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Basta la Fede.

"Il mare è grande. Se vuoi scandagliarlo, verrai travolto dall'impeto delle sue onde. Un'onda sola può strapparti via e sbatterti contro uno scoglio. Ti basti, o debole uomo, poter dedicarti ai tuoi commerci su una piccola nave. Ma la fede è meglio, per te, che una nave sul mare. Questa infatti è retta dai remi, tuttavia i flutti la possono far affondare; ma la tua fede non affonda mai, se la tua volontà non lo vuole.Come sarebbe desiderabile per il marinaio regolar il mare a proprio volere! Ma in un modo egli la pensa, e in altro modo agisce l'onda. Solo nostro Signore dominò il mare, tanto che quello tacque e si placò. Ma egli ha dato anche a te il potere di dominare, come lui, un mare, e di rabbonirlo. L'investigare è più amaro del mare, e il questionare è più tempestoso delle onde. Se si abbatte sul tuo spirito il vento della cavillosità, dominala, e appiana le sue onde! Come la burrasca mette sossopra il mare, cosi i cavilli conturbano il tuo spirito. Nostro Signore domina, il vento cessa e la nave scivola in pace sulle onde. Domina lo spirito capzioso, raffrenalo, e la tua fede sarà in pace. A ciò dovrebbero indurti anche le creature di cui conosci l'uso. Per esempio, tu non sei in grado di chiarire le sorgenti, pur tuttavia non smetti di bere da loro. E per il fatto poi di aver da loro bevuto, tu non pensi certo di averle comprese. Anche di comprendere il sole tu non sei in grado, pur tuttavia non ti sottrai alla sua luce. E per il fatto che questa scende a te (con i suoi raggi) tu non ti cimenti certo di salire verso la sua altezza. L'aria è per te un pegno, ma quanto essa sia estesa, tu non lo sai.

Dalle creature tu ricevi un aiuto e un'utilità limitati, e tuttavia lasci che il loro tesoro sconosciuto giaccia nel forziere. Non ti vergogni di ciò che è da meno, e non desideri ciò che è da più. Queste opere del Creatore, dunque, ti insegnano come comportarti col Creatore stesso: che devi, cioè, cercare il suo aiuto, ma devi anche tenerti lontano dal sofisticare sopra di lui. Accogli la vita dalla Maestà, ma non questionare su questa Maestà. Ama la bontà del Padre, ma non indagare la sua essenza. Ama e apprezza la mitezza del Figlio, ma non investigare sulla sua generazione. Ama il soffio dello Spirito Santo, ma non tentare di scandagliarlo. Il Padre, il Figlio, e lo Spirito Santo si sono manifestati col loro nome. Il loro nome pondera, dunque, ma non indagarne le personalità. Se tu vuoi perscrutarne l'essenza, sei perduto; se credi nei nomi, vivrai. Il nome del Padre sia per te una barriera: non oltrepassarla, cercando di scandagliare la sua natura. Il nome del Figlio sia per te una muraglia: non superarla, cercando di scandagliare la sua generazione. Il nome dello Spirito Santo sia per te una siepe: non scervellarti per comprenderlo. Questi nomi siano dunque per te la barriera e con questi nomi allontana ogni investigazione. Hai udito i nomi e la loro realtà: volgiti ai comandamenti. Hai udito la legge e i comandamenti; rivolgiti allora ai tuoi costumi. E quando i tuoi costumi sono perfetti, rivolgiti alle promesse. Non trascurare i comandamenti per applicarti a ciò che non è prescritto. Hai avuto esperienza della verità con realtà manifeste, non perderti per realtà che son nascoste.

La verità è descritta in poche parole, non instaurare su di essa lunghe ricerche. Tu, rifugiati nel silenzio!"

S. Efrem Siro, La fede, 2, 3-6

 

Preghiera:

O Dio, Tu ci ispiri per mezzo del Tuo servo Efrem parole di poesia e di verità. Aiutaci ad adorare nella nostra vita quotidiana il santo Mistero della Trinità delle Persone e dell'Unità della Divinità, nella fede da Te rivelata per la nostra salvezza e per il nostro nutrimento spirituale. Te lo chiediamo per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che vive e regna nell'unità dello Spirito Santo, unico Dio, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

 

 A cura dell'Ateneo Pontificio "Regina Apostolorum" 

 

 

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