CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA PARTE QUARTA LA PREGHIERA
CRISTIANA SEZIONE
SECONDA LA PREGHIERA DEL SIGNORE: «PADRE NOSTRO»
LA DOSSOLOGIA FINALE 2855 La dossologia
finale: « Perché tuo è il regno, la gloria e il potere » riprende, per
inclusione, le prime tre domande al Padre nostro: la glorificazione del
suo nome, la venuta del suo regno e il potere della sua volontà
salvifica. Ma questa ripresa ha la forma dell'adorazione e dell'azione
di grazie, come nella liturgia celeste. 151 Il principe di
questo mondo si era attribuito in modo menzognero questi tre titoli di
regalità, di potere e di gloria; 152 Cristo, il Signore, li
restituisce al Padre suo e Padre nostro, finché gli consegnerà il Regno,
quando il mistero della salvezza sarà definitivamente compiuto e Dio
sarà tutto in tutti. 153 2856 « Al
termine della preghiera, tu dici: "Amen", sottoscrivendo con l'Amen, che
significa "Così sia", 154 tutto ciò che è contenuto nella
preghiera insegnata da Dio ». 155
In sintesi 2857 Nel « Padre
nostro » le prime tre domande hanno come oggetto la gloria del
Padre: la santificazione del nome, l'avvento del regno e il compimento
della volontà divina. Le altre quattro presentano a lui i nostri
desideri: queste domande riguardano la nostra vita per nutrirla e
guarirla dal peccato, e si ricollegano al nostro combattimento per la
vittoria del bene sul male. 2858
Chiedendo: « Sia santificato il tuo nome », entriamo nel
disegno di Dio: la santificazione del suo nome – rivelato a Mosè, poi in
Gesù – da parte nostra e in noi, come anche in ogni popolo e in ogni
uomo. 2859 Con la seconda
domanda la Chiesa guarda principalmente al ritorno di Cristo e alla
venuta finale del regno di Dio. Ma prega anche per la crescita del regno
di Dio nell'« oggi » delle nostre vite.
2860 Nella terza domanda preghiamo il Padre nostro di unire la
nostra volontà a quella del Figlio suo, perché si compia il suo disegno
di salvezza nella vita del mondo.
2861 Nella quarta domanda, dicendo « Dacci »,
esprimiamo, in comunione con i nostri fratelli, la nostra fiducia
filiale verso il Padre nostro dei cieli. « Il nostro pane »
significa il nutrimento terreno a tutti necessario per il proprio
sostentamento, ma indica pure il Pane di vita: Parola di Dio e Corpo di
Cristo. Esso è ricevuto nell'« Oggi » di Dio, come il cibo
indispensabile, (sovra-)essenziale del Banchetto del Regno, che
l'Eucaristia anticipa. 2862 La
quinta domanda implora la misericordia di Dio per le nostre offese; essa
però non può giungere al nostro cuore, se non abbiamo saputo perdonare
ai nostri nemici, sull'esempio e con l'aiuto di Cristo.
2863 Dicendo: « Non ci indurre in tentazione »,
chiediamo a Dio che non ci permetta di prendere la strada che conduce al
peccato. Questa domanda implora lo Spirito di discernimento e di
fortezza e chiede la grazia della vigilanza e della perseveranza finale.
2864 Nell'ultima domanda: « Ma liberaci dal male »,
il cristiano insieme con la Chiesa prega Dio di manifestare la vittoria,
già conseguita da Cristo, sul « principe di questo mondo »,
su Satana, l'angelo che si oppone personalmente a Dio e al suo disegno
di salvezza. 2865 Con l'«
Amen » finale esprimiamo il nostro « fiat » alle
sette domande: « Così sia ».
(151) Cf Ap 1,6; 4,11; 5,13.
(152) Cf Lc 4,5-6.
(153) Cf 1 Cor 15,24-28.
(154) Cf Lc 1,38. (155)
San Cirillo di Gerusalemme, Catecheses mystagogicae, 5, 18: SC
126, 168 (PG 33, 1124). |