CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE Martedì, 12 Dicembre 2000
INTERVENTO DEL CARD. ROGER ETCHEGARAY Ecco lÂultimo appuntamento di categoria del calendario giubilare. È dedicato a quello che viene definito il "mondo dello spettacolo." È veramente un "mondo", un mondo variegato in cui si muovono gli artisti degli spettacoli, antichi e moderni, dalla danza al teatro, dalla musica al cinema , dai teatrini della fiera ai tendoni del circo. Tutti hanno in comune la vocazione di mostrare, di mostrarsi, sia per "convertire" come portatori di un messaggio, sia per "divertire" come artigiani della gioia. In ogni caso, si tratta per noi di prendere sul serio... ciò che non sempre è preso sul serio. Sono uomini e donne prima di essere artisti che si danno allo spettacolo. Hanno i loro problemi interiori, personali, familiari, professionali. Vi sono quelli esposti alla luce dei proiettori, vedette o anonimi, sospinti dalle onde degli applausi. Vi sono quelli nascosti tra le quinte, assorbiti dagli impegni tecnici dei montaggi. Ma per gli uni e per gli altri il lavoro è una rude scuola: quante prove ostinate da parte della ballerina o del trapezista che sono poi ammirati nella grazia della loro arte! Per il fatto di avere frequentato, da giovane prete, gente di teatro fin nei camerini e gente del circo fin dentro alle carovane, posso testimoniare che il rovescio di questo mondo dello spettacolo presenta spesso un volto marcato da ricerche religiose. Coloro che, domenica, cederanno il posto della loro virtuosità artistica ad un serio cammino giubilare aspettano da noi una solidarietà spirituale che squarci tutte le maschere, tutti i trucchi, tutte le magie e li raggiunga nella nudità della loro condizione umana. Un motociclista acrobata del "muro della morte" del luna-park, che avevo un tempo preparato alla prima comunione, mi ha scritto di recente: "Che la Chiesa non ci dimentichi, non siamo solo commercianti di divertimenti." Tuttavia, distinguendolo dal Giubileo degli Artisti, già celebrato il 18 febbraio scorso, la Chiesa ha tenuto, questa volta, a mettere in rilievo il valore festante dellÂarte soprattutto popolare, sottolineando così che la festa è unÂesigenza della qualità della vita. In questo senso, tutto il Giubileo ha voluto essere, nello scorrere dei mesi, come una continua festa. È vero che nessuno potrà mai misurare la gioia intensa di ogni pellegrino, al tempo stesso beneficiario e dispensatore del perdono, ma la parabola del figliol prodigo che ritorna dal padre ci incita, tuttavia, allo spettacolo della gioia collettiva. Questa gioia del tutto semplice è esplosa dapprima nelle nostre celebrazioni liturgiche e da lì si è poi diffusa nelle piazze, nelle strade romane e fin nei cinquanta e più concerti che hanno costellato ciascuna domenica dellÂAnno Santo. È incredibile come il cristiano ami la festa, la vera festa che prelude, secondo il tempo dellÂAvvento, ad una festa che non sarà più uno spettacolo occasionale ma la vita ordinaria di ogni istante e di ogni popolo. Penso al teologo Harvey Cox e al suo libro "La festa dei folli". Penso al pittore Georges Rouault e al suo Cristo vestito da arlecchino. Penso a Madeleine Delbrêl e al "Ballo dellÂobbedienza" nel suo libro "Noi altri, gente di strada", scritto quarantÂanni fa, che commenta le parole di Gesù "Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato"(Lc,7,32): "Signore, venite ad invitarci. Con Dio, è la festa senza fine... È il Giubileo senza fine.
