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La muta terra loda Iddio con la sua bellezza

"Ti benedicano, o Signore, tutte le tue opere...". Ma come? La terra non è un’opera sua? Gli alberi non sono opera sua? Le pecore, le bestie, i pesci, gli uccelli, non sono opera sua? Certo, sono tutte opere sue. Ma come possono lodarlo? Quando si tratta di angeli, vedo bene che le sue opere lo lodano: infatti anche gli angeli sono opera sua; e anche gli uomini sono opera sua, perciò quando gli uomini lo lodano, le sue opere lo lodano. Ma le piante e le pietre, hanno forse voce di lode? Eppure tutte le sue opere lo lodano. Ma che dici? Anche la terra e gli alberi? Sono tutte opera sua...

Questo mirabile intreccio di creature, questa bellezza ordinatissima che ascende dal profondo al sommo, e discende dal sommo all’imo, mai interrotta ma variegata per esseri tanto dissimili, tutta loda Iddio. Ma perché tutto loda Dio? Perché quando tu la consideri e la vedi bella, tu in essa lodi Dio. Anche la muta terra ha una voce: è la sua bellezza. Tu osservi e vedi la sua bellezza, vedi la sua fecondità, vedi la sua forza: come concepisce il seme, come produce anche ciò che non hai seminato, vedi ciò, e con la tua stessa contemplazione quasi la interroghi: la ricerca è interrogazione. Ma quando tu avrai ricercato con curiosità, avrai contemplato a fondo e avrai scoperto la sua grande forza, la sua grande bellezza e la sua magnifica virtù, non potendo essa avere da se stessa questa virtù, subito ti verrà in mente che essa non poteva esistere affatto se non per opera del Creatore. E quello che scopri in essa, è la sua voce di lode che ti fa lodare il Creatore.

 Agostino, Esposizioni sui Salmi, 144,13

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