superare.

Nella nostra azione caritativa non mancheremo anche di offrire, nei limiti delle nostre possibilità e nel pieno rispetto delle direttive emanate dal Segretariato per l’unione dei Cristiani, il nostro contributo di preghiera ed anche d’azione in favore del movimento ecumenico come ispirato e voluto dal Concilio Vaticano Secondo.

Anche su queste linee tenderemo a fortificarci spiritualmente al fine di perpetuare, rinnovare e consolidare quello spirito che sin dalle sue origini ha caratterizzato l’Ordine gerosolimitano : questo impegno sarà oggetto di specifico studio nel Convegno del prossimo ottobre a Roma, Convegno che, in preparazione del Pellegrinaggio Internazionale Giubilare dell’Ordine, avrà per tema l’« Unità dell’Ordine nello spirito dell’Anno Santo ».

Santità,

rinnovando i voti augurali che con devozione filiale, a nome anche del Governo dell’Ordine e di tutti i suoi Membri, rivolgo alla Sacra Persona del Vicario di Cristo, voglia benevolmente accoglierli anche nello spirito di queste nostre intenzioni. L’Apostolica Benedizione che fervidamente invoco per l’Ordine, per tutti i Confratelli e per la mia povera persona, Benedizione propiziatrice di favori celesti, sarà un altro valido incitamento nell’azione futura e conforto di paterna grazia e benevolenza.


*Insegnamenti di Paolo VI, vol. XIII, p.753-755.

L'Osservatore Romano, 11.7.1975.

 

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