INTERVENTO DI S.E. MONS. CRESCENZIO SEPE Anche il calendario giubilare risponde a suo modo a una regia. E non è certamente un caso se lÂultima delle giornate è dedicata al mondo dello spettacolo. Il tono della festa ben si addice anche a un evento che durante tutto il suo corso ha manifestato pienamente il suo carattere spirituale. Il Grande Giubileo non è stato altro e, nelle intenzioni e negli scritti del Santo Padre, non voleva essere altro che la manifestazione aperta e gioiosa di un rendimento di grazie al Creatore nel bimillennario dellÂIncarnazione del Figlio unigenito. In questo Anno Santo, tutto il genere umano, possiamo dire, si è reso interprete di questo planetario ringraziamento, e lo ha fatto attraverso le diverse espressioni del suo genio e della sua cultura, unendosi alla preghiera dei cristiani. E del resto quale storia più grande, e quale trama più sublime di quella nata duemila anni fa in una mangiatoia di Betlemme poteva innestarsi più a fondo nella storia di ogni uomo fino a diventare storia di tutta lÂumanità? Quel "copione", uscito dallÂinfinita misericordia di Dio, è diventato trama di tutta la nostra vita. Ma il Signore ci ha chiamati ad essere non solo attori, bensì protagonisti della storia della salvezza, assegnando a ognuno di noi un ruolo, una parte - non da recitare - ma da vivere fino in fondo e in prima persona. In questo contesto, abbiamo accolto con piacere la richiesta di una giornata giubilare dedicata al mondo dello spettacolo. Questo, infatti, mettendo in campo le sue grandi risorse, la sua inventiva, il genio delle sue rappresentazioni, sintetizza, nelle espressioni più alte, le aspirazioni più nobili e le tensioni più autentiche dellÂumanità. Si è di fronte a una delle forme di comunicazione più efficaci e variegate con una gamma di espressioni che tocca, si può dire, ogni aspetto della realtà sociale. Il Giubileo, quindi, del mondo dello spettacolo vuole coglierne i valori più autentici, promuoverli, incoraggiare ogni tentativo volto al rispetto della persona e della sua dignità. UnÂaltra consapevolezza deve essere posta al centro di questa giornata: il mondo dello spettacolo non è fatto solo di luci e di riflettori e non riguarda solo la ribalta di "stelle": è un mondo del lavoro, spesso anche duro e impegnativo, che coinvolge migliaia di persone, molte delle quali operano umilmente "dietro le quinte". Per esempio, sono parte del mondo dello spettacolo anche i cosiddetti artisti di strada, espressione, in molti casi, della più vera e genuina arte popolare. Tutti insieme, nei tre giorni programmati, attraverso una serie di appuntamenti di preghiera, cercheranno di esprimere lÂarte del loro essere. Ciò che verrà fuori sarà certamente un tono di festa e di riflessione, ai quali tutti siamo invitati a partecipare per testimoniare la nostra fede a Cristo, nato duemila anni fa.
INTERVENTO DI S.E. MONS. JOHN PATRICK FOLEY Cari colleghi giornalisti, sei mesi fa, S.E. Mons. Pierfranco Pastore ed io eravamo qui con il nostro nuovo Sottosegretario, il Dott. Angelo Scelzo, per presentare il programma del Giubileo dei Giornalisti. Il Dott. Scelzo è qui anche oggi, in prima fila. In occasione del Giubileo dei Giornalisti, cÂera stato raccomandato di prepararci a circa 800 partecipanti, ma ne vennero quasi 8.000. Fummo assai lieti, non solo per la quantità dei giornalisti presenti al Giubileo, ma soprattutto per la qualità della loro partecipazione. È stata per me unÂesperienza davvero commovente vedere così tanti giornalisti professionisti in umile e fervente preghiera, in occasione del loro Giubileo. Era evidente quanto essi fossero profondamente commossi dallÂudienza con il Santo Padre e dal suo messaggio, così come lo stesso Pontefice era particolarmente lieto del genuino entusiasmo della loro risposta. Sono veramente grato a tutte le persone che hanno lavorato così tanto per rendere quel Giubileo unÂesperienza memorabile. Anche questa volta, come in quella occasione, abbiamo chiesto aiuto soprattutto al Comitato Centrale e alla Conferenza Episcopale Italiana (CEI), per lÂorganizzazione del Giubileo del Mondo dello Spettacolo. Sono attese circa 8.000 persone. Qualcuno potrebbe chiedere: chi sono tutte queste persone? Naturalmente ci saranno alcuni nomi noti tra coloro che operano nellÂambiente dello spettacolo, ma abbiamo voluto evitare una situazione nella quale le "stelle" potessero eclissare, in certo qual modo, il Sole, il Figlio di Dio, Nostro Signore Gesù Cristo. Come ho ricordato, in occasione del Giubileo dei giornalisti, uomini e donne professionisti, sono venuti a pregare come semplici pellegrini. Siamo rimasti colpiti da ciò e abbiamo cercato di perseguire quello stesso spirito. I giornalisti si dimostrarono molto disponibili e presero parