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Pranzo natalizio a Greccio
 

32. "In altro tempo, venne un ministro dei frati da Francesco, che soggiornava a Greccio, per celebrare il Natale del Signore insieme con lui. I frati dell'eremo, in occasione della festa e per riguardo all'ospite, prepararono la mensa con cura, coprendo le tavole con belle tovaglie bianche, che avevano acquistato, e guarnendola di bicchieri di vetro. Quando Francesco scese dalla celletta per desinare, vedendo la mensa alzata da terra e allestita con tale ricercatezza, uscì senza farsi notare, prese il cappello e il bastone di un mendicante venuto là quel giorno e, dopo aver chiamato sottovoce uno dei compagni, andò fuori dalla porta del romitorio. I frati non si accorsero di nulla. Si misero a tavola tranquillamente, poiché era volontà del Santo che, se non veniva subito all'ora della refezione, i frati cominciassero a mangiare senza di lui. Intanto il suo compagno chiuse la porta e rimase dentro, accanto all'uscio. Francesco bussò, e quello subito gli aprì. Entrò con il cappello sul dorso e il bastone in mano, come un pellegrino. Affacciatosi all'entrata della stanza dove i frati desinavano, egli disse al modo dei mendicanti: "Per amore del Signore Dio, fate l'elemosina a questo povero pellegrino malato!". Il ministro e gli altri frati lo riconobbero immediatamente. E il ministro gli rispose: "Fratello, siamo poveri anche noi, ed essendo numerosi, le elemosine che stiamo consumando ci sono necessarie. Ma per amore del Signore che hai invocato, entra, e divideremo con te le elemosine che Dio ci ha mandato". Francesco si fece avanti e si accostò alla tavola. Il ministro gli diede la scodella, da cui stava prendendo cibo, con del pane. Il Santo prese l'una e l'altro, sedette a terra vicino al fuoco, di fronte ai fratelli che stavano a mensa in alto . Disse allora sospirando: "Quando vidi questa tavola preparata con tanto lusso e ricercatezza, ho pensato che non era la mensa dei poveri frati, i quali vanno ogni giorno a questuare di porta in porta. A gente come noi si conviene seguire in ogni cosa l'esempio di umiltà e povertà del Figlio di Dio più che agli altri religiosi: poiché a questo siamo stati chiamati e a questo ci siamo impegnati davanti a Dio e davanti agli uomini. Adesso, mi sembra, io sto a mensa come si addice a un frate". Quelli ne arrossirono, comprendendo che Francesco diceva la verità. Alcuni presero a lacrimare forte, nel vedere Francesco seduto per terra e ripensando a come li aveva corretti con tanta santità e ragione."

Leggenda perugina, n. 1579

 
Preghiera:

O Dio onnipotente ed eterno, quella mensa fu per San Francesco come la tavola del ricco che concedeva al povero Lazzaro solo le briciole. Spesso anche il nostro mondo ricco non si accorge del povero che bussa alla sue porte e lo lascia ai margini della vita. Concedi, O Signore, ai tuoi discepoli di fare tesoro della Parola del Tuo Figlio, che ci insegna ad amare i poveri come nostri fratelli e a condividere con loro la nostra ricchezza. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.
 

 A cura della Comunità di Sant'Egidio 

 

 

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