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“Il desiderio missionario di portare anime a Cristo” 

"Fin dal tempo in cui piacque alla Divina Provvidenza di chiamarmi alle sante missioni, ebbi sempre in mente un pensiero: domandavo a me stesso se sarei veramente riuscito a trarre uno solo dalle tenebre dellÂ’idolatria, a salvare un’anima. A tal pensiero, a tale sollecitudine io non potevo, non sapevo, non osavo rispondere. Non vi era altro che la speranza. Forse non avrei fatto nulla, forse avrei fatto qualcosa…Non osavo sperare di fare molto; ma, chi sà, pensavo io tra me, se il Signore vorrà servirsi di me e fin dove? In ogni modo basta fare la volontà di Dio, Il desiderio pertanto c’era. 

Quando venne il tempo di amministrare il mio distretto in Cina, certo bramavo più che mai la conversione degli idolatri. Vedere l’idolatria dominante,…vedere gli idolatri così numerosi, vedere grandi abitati e sapere che nessuno vi adorava il vero Dio…mi affannava, mi abbatteva, mi addolorava il cuore e ne rimanevo straziato. Bramavo che adorassero il vero Dio; avrei voluto affaticarmi per la loro conversione. Nell’interno del mio cuore, benché indegnamente, pregavo il Padre delle misericordie di far sì che questo popolo vedesse la Luce che Egli mandò al mondo e lo togliesse dalle tenebre e dalle ombre di morte, in cui miseramente giace sepolto. 

Eppure pensando di convertire quegli idolatri non sapevo cosa potessi fare, e vedendo di non poter fare quasi nulla, mi stringeva il cuore. Tuttavia cominciai ad esortare continuamente i cristiani a parlare ai loro amici, ai loro vicini, ed altri che si potesse sperare si convertissero. 

Del resto mi pare che in pratica le conversioni non si fanno con argomenti filosofici, bensì hanno un fondamento nella fede che si presta a colui che annunzia la verità cristiana. Ed è per questo che i buoni cristiani , e più ancora i nuovi convertiti, possono fare molto. Tuttavia se non vi è il sacerdote che spinge, non fanno nulla….Pertanto sotto l’obbedienza dei miei superiori spero di lavorare sempre con alacrità nella vigna del Signore e di far sempre la sua santa volontà."  

(Santo Alberico Crescitelli, P.I.M.E. Martire in Cina nel 1900, Lettera a S. Em. Card. Simeoni, Prefetto di Prop.Fide: 7 Giug.1890)   

 

Preghiera
(dal Manuale di Preghiere dei Missionari del P.I.M.E.) 

Padre onnipotente,che hai creato tutte le cose dal nulla, rinnova le meraviglie della tua potenza, chiama tutti i popoli alla luce del Vangelo: anch’essi sono tuoi, essi ti loderanno in eterno. Figlio misericordioso, che volentieri subiste il tormento della croce per noi, rinnova i prodigi della tua redenzione, chiama ad amarti quelle anime che hai già redente con il tuo sangue divino. Spirito, che porti a compimento ogni opera santa, rendici docili al tuo progetto di amore per essere umili vasi della tua misericordia.  

O Signore, 

Io ti consacro i pensieri della mia mente, gli affetti del mio cuore, le forze del mio corpo, i miei beni, la mia salute, il mio onore, la mia vita. Per te solo voglio vivere, per te morire. Eccomi, fammi puro, fammi santo, affinché sia degno di offrirmi a te.  

O Maria, madre di Dio e degli uomini, che ha i gioito all’annuncio dell’angelo e sofferto ai piedi della croce, fa che tutti ti possano conoscere, che tutti ti possano vedere ed amare per sempre in cielo. Angeli nostri custodi, gloriosi Apostoli Pietro e Paolo, S. Francesco Saverio e S. Teresa di Gesù Bambino, patroni delle Missioni, Sant’Alberico e Beato Giovanni, pregate per noi e per tutti i popoli del mondo.  

Preparato dalla Pontificia Università Urbaniana,
con la collaborazione degli Istituti Missionari

      

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