CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA
PARTE PRIMA
LA PROFESSIONE DELLA FEDE
SEZIONE SECONDA: LA PROFESSIONE DELLA FEDE CRISTIANA
CAPITOLO TERZO CREDO NELLO SPIRITO SANTO
ARTICOLO 9 «CREDO LA SANTA CHIESA CATTOLICA»
Paragrafo 1 LA CHIESA NEL DISEGNO DI DIO
I. I nomi e le immagini della Chiesa 751
La parola « Chiesa » [« ekklesia, », dal greco « ek-kalein », chiamare
fuori] significa « convocazione ». Designa assemblee del popolo,
122 generalmente di carattere religioso. È il termine
frequentemente usato nell'Antico Testamento greco per indicare
l'assemblea del popolo eletto riunita davanti a Dio, soprattutto
l'assemblea del Sinai, dove Israele ricevette la Legge e fu costituito
da Dio come suo popolo santo. 123 Definendosi « Chiesa », la
prima comunità di coloro che credevano in Cristo si riconosce erede di
quell'assemblea. In essa, Dio « convoca » il suo popolo da tutti i
confini della terra. Il termine Kyriaké,
da cui sono derivati Church, Kirche, significa « colei che
appartiene al Signore ». 752 Nel linguaggio
cristiano, il termine « Chiesa » designa l'assemblea liturgica, 124
ma anche la comunità locale 125 o tutta la comunità
universale dei credenti. 126 Di fatto questi tre significati
sono inseparabili. La « Chiesa » è il popolo che Dio raduna nel mondo
intero. Essa esiste nelle comunità locali e si realizza come assemblea
liturgica, soprattutto eucaristica. Essa vive della Parola e del Corpo
di Cristo, divenendo così essa stessa corpo di Cristo.
I simboli della Chiesa 753 Nella Sacra
Scrittura troviamo moltissime immagini e figure tra loro connesse
mediante le quali la Rivelazione parla del mistero insondabile della
Chiesa. Le immagini dell'Antico Testamento sono variazioni di un'idea di
fondo, quella del « popolo di Dio ». Nel Nuovo Testamento 127
tutte queste immagini trovano un nuovo centro, per il fatto che Cristo
diventa il « Capo » di questo popolo, 128 che è quindi il suo
corpo. Attorno a questo centro si sono raggruppate immagini « desunte
sia dalla pastorizia o dall'agricoltura, sia dalla costruzione di
edifici o anche dalla famiglia e dagli sponsali ». 129
754 « Così la Chiesa è l'ovile, la cui porta unica e
necessaria è Cristo. 130 È pure il gregge, di cui Dio stesso
ha preannunziato che sarebbe il pastore 131 e le cui pecore,
anche se governate da pastori umani, sono però incessantemente condotte
al pascolo e nutrite dallo stesso Cristo, il Pastore buono e il Principe
dei pastori, 132 il quale ha dato la sua vita per le pecore
133 ». 134 755 « La Chiesa è
il podere o campo di Dio. 135 In quel campo cresce
l'antico olivo, la cui santa radice sono stati i patriarchi e nel quale
è avvenuta e avverrà la riconciliazione dei Giudei e delle genti.
136 Essa è stata piantata dal celeste Agricoltore come vigna
scelta. 137 Cristo è la vera Vite, che dà vita e fecondità ai
tralci, cioè a noi, che per mezzo della Chiesa rimaniamo in lui e senza
di lui nulla possiamo fare 138 ». 139
756 « Più spesso ancora la Chiesa è detta l'edificio di Dio.
140 Il Signore stesso si è paragonato alla pietra che i
costruttori hanno rigettata, ma che è divenuta la pietra angolare (Mt
21,42 par.; At 4,11; 1 Pt 2,7; Sal 118,22). Sopra
quel fondamento la Chiesa è stata costruita dagli Apostoli 141
e da esso riceve stabilità e coesione. Questa costruzione viene chiamata
in varie maniere: casa di Dio, 142 nella quale abita la sua
famiglia, la dimora di Dio nello Spirito, 143 la dimora
di Dio con gli uomini, 144 e soprattutto tempio santo,
rappresentato da santuari di pietra, che è lodato dai santi Padri e che
la liturgia giustamente paragona alla Città santa, la nuova Gerusalemme.
