CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA PARTE QUARTA LA PREGHIERA
CRISTIANA SEZIONE
SECONDA LA PREGHIERA DEL SIGNORE: «PADRE NOSTRO»
ARTICOLO 1 «LA SINTESI DI TUTTO IL VANGELO»
2761 « L'Orazione domenicale è veramente la sintesi di tutto
il Vangelo ».7 « Dopo che il Signore ci ebbe trasmesso questa
formula di preghiera, aggiunse: "Chiedete e ottenete" (Gv
16,24). Ognuno può, dunque, innalzare al cielo preghiere diverse secondo
i suoi propri bisogni, però incominciando sempre con la Preghiera del
Signore, la quale resta la preghiera fondamentale ».8
I. Al centro delle Scritture 2762
Dopo avere mostrato come i salmi siano il principale alimento della
preghiera cristiana e confluiscano nelle domande del « Padre nostro »,
sant'Agostino conclude:
« Se passi in rassegna tutte le parole delle preghiere
contenute nella Sacra Scrittura, per quanto io penso, non ne troverai
una che non sia contenuta e compendiata in questa preghiera insegnataci
dal Signore ».9
2763 Tutte le Scritture (la Legge, i
Profeti e i Salmi) sono compiute in Cristo.10 Il Vangelo è
questa « Lieta Notizia ». Il suo primo annunzio è riassunto da san
Matteo nel discorso della montagna.11 Ebbene, la preghiera al
Padre nostro è al centro di questo annuncio. È in questo contesto che si
illumina ogni domanda della preghiera che ci ha lasciato il Signore:
« La preghiera del Pater noster è perfettissima [...].
Nella Preghiera del Signore non solo vengono domandate tutte le cose che
possiamo rettamente desiderare, ma anche nell'ordine in cui devono
essere desiderate: cosicché questa preghiera non solo insegna a
chiedere, ma plasma anche tutti i nostri affetti ».12
2764 Il discorso della montagna è
dottrina di vita, l'Orazione domenicale è preghiera, ma nell'uno e
nell'altra lo Spirito del Signore dà una nuova forma ai nostri desideri,
ai moti interiori che animano la nostra vita. Gesù ci insegna la vita
nuova con le sue parole e ci educa a chiederla mediante la preghiera.
Dalla rettitudine della nostra preghiera dipenderà quella della nostra
vita in lui.
II. «La Preghiera del Signore» 2765
L'espressione tradizionale « Orazione domenicale » (cioè « Preghiera del
Signore ») significa che la preghiera al Padre nostro ci è insegnata e
donata dal Signore Gesù. Questa preghiera che ci viene da Gesù è
veramente unica: è « del Signore ». Da una parte, infatti, con le parole
di questa preghiera, il Figlio unigenito ci dà le parole che il Padre ha
dato a lui:13 è il maestro della nostra preghiera.
Dall'altra, Verbo incarnato, egli conosce nel suo cuore di uomo i
bisogni dei suoi fratelli e delle sue sorelle in umanità, e ce li
manifesta: è il modello della nostra preghiera.
2766 Ma Gesù non ci lascia una formula da ripetere meccanicamente.14
Come per qualsiasi preghiera vocale, è attraverso la Parola di Dio che
lo Spirito Santo insegna ai figli di Dio a pregare il loro Padre. Gesù
non ci dà soltanto le parole della nostra preghiera filiale: ci dà al
tempo stesso lo Spirito, per mezzo del quale quelle parole diventano in
noi « spirito e vita » (Gv 6,63). Di più: la prova e la
possibilità della nostra preghiera filiale è che il Padre « ha mandato
nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà,
Padre! » (Gal 4,6). Poiché la nostra preghiera interpreta i
nostri desideri presso Dio, è ancora « colui che scruta i cuori », il
Padre, che « sa quali sono i desideri dello Spirito, poiché egli
intercede per i credenti secondo i desideri di Dio » (Rm 8,27).
La preghiera al Padre nostro si inserisce nella missione misteriosa del
Figlio e dello Spirito.
III. La preghiera della Chiesa 2767
Questo dono inscindibile, delle parole del Signore e dello Spirito Santo
che le vivifica nel cuore dei credenti, è stato ricevuto e vissuto dalla
Chiesa fin dalle origini. Le prime comunità pregano la Preghiera del
Signore « tre volte al giorno »,15 in luogo delle « Diciotto
benedizioni » in uso nella pietà ebraica. 2768
Secondo la Tradizione apostolica, la Preghiera del Signore è
essenzialmente radicata nella preghiera liturgica:
Il Signore « ci insegna a pregare insieme per tutti i
nostri fratelli. Infatti egli non dice Padre mio che sei nei
cieli, ma Padre nostro, affinché la nostra preghiera salga, da un
cuore solo, per tutto il corpo della Chiesa ».16
In tutte le tradizioni liturgiche la
Preghiera del Signore è parte integrante delle Ore maggiori dell'Ufficio
divino. Ma il suo carattere ecclesiale appare in tutta evidenza
particolarmente nei tre sacramenti dell'iniziazione cristiana.
