The Holy See
back up
Search
riga
Onnipresenza di Dio

"Tutta l'immensità del cielo sta nel palmo di Dio e tutta la vastità della terra è racchiusa nel suo pugno. Ma la parola di Dio, se giova certo a formarci un'idea irradiata di religiosità, ha piú significato, per una comprensione profonda, di quanto esteriormente si percepisca. Infatti il cielo, racchiuso nel palmo di Dio, è anche il suo trono; e la terra, contenuta nel suo pugno, è anche lo sgabello dei suoi piedi. Ma né il trono, né lo sgabello si possono interpretare nel senso estensivo del corpo che siede, perché quell'Essere infinito può afferrare e racchiudere nel pugno ciò che gli serve da sgabello e da trono. In tutte queste realtà create ab origine, dentro e fuori, si deve riconoscere Dio ad esse trascendente e insieme intimo, cioè circonfuso e infuso in tutte; infatti il palmo e il pugno che tutto contengono, manifestano il suo dominio esteriore sulla natura, invece il trono e lo sgabello manifestano che tutte le cose sono a lui soggette come ciò che è esterno a chi risiede nell'intimo. Cosí egli, nella sua completezza, tutto contiene in sé e fuori di sé perché, per la sua infinità, egli non è lontano da tutto, eppure tutte le cose sono esterne a lui,che è infinito.

In questi pensieri su Dio, tanto pregni di religiosità, l'animo mio - tutto preso dallo studio della verità - trovò il suo diletto... E questa nostra pia conoscenza fu poi chiaramente raffermata dal profeta che dice: Dove me ne andrò lontano dal tuo spirito, e dove fuggirò dal tuo volto? Se salgo in cielo, tu ci sei; se scendo nel profondo, anche lí sei presente. Se prendo le mie penne prima della luce e mi rifugio all'estremita del mare, anche lí mi conduce la tua mano e la tua destra mi stringe (Sal.138, 7-10). Non vi è luogo senza Dio, né luogo non in Dio. Egli è nei cieli, e nel profondo, è al di là dei mari. E' presente nel loro intimo, li trascende all'esterno. Perciò egli ha, ed ha avuto; egli non è in qualcuno, ma a nessuno manca."

S. Ilario di Poitiers, La Trinità,1, 6

 

Preghiera:

O Dio, che cosa sarebbe di noi senza le Tue amorevoli cure? Aiutaci a capire che siamo piccoli e poveri quando non riconosciamo la Tua maestà infinita. Donaci quella sapienza che ci rende sempre umili di fronte a Te e agli altri, in modo da imitare il Tuo Figlio, che si umiliò assumendo la nostra condizione umana in tutto eccetto il peccato, Egli che vive e regna nei secoli dei secoli, Amen.

  

A cura dell'Ateneo Pontificio "Regina Apostolorum"

  

top