In essa, infatti, quali pietre viventi, veniamo a formare su questa
terra un tempio spirituale. 145 E questa Città santa Giovanni
la contempla mentre nel finale rinnovamento del mondo essa scende dal
cielo, da presso Dio, "preparata come una sposa che si è ornata per il
suo sposo" (Ap 21,1-2) ». 146
757 « La Chiesa, che è chiamata "Gerusalemme che è in alto" e "Madre
nostra" (Gal 4,26); 147 viene pure descritta come
l'immacolata Sposa dell'Agnello immacolato, 148 Sposa
che Cristo "ha amato [...] e per la quale ha dato se stesso, al fine di
renderla santa" (Ef 5,25-26), che si è associata con patto
indissolubile e che incessantemente "nutre e [...] cura" (Ef
5,29) ». 149
II. Origine, fondazione e missione della Chiesa
758 Per scrutare il mistero della Chiesa, è bene considerare innanzi
tutto la sua origine nel disegno della Santissima Trinità e la sua
progressiva realizzazione nella storia. Un
disegno nato nel cuore del Padre 759 «
L'eterno Padre, con liberissimo e arcano disegno di sapienza e di bontà,
ha creato l'universo, ha decretato di elevare gli uomini alla
partecipazione della sua vita divina », alla quale chiama tutti gli
uomini nel suo Figlio: « I credenti in Cristo li ha voluti convocare
nella santa Chiesa ». Questa « famiglia di Dio » si costituisce e si
realizza gradualmente lungo le tappe della storia umana, secondo le
disposizioni del Padre: la Chiesa, infatti, « prefigurata sino dal
principio del mondo, mirabilmente preparata nella storia del popolo
d'Israele e nell'Antica Alleanza, e istituita "negli ultimi tempi", è
stata manifestata dall'effusione dello Spirito e avrà glorioso
compimento alla fine dei secoli ». 150
La Chiesa - prefigurata fin dall'origine del mondo
760 « Il mondo fu creato in vista della Chiesa », dicevano i
cristiani dei primi tempi. 151 Dio ha creato il mondo in
vista della comunione alla sua vita divina, comunione che si realizza
mediante la « convocazione » degli uomini in Cristo, e questa «
convocazione » è la Chiesa. La Chiesa è il fine di tutte le cose
152 e le stesse vicissitudini dolorose, come la caduta degli
angeli e il peccato dell'uomo, furono permesse da Dio solo in quanto
occasione e mezzo per dispiegare tutta la potenza del suo braccio, tutta
l'immensità d'amore che voleva donare al mondo:
« Come la volontà di Dio è un atto, e questo atto si
chiama mondo, così la sua intenzione è la salvezza dell'uomo, ed essa si
chiama Chiesa ». 153
La Chiesa - preparata nell'Antica
Alleanza 761 La convocazione del popolo
di Dio ha inizio nel momento in cui il peccato distrugge la comunione
degli uomini con Dio e quella degli uomini tra di loro. La convocazione
della Chiesa è, per così dire, la reazione di Dio di fronte al caos
provocato dal peccato. Questa riunificazione si realizza segretamente in
seno a tutti i popoli: « Chi teme [...] [Dio] e pratica la giustizia, a
qualunque popolo appartenga, è a lui accetto » (At 10,35)
154. 762 La preparazione remota
della riunione del popolo di Dio comincia con la vocazione di Abramo, al
quale Dio promette che diverrà padre di un grande popolo. 155
La preparazione immediata comincia con l'elezione di Israele come popolo
di Dio. 156 Con la sua elezione, Israele deve essere il segno
della riunione futura di tutte le nazioni. 157 Ma già i
profeti accusano Israele di aver rotto l'Alleanza e di essersi
comportato come una prostituta. 158 Essi annunziano
un'Alleanza nuova ed eterna. 159 « Cristo istituì questo
nuovo Patto ». 160 La Chiesa -
istituita da Gesù Cristo 763 È compito
del Figlio realizzare, nella pienezza dei tempi, il piano di salvezza
del Padre; è questo il motivo della sua « missione ». 161 «Il
Signore Gesù diede inizio alla sua Chiesa predicando la Buona Novella,
cioè la venuta del regno di Dio da secoli promesso nelle Scritture».162
Per compiere la volontà del Padre, Cristo inaugurò il regno dei cieli
sulla terra. La Chiesa è « il regno di Cristo già presente in mistero».
