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DISCORSO DEL GRAN MAESTRO DEL
SOVRANO ORDINE MILITARE DI MALTA
A SUA SANTITÀ PAOLO VI*

Lunedì, 12 luglio 1976

 

Beatissimo Padre,

la comune festività patronale ancora una volta porta alla Augusta senza di Vostra Santità l’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi, di Malta, doverosamente lieto di rinnovare il filiale omaggio ed esprimere i fervidi voti dei Cavalieri Gerosolimitani, sempre più attenti all’alto insegnamento del Romano Pontefice nell’impegno perseverante al servizio del prossimo sofferente e bisognoso.

Il nostro omaggio augurale, che è sincera manifestazione degli inalterabili nostri sentimenti di devozione costante alla Santità Vostra, di ferma accettazione e di pronta obbedienza agli insegnamenti del Vicario di Cristo, vuole anche essere testimonianza della nostra incondizionata solidarietà alla Vostra Augusta Persona fatta oggi da qualche parte oggetto di inqualificabili temerarietà : questa nostra testimonianza auspichiamo possa concorrere ad apportare sollievo e conforto al cuore afflitto della Santità Vostra, mentre quotidianamente non tralasceremo di elevare preghiere, le più fervide, le più fiduciose, per il rispetto al Santo Padre, per l’unità della Santa Chiesa e per il suo prestigio nell’umana società.

In connessione con l’Anno Giubilare che vide raccolti in Roma alla fine del 1975 più di mille membri dell’Ordine — con i loro familiari provenienti da paesi europei ed extraeuropei — i dirigenti degli Organi costituzionali ed i Capi delle Missioni Diplomatiche si unirono in Convegno, per discutere dell’«Unità dell’Ordine nello spirito dell’Anno Santo». I lavori svolti nelle varie sezioni, lo studio accurato dei problemi dello sviluppo e dell’incremento della nostra Istituzione, l’apporto illuminato e volenteroso dei partecipanti, oltre a facilitare l’arricchimento spirituale di ciascuno, suscitarono il proposito di rafforzare ed ampliare l’azione di carità di tutti nella luce e nell’orientamento dell’Ideale melitense. La risolutezza di propositi, che beneficiarono dell’auspicata Apostolica Benedizione di Vostra Santità, ha già avuto riprova confortante nella accresciuta e devota partecipazione al recente nostro IX pellegrinaggio internazionale a Lourdes di confratelli e loro famiglie, di differenti Lingue ma accomunati da eguale spirito di devozione alla Santa Vergine Immacolata.

L’iniziativa dell’annuale pellegrinaggio a Lourdes si è dimostrata sempre più feconda di salutari frutti, giacché la pia manifestazione, al suo carattere squisitamente spirituale, unisce quello di raccogliere sempre maggior numero di Cavalieri, Dame, amici dell’Ordine che, nell’esercizio della nostra più qualificata missione a favore dei « Nostri Signori Malati », trovano la possibilità di creare, alimentare, vivificare relazioni fraterne molto utili allo sviluppo della Carità. E non va trascurato il beneficio che ne ritraggono le stesse famiglie, i cui membri operosi e zelanti nell’assistenza agli infermi, raccolti nella comune preghiera alla Vergine Santa, rinnovano e rinsaldano quei vincoli sacri di reciproco amore su cui si fonda l’istituto familiare oggi da ogni parte insidiato.

La nostra azione assistenziale e caritativa, pur continuando con crescente ritmo nei diversi Continenti, ha trovato occasione di dare prova della sua efficacia nei gravi disastri che hanno sconvolto nel febbraio il lontano Guatemala, ed in maggio le ubertose zone del Friuli. Se sollecita nell’America Latina, colpita dalla distruzione e dalla morte, fu la presenza dell’Ordine con i suoi mezzi di soccorso e con gli aiuti che ancora oggi vengono prestati, pronta, immediata, è stata l’opera di cristiana ed umana solidarietà offerta dai nostri organismi in favore della popolazione friulana, così duramente colpita negli affetti, nelle aspirazioni, nella laboriosità, nei beni. Unitamente a copiosi mezzi di soccorso, sia economici che in generi di ogni natura, i nostri Organismi costituzionali d’Italia, di Austria e di Germania, anche coll’intervento dei Confratelli protestanti del « Johanniterorden », fecero affluire sul posto, poche ore dopo il disastro, personale medico ed infermieristico, con adeguate attrezzature ospedaliere da campo, oltre a volontari che hanno offerto ed offrono tuttora alle locali autorità efficace collaborazione di assistenza, specifica nel campo sanitario, e di sollievo morale e spirituale nei contatti diretti con le afflitte popolazioni.

In un recente messaggio, Vostra Santità ha affermato che « la convivenza, pervasa dall’amore, si risolve in fraternità, in favore primario per i più deboli e per i più bisognosi »: i Cavalieri Gerosolimitani, fedelmente docili alle paterne esortazioni della Santità Vostra e sempre più incoraggiati dalle attestazioni di riconoscimento che la Santità Vostra ha benevolmente manifestato in più occasioni, si impegnano a compiere con umiltà, disinteresse e spirito di Fede il loro servizio nella comunità tendendo nel contempo ad accrescere la loro formazione spirituale capace di assicurare e di incrementare il primigenio e tradizionale spirito che è la ragione stessa dell’esistenza attuale e futura dell’Ordine melitense.

Ed è pertanto felice l’occasione, che ci porta alla presenza della Santità Vostra per presentare nella ricorrenza patronale i voti augurali che, personalmente ed a nome del Governo e di tutti i membri dell’Ordine Gerosolimitano, rinnovo con commossa deferenza, per esprimere anche la mia, la nostra profonda riconoscenza e gratitudine per l’animatore paterno sostegno che la Santità Vostra ci ha generosamente offerto e che sempre più ci anima a perseverare con costante entusiasmo e con crescente instancabile impegno nell’azione di valida e solidale fraternità nella luce della Speranza e della Fede : in questa nostra azione ci assista, ci soccorra, ci sostenga l’Apostolica Benedizione che con filiale devozione imploro dalla Santità Vostra per l’Ordine Gerosolimitano, per le nostre persone, per l’intera famiglia melitense.


*Insegnamenti di Paolo VI, vol. XIV, p.572-574.

L’Osservatore Romano, 12-13.7.1976 p.1.

 

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