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Il Giubileo degli Artisti Nel volto di Cristo la bellezza più alta
A cura di Dario Busolini
Il Giubileo è Cristo! È lui la nostra salvezza e la nostra gioia, è lui il nostro canto e la nostra speranza
Quel corpo martoriato, e pur dolce, del più bello tra i figli delluomo, è sorgente di vita. Con unesortazione ad accogliere tale grazia di risurrezione Giovanni Paolo II ha salutato i quasi quattromila artisti (pittori, scultori, musicisti, ma anche gente di teatro, cinema e televisione) riuniti in San Pietro per il loro Giubileo. Celebrato il 18 febbraio, giorno della memoria del protettore degli artisti, il frate pittore Beato Angelico. Iniziato la sera precedente nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva con la celebrazione dei Vespri, il Giubileo degli Artisti ha vissuto il suo momento più intenso alle 9.30, nella Basilica Vaticana, con la celebrazione eucaristica presieduta dal Cardinale Roger Etchegaray, Presidente del Comitato Centrale del Grande Giubileo dellAnno 2000. Nella sua toccante e poetica omelia, il Cardinale ha negato che quello degli Artisti possa definirsi come un pellegrinaggio di categoria: Voi rappresentate semplicemente luomo, luomo nella sua integrità che non può essere amputato della dimensione artistica
Più sarete vicini a Dio, e più aspirerete voi stessi il suo soffio creatore, più soffierete voi pure sulle ceneri lincandescenza e la singolarità della vita a uomini che non sanno più che fabbricare il mondo in serie e senza calore. Citando Paul Claudel e Schiller, il Cardinale ha descritto lArtista come una creatura creatrice che porta avanti lopera del Signore scoprendo, nel profondo di sé, i tratti e la bellezza del Dio incarnato, Cristo, attraverso licona della Passione e della Croce. Che questo pellegrinaggio giubilare aiuti voi esploratori della luce, voi catturatori della luce, voi giocatori con la luce, a fare dapprima luce in voi stessi
Nella vita cristiana, come nella vita artistica, ciò che conta è locchio. Dimmi comè il tuo occhio e ti dirò chi sei. Se il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce, dice Gesù. Al termine del rito, il Santo Padre ha raggiunto laltare della Confessione per rivolgere un discorso a tutti i presenti. Riaffermando la fe-conda alleanza tra Chiesa ed arte e prendendo spunto dal significato religioso dei capolavori artistici che compongono la Basilica di San Pietro, il Papa ha detto agli Artisti che se si è capaci di scorgere nelle molteplici manifestazioni del bello un raggio della bellezza suprema, allora larte diventa una via verso Dio, e spinge lartista a coniugare il suo talento creativo con limpegno di una vita sempre più conforme alla legge divina
È allora che la no-stra umanità si libra in alto, in unesperienza di libertà, e direi dinfinito, come quella che ancora Michelangelo ci ispira nella cupola che insieme sovrasta e corona questo tempio. Guardata dallesterno, essa sembra disegnare un curvarsi del cielo sulla comunità raccolta in preghiera, quasi a simboleggiare lamore con cui Dio si fa ad essa vicino. Contemplata dallinterno, nel suo vertiginoso slancio verso lalto, essa evoca in-vece il fascino insieme e la fatica dellelevarsi verso il pieno incontro con Dio al quale chiama il Giubileo. Nel pomeriggio, nellAula Paolo VI, il tema Chiesa ed Arte nel pellegrinaggio verso Dio è stato al centro di un Simposio internazionale di approfondimento organizzato dalla Pontificia Commissione per i Beni Culturali nella Chiesa. Un momento di impegno culturale nello specifico settore dellarte, intesa nel senso più ampio del termine, - come lo ha definito il Presidente della Pontificia Commissione Mons. Francesco Marchisano - perché siamo convinti che anche un momento di riflessione artistica rientra nelle alte finalità del Giubileo dal momento che, più di altre, la dimensione spirituale è spesso presente come movente principale in una manifestazione artistica. Ed inoltre il patrimonio storico-artistico ed i beni culturali, ha aggiunto il Segretario della medesima Commissione Prof. Don Carlo Chenis, possono diventare un valido strumento di promozione umana e spirituale in vista di un nuovo umanesimo e della nuova evangelizzazione. Lo scultore Venancio Blanco, i pittori Emília Nadal e P. André Gence, il regista Krzystof Zanussi, il compositore Ennio Morricone, il mosaicista P. Marko Ivan Rupnik, Mons. Friedhelm Hofmann e larchitetto Austin Winkley (di alcuni pubblichiamo di seguito in estratto le testimonianze) hanno esplorato insieme, sulla base delle rispettive esperienze, il legame tra lartista, larte e la creazione, il bello, i valori morali, il culto, la preghiera, la testimonianza cristiana, la nuova evangelizzazione e lannuncio ai lontani.
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