163 764 « Questo regno si manifesta
chiaramente agli uomini nelle parole, nelle opere e nella presenza di
Cristo ». 164 Accogliere la parola di Gesù significa
accogliere « il regno stesso di Dio ». 165 Il germe e
l'inizio del regno sono il « piccolo gregge » (Lc 12,32) di
coloro che Gesù è venuto a convocare attorno a sé e di cui egli stesso è
il pastore. 166 Essi costituiscono la vera famiglia di Gesù.
167 A coloro che ha così radunati attorno a sé, ha insegnato un
modo « nuovo di comportarsi », ma anche una preghiera loro propria.
168 765 Il Signore Gesù ha dotato la
sua comunità di una struttura che rimarrà fino al pieno compimento del
Regno. Innanzi tutto vi è la scelta dei Dodici con Pietro come loro
capo. 169 Rappresentando le dodici tribù d'Israele, 170
essi sono i basamenti della nuova Gerusalemme. 171 I Dodici
172 e gli altri discepoli 173 partecipano alla missione
di Cristo, al suo potere, ma anche alla sua sorte. 174
Attraverso tutte queste azioni Cristo prepara ed edifica la sua Chiesa.
766 Ma la Chiesa è nata principalmente dal dono totale di Cristo per
la nostra salvezza, anticipato nell'istituzione dell'Eucaristia e
realizzato sulla croce. L'inizio e la crescita della Chiesa « sono
simboleggiati dal sangue e dall'acqua che uscirono dal costato aperto di
Gesù crocifisso ». 175 « Infatti dal costato di Cristo
dormiente sulla croce è scaturito il mirabile sacramento di tutta la
Chiesa ». 176 Come Eva è stata formata dal costato di Adamo
addormentato, così la Chiesa è nata dal cuore trafitto di Cristo morto
sulla croce. 177 La Chiesa -
manifestata dallo Spirito Santo 767 «
Compiuta l'opera che il Padre aveva affidato al Figlio sulla terra, il
giorno di pentecoste fu inviato lo Spirito Santo per santificare
continuamente la Chiesa ». 178 Allora « la Chiesa fu
manifestata pubblicamente alla moltitudine [ed] ebbe inizio attraverso
la predicazione e la diffusione del Vangelo ». 179 Essendo «
convocazione » di tutti gli uomini alla salvezza, la Chiesa è
missionaria per sua natura, inviata da Cristo a tutti i popoli, per
farli discepoli. 180 768 Perché la
Chiesa possa realizzare la sua missione, lo Spirito Santo « la provvede
di diversi doni gerarchici e carismatici, con i quali la dirige ».
181 « La Chiesa perciò, fornita dei doni del suo Fondatore e
osservando fedelmente i suoi precetti di carità, di umiltà e di
abnegazione, riceve la missione di annunziare e instaurare in tutte le
genti il regno di Cristo e di Dio, e di questo regno costituisce in
terra il germe e l'inizio ». 182 La
Chiesa - pienamente compiuta nella gloria 769
« La Chiesa [...] non avrà il suo compimento se non nella gloria del
cielo », 183 al momento del ritorno glorioso di Cristo. Fino
a quel giorno, « la Chiesa prosegue il suo pellegrinaggio fra le
persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio ». 184
Quaggiù si sente in esilio, lontana dal Signore; 185 « anela
al regno perfetto e con tutte le sue forze spera e brama di unirsi al
suo Re nella gloria ». 186 Il compimento della Chiesa – e per
suo mezzo del mondo – nella gloria non avverrà se non attraverso molte
prove. Allora soltanto, « tutti i giusti, a partire da Adamo, "dal
giusto Abele fino all'ultimo eletto", saranno riuniti presso il Padre
nella Chiesa universale ». 187
III. Il mistero della Chiesa 770 La
Chiesa è nella storia, ma nello stesso tempo la trascende. È unicamente
« con gli occhi della fede » 188 che si può scorgere nella
sua realtà visibile una realtà contemporaneamente spirituale, portatrice
di vita divina. La Chiesa - insieme visibile e
spirituale 771 « Cristo, unico mediatore,
ha costituito sulla terra la sua Chiesa santa, comunità di fede, di
speranza e di carità, come un organismo visibile; incessantemente la
sostenta e per essa diffonde su tutti la verità e la grazia ». La Chiesa
è ad un tempo: — « la società costituita di organi
gerarchici e il corpo mistico di Cristo »; — «
l'assemblea visibile e la comunità spirituale »; — «
la Chiesa della terra e la Chiesa ormai in possesso dei beni celesti ».
