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Giubileo tempo di pace e di giustizia Sepe: il Giubileo invocazione di misericordia
Confidare nella misericordia divina: è questo lautentico spirito giubilare. Anche quando la guerra travolge la speranza. Il Santo Padre lo ha ricordato alla recita del Regina Coeli di domenica 11 aprile, proprio in occasione della Festa della Divina Misericordia, ispirata dalla profetica visione della beata Faustina Kowalska. Piazza San Pietro era ancora gremita dai trentamila devoti di Gesù Misericordioso, giunti da ogni parte del mondo per la Concelebrazione eucaristica, presieduta dal cardinale Florenzo Angelini. Dalla finestra del suo studio il Papa ha pronunciato parole di pace, ha esortato tutti i cristiani a pregare più intensamente perché tacciano le armi nei Balcani e riprendano i negoziati, ha poi rinnovato lappello, dettato non solo dalla fede, ma prima ancora dalla ragione, ad una pacifica convivenza, in armonia.
Linvocazione alla pace è stata al centro di tutta la celebrazione, conclusa dallintervento dellArcivescovo Crescenzio Sepe, Segretario Generale del Comitato Centrale del Grande Giubileo dellAnno 2000. Forse mai come oggi, - ha detto Mons. Sepe - alla fine di un secolo segnato da due guerre mondiali e da numerosi conflitti che continuano a lacerare lEuropa e il mondo, sentiamo lesigenza di invocare Dio, ricco di misericordia, perché il Giubileo, che è lanno di misericordia del Signore (Is 61,2) porti a tutti gli uomini la desiderata pace e concordia. Ma non ci può essere vera pace tra gli uomini se prima non cè riconciliazione con Dio. E laccorata esortazione di San Paolo alla comunità cristiana di Corinto: lasciatevi riconciliare con Dio (2 Cor 5,20)
La giornata della Misericordia, per la prima volta celebrata solennemente in San Pietro, è diventata così un atto di vera e propria preparazione al Giubileo, tempo di pace e di giustizia. Da qui nasce, ha spiegato poi Mons. Sepe - unesigenza profonda e imprenscindibile: intensificare la preghiera per ottenere la misericordia divina.
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