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 COMMEMORAZIONE DELLE VITTIME DEGLI ATTENTATI TERRORISTICI 
NEGLI STATI UNITI D'AMERICA

PREGHIERA DEL CARDINALE VICARIO CAMILLO RUINI 

Basilica di san Giovani in Laterano
Giovedì 11 ottobre 2001

 

Signor Presidente della Repubblica, Signori Presidenti del Senato e della Camera dei Deputati, Signor Presidente del Consiglio, Signor Presidente della Corte Costituzionale, Eccellentissimi Rappresentanti della Santa Sede, Signori Ambasciatori, onorevoli Autorità, gentili e reverendi Rappresentanti di altre religioni e di altre confessioni cristiane, Signori Cardinali e Vescovi e tutti voi che avete accolto l'invito del Governo italiano a questa solenne commemorazione delle vittime degli attentati terroristici che un mese fa, l'11 settembre, hanno ferito e insanguinato gli Stati Uniti d'America, siamo qui riuniti per elevare a Dio le nostre umili, commosse e fiduciose preghiere.

Preghiamo anzitutto per coloro che hanno perduto la vita:  sono tanti ma ciascuno di loro è prezioso, in primo luogo agli occhi di Dio. Preghiamo per i feriti, per i familiari, per l'intero popolo degli Stati Uniti, a cui esprimiamo anche attraverso la preghiera la nostra profonda vicinanza e solidarietà:  per la comune appartenenza alla famiglia umana, per il radicarsi in una medesima civiltà, per il grandissimo debito di gratitudine che l'Italia e l'intera Europa hanno contratto verso gli Stati Uniti lungo l'arco della storia del XX secolo.

Dio ricco di misericordia, accogli le anime delle vittime nella sua eterna vita, dona a chi è rimasto consolazione e speranza, rendi breve il tempo delle armi, fai che troviamo le vie di un'autentica pace, nella giustizia e nella fraternità rinnovata.

Dio che conosci i cuori, sotto il tuo sguardo di verità siamo meglio consapevoli di muoverci su un crinale difficile e sottile, affinché la lotta al terrorismo non appaia come una lotta tra le culture, le civiltà, le religioni, ma sia piuttosto l'occasione e lo stimolo per costruire davvero la grande famiglia dei popoli e delle nazioni. Sappiamo e riconosciamo, Signore, che tu solo puoi riuscire in questa impresa e perciò a te, anzitutto, ci affidiamo.

Dio infinitamente grande, tu non disdegni di entrare nell'intimo di ciascun uomo:  osiamo chiederti, perciò, di far nascere in tutti propositi di conversione. Ti chiediamo in particolare che la tragedia dell'11 settembre aiuti anche noi, in questa nostra amata Patria, a percepire l'inconsistenza e la mancanza di significato di tanti nostri comportamenti, ambizioni, stili di vita, e far emergere, invece, quei contenuti di solidarietà e di generosità, di coraggio, di senso di una comune appartenenza e di un comune destino, di serietà della morte e della vita, sui quali si può fondare non una impossibile sicurezza terrena, ma una migliore capacità di affrontare le sfide del presente e di costruire il futuro.

Dio che sei vicino a ogni creatura, alla tua presenza rinascono in noi la speranza e la fiducia:  tu sai ricavare infatti il bene anche dai più grandi mali, perché il tuo amore è più forte di ogni malvagità che può annidarsi nel cuore dell'uomo.

           

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