Queste dimensioni « formano una sola complessa realtà risultante di un
elemento umano e di un elemento divino ». 189
La Chiesa « ha la caratteristica di essere nello stesso
tempo umana e divina, visibile ma dotata di realtà invisibili, fervente
nell'azione e dedita alla contemplazione, presente nel mondo e,
tuttavia, pellegrina; tutto questo in modo che quanto in lei è umano sia
ordinato e subordinato al divino, il visibile all'invisibile, l'azione
alla contemplazione, la realtà presente alla città futura verso la quale
siamo incamminati ». 190
« O umiltà! O sublimità! Tabernacolo di Cedar, santuario
di Dio; abitazione terrena, celeste reggia; dimora di fango, sala
regale; corpo di morte, tempio di luce; infine, rifiuto per i superbi,
ma sposa di Cristo! Bruna sei, ma bella, o figlia di Gerusalemme: se
anche la fatica e il dolore del lungo esilio ti sfigurano, ti adorna
tuttavia la bellezza celeste ». 191
La Chiesa - mistero dell'unione degli
uomini con Dio 772 È nella Chiesa che
Cristo compie e rivela il suo proprio mistero come il fine del disegno
di Dio: « ricapitolare in Cristo tutte le cose » (Ef 1,10). San
Paolo chiama « mistero grande » (Ef 5,32) l'unione sponsale di
Cristo con la Chiesa. Poiché la Chiesa è unita a Cristo come al suo
Sposo, 192 diventa essa stessa a sua volta mistero. 193
Contemplando in essa il mistero, san Paolo scrive: « Cristo in voi,
speranza della gloria» (Col 1,27). 773
Nella Chiesa questa comunione degli uomini con Dio mediante la carità
che « non avrà mai fine » (1 Cor 13,8) è lo scopo cui tende tutto
ciò che in essa è mezzo sacramentale, legato a questo mondo destinato a
passare. 194 « La sua struttura è completamente ordinata alla
santità delle membra di Cristo. E la santità si misura secondo il
"grande mistero", nel quale la Sposa risponde col dono dell'amore al
dono dello Sposo ». 195 Maria precede tutti noi sulla via
verso la santità che è il mistero della Chiesa in quanto Sposa senza
macchia né ruga. 196 Per questo motivo « la dimensione
mariana della Chiesa precede la sua dimensione petrina ». 197
La Chiesa - sacramento universale di salvezza
774 La parola greca mysterion è stata tradotta in latino con
due termini: mysterium e sacramentum. Nell'interpretazione
ulteriore, il termine sacramentum esprime più precisamente il
segno visibile della realtà nascosta della salvezza, indicata dal
termine mysterium. In questo senso, Cristo stesso è il mistero
della salvezza: « Non est enim aliud Dei mysterium, nisi Christus – Non
v'è altro mistero di Dio, se non Cristo ». 198 L'opera
salvifica della sua umanità santa e santificante è il sacramento della
salvezza che si manifesta e agisce nei sacramenti della Chiesa (che le
Chiese d'Oriente chiamano anche « i santi misteri »). I sette sacramenti
sono i segni e gli strumenti mediante i quali lo Spirito Santo diffonde
la grazia di Cristo, che è il Capo, nella Chiesa, che è il suo corpo. La
Chiesa, dunque, contiene e comunica la grazia invisibile che essa
significa. È in questo senso analogico che viene chiamata « sacramento
». 775 « La Chiesa è in Cristo come
sacramento, cioè segno e strumento dell'intima unione con Dio e
dell'unità di tutto il genere umano ». 199 Essere il
sacramento dell'intima unione degli uomini con Dio: ecco il primo
fine della Chiesa. Poiché la comunione tra gli uomini si radica
nell'unione con Dio, la Chiesa è anche il sacramento dell'unità del
genere umano. In essa, tale unità è già iniziata poiché essa raduna
uomini « di ogni nazione, razza, popolo e lingua » (Ap 7,9);
nello stesso tempo, la Chiesa è « segno e strumento » della piena
realizzazione di questa unità che deve ancora compiersi.