2769 Nel Battesimo e nella Confermazione la
consegna (« traditio ») della Preghiera del Signore significa la
nuova nascita alla vita divina. Poiché la preghiera cristiana è parlare
a Dio con la Parola stessa di Dio, coloro che sono stati « rigenerati
[...] dalla Parola di Dio viva ed eterna » (1 Pt 1,23) imparano
ad invocare il loro Padre con la sola Parola che egli sempre esaudisce.
Ed ormai lo possono, perché il sigillo dell'unzione dello Spirito Santo
è impresso, indelebile, sul loro cuore, sulle loro orecchie, sulle loro
labbra, su tutto il loro essere filiale. Per questo la maggior parte dei
commenti patristici del Padre nostro sono destinati ai catecumeni e ai
neofiti. Quando la Chiesa prega la Preghiera del Signore, è sempre il
popolo dei « rinati » che prega e ottiene misericordia.17
2770 Nella liturgia eucaristica la Preghiera del Signore
appare come la preghiera di tutta la Chiesa. È lì che si rivela il suo
pieno senso e la sua efficacia. Posta tra l'anafora (preghiera
eucaristica) e la liturgia della Comunione, essa da un lato ricapitola
tutte le domande e le intercessioni espresse lungo lo sviluppo
dell'epiclesi, e, dall'altro, bussa alla porta del Banchetto del Regno,
di cui la Comunione sacramentale è un anticipo.
2771 Nell'Eucaristia, la Preghiera del Signore manifesta anche il
carattere escatologico delle proprie domande. Essa è la preghiera
tipica degli « ultimi tempi », i tempi della salvezza, che sono
cominciati con l'effusione dello Spirito Santo e che si compiranno con
il ritorno del Signore. Le domande al Padre nostro, a differenza delle
preghiere dell'Antica Alleanza, si fondano sul mistero della salvezza
già realizzato, una volta per tutte, in Cristo crocifisso e risorto.
2772 Da questa fede incrollabile sgorga la speranza che anima ognuna
delle sette domande. Esse esprimono i gemiti del tempo presente, di
questo tempo della pazienza e dell'attesa, in cui « ciò che noi saremo
non è stato ancora rivelato » (1 Gv 3,2).18
L'Eucaristia e il « Padre nostro » sono protesi verso la venuta del
Signore, « finché egli venga » (1 Cor 11,26).
In sintesi 2773 In risposta alla
domanda dei suoi discepoli (« Signore, insegnaci a pregare »:
Lc 11,1), Gesù consegna loro la preghiera cristiana fondamentale
del « Padre nostro ». 2774 «
L'Orazione domenicale è veramente la sintesi di tutto il Vangelo »,19
« la preghiera perfettissima ».20 Essa è al centro
delle Scritture. 2775 È
chiamata « Orazione domenicale » perché ci viene dal
Signore Gesù, maestro e modello della nostra preghiera.
2776 L'Orazione domenicale è, per eccellenza, la preghiera della
Chiesa. È parte integrante delle Ore maggiori dell'Ufficio divino e dei
sacramenti dell'iniziazione cristiana: Battesimo, Confermazione ed
Eucaristia. Inserita nell'Eucaristia, manifesta il carattere «
escatologico » delle proprie domande, nella speranza del Signore,
« finché egli venga » (1 Cor 11,26).
(7) Tertulliano, De oratione, 1, 6: CCL 1, 258 (PL 1, 1255).
(8) Tertulliano, De oratione, 10: CCL 1, 263 (PL 1, 1268-1269).
(9) Sant'Agostino, Epistula 130, 12, 22: CSEL 44, 66 (PL 33,
502). (10) Cf Lc 24,44.
(11) Cf Mt 5-7. (12)
San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, II-II, q. 83, a. 9, c:
Ed. Leon. 9, 201. (13) Cf
Gv 17,7. (14) Cf Mt
6,7; 1 Re 18,26-29.
(15) Didaché, 8, 3: SC 248, 174 (Funk, Patres apostolici,
1, 20). (16) San Giovanni
Crisostomo, In Matthaeum, homilia 19, 4: PG 57, 278.
(17) Cf 1 Pt 2,1-10.
(18) Cf Col 3,4. (19)
Tertulliano, De oratione, 1, 6: CCL 1, 258 (PL 1, 1255).
(20) San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, II-II, 83, 9, c: Ed.
Leon. 9, 201. |