776 In quanto sacramento, la Chiesa è strumento di Cristo. Nelle sue
mani essa è lo « strumento della redenzione di tutti », 200 «
il sacramento universale della salvezza », 201 attraverso il
quale Cristo « svela e insieme realizza il mistero dell'amore di Dio
verso l'uomo ». 202 Essa « è il progetto visibile dell'amore
di Dio per l'umanità », 203 progetto che vuole « la
costituzione di tutto il genere umano nell'unico popolo di Dio, la sua
riunione nell'unico corpo di Cristo, la sua edificazione nell'unico
tempio dello Spirito Santo ». 204
In sintesi 777 La parola «
Chiesa » significa « convocazione ». Designa
l'assemblea di coloro che la Parola di Dio convoca per formare il popolo
di Dio e che, nutriti dal Corpo di Cristo, diventano essi stessi corpo
di Cristo. 778 La Chiesa è ad
un tempo via e fine del disegno di Dio: prefigurata nella creazione,
preparata nell'Antica Alleanza, fondata dalle parole e dalle azioni di
Gesù Cristo, realizzata mediante la sua croce redentrice e la sua
risurrezione, essa è manifestata come mistero di salvezza con
l'effusione dello Spirito Santo. Avrà il suo compimento nella gloria del
cielo come assemblea di tutti i redenti della terra. 205
779 La Chiesa è ad un tempo visibile e spirituale, società
gerarchica e corpo mistico di Cristo. È una, formata di un elemento
umano e di un elemento divino. Questo è il suo mistero, che solo la fede
può accogliere. 780 La Chiesa
è in questo mondo il sacramento della salvezza, il segno e lo strumento
della comunione di Dio e degli uomini.
(122) Cf At 19,39.
(123) Cf Es 19. (124)
Cf 1 Cor 11,18; 14,19.28.34-35.
(125) Cf 1 Cor 1,2; 16,1.
(126) Cf 1 Cor 15,9; Gal 1,13; Fil 3,6.
(127) Cf Ef 1,22; Col 1,18.
(128) Cf Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 9: AAS
57 (1965) 13. (129) Concilio
Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 6: AAS 57 (1965) 8.
(130) Cf Gv 10,1-10.
(131) Cf Is 40,11; Ez 34,11-31.
(132) Cf Gv 10,11; 1 Pt 5,4.
(133) Cf Gv 10,11-15.
(134) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 6: AAS 57
(1965) 8. (135) Cf 1 Cor
3,9. (136) Cf Rm
11,13-26. (137) Cf Mt
21,33-43 e par.; Is 5,1-7.
(138) Cf Gv 15,1-5.
(139) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 6: AAS 57
(1965) 8. (140) Cf 1 Cor
3,9. (141) Cf 1 Cor
3,11. (142) Cf 1 Tm
3,15. (143) Cf Ef
2,19-22. (144) Cf Ap
21,3. (145) Cf 1 Pt
2,5. (146) Concilio Vaticano
II, Cost. dogm. Lumen gentium, 6: AAS 57 (1965) 8-9.
(147) Cf Ap 12,17.
(148) Cf Ap 19,7; 21,2.9; 22,17.
(149) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 6: AAS 57
(1965) 9. (150) Concilio
Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 2: AAS 57 (1965) 5-6.
(151) Erma, Pastor, 8, 1 (Visio 2, 4, 1): SC 53, 96; cf
Aristide, Apologia, 16, 7: BP 11, 125; San Giustino, Apologia,
2, 7: CA 1, 216-218 (PG 6, 456).
(152) Cf Sant'Epifanio, Panarion, 1, 1, 5, Haereses, 2, 4:
GCS 25, 174 (PG 41, 181).
(153) Clemente d'Alessandria, Paedagogus, 1, 6, 27, 2: GCS 12,
106 (PG 8, 281). (154) Cf
Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 9: AAS 57 (1965)
12; Ibid., 13: AAS 57 (1965) 17-18; Ibid., 16: AAS 57
(1965) 20. (155) Cf Gn
12,2; 15,5-6. (156) Cf Es
19,5-6; Dt 7,6. (157)
Cf Is 2,2-5; Mic 4,1-4.
(158) Cf Os 1; Is 1,2-4; Ger 2; ecc.
(159) Cf Ger 31,31-34; Is 55,3.
(160) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 9: AAS 57
(1965) 13. (161) Cf Concilio
Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 3: AAS 57 (1965) 6; Id.,
Decr. Ad gentes, 3: AAS 58 (1966) 949.
(162) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 5: AAS 57
(1965) 7. (163) Concilio
Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 3: AAS 57 (1965) 6.
(164) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 5: AAS 57
(1965) 7. (165) Cf Concilio
Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 5: AAS 57 (1965) 7.
(166) Cf Mt 10,16; 26,31; Gv 10,1-21.
(167) Cf Mt 12,49.
(168) Cf Mt 5-6. (169)
Cf Mc 3,14-15. (170) Cf
Mt 19,28; Lc 22,30.
(171) Cf Ap 21,12-14.
(172) Cf Mc 6,7. (173)
Cf Lc 10,1-2. (174) Cf
Mt 10,25; Gv 15,20.
(175) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 3: AAS 57
(1965) 6. (176) Concilio
Vaticano II, Cost. Sacrosanctum Concilium, 5: AAS 56 (1964) 99.
(177) Cf Sant'Ambrogio, Expositio evangelii secundum Lucam, 2,
85-89: CCL 14, 69-72 (PL 15, 1666-1668).
(178) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 4: AAS 57
(1965) 6. (179) Concilio
Vaticano II, Decr. Ad gentes, 4: AAS 58 (1966) 950.
(180) Cf Mt 28,19-20; Concilio Vaticano II, Decr. Ad gentes,
2: AAS 58 (1966) 948; Ibid., 5-6: AAS 58 (1966) 951-955.
(181) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 4: AAS 57
(1965) 7. (182) Concilio
Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 5: AAS 57 (1965) 8.
(183) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 48: AAS 57
(1965) 53. (184)
Sant'Agostino, De civitate Dei, 18, 51: CSEL 402, 354 (PL 41,
614); cf Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 8: AAS
57 (1965) 12. (185) Cf 2
Cor 5,6; Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 6:
AAS 57 (1965) 9. (186)
Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 5: AAS 57 (1965)
8. (187) Concilio Vaticano II,
Cost. dogm. Lumen gentium, 2: AAS 57 (1965) 6.
(188) Catechismo Romano, 1, 10, 20: ed. P. Rodríguez (Città del
Vaticano-Pamplona 1989) p. 117.
(189) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 8: AAS 57
(1965) 11. (190) Concilio
Vaticano II, Cost. Sacrosanctum Concilium, 2: AAS 56 (1964) 98.
(191) San Bernardo di Chiaravalle, In Canticum sermo, 27, 7, 14:
Opera, ed. J. Leclercq-C.H. Talbot-H. Rochais, v. 1 (Roma 1957) p.
191. (192) Cf Ef
5,25-27. (193) Cf Ef
3,9-11. (194) Cf Concilio
Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 48: AAS 57 (1965) 53.
(195) Giovanni Paolo II, Lett. ap. Mulieris dignitatem, 27: AAS
80 (1988) 1718. (196) Cf Ef
5,27. (197) Giovanni Paolo II,
Lett. ap. Mulieris dignitatem, 27: AAS 80 (1988) 1718, nota 55.
(198) Sant'Agostino, Epistula 187, 11, 34: CSEL 57, 113 (PL 33,
845). (199) Concilio Vaticano
II, Cost. dogm. Lumen gentium, 1: AAS 57 (1965) 5.
(200) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 9: AAS 57
(1965) 13. (201) Concilio
Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 48: AAS 57 (1965) 53.
(202) Cf Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 45:
AAS 58 (1966) 1066. (203)
Paolo VI, Discorso al Sacro Collegio dei Cardinali (22 giugno
1973): AAS 65 (1973) 391.
(204) Concilio Vaticano II, Decr. Ad gentes, 7: AAS 58 (1966)
956; cf Id., Cost. dogm. Lumen gentium, 17: AAS 57 (1965) 20-21.
(205) Cf Ap 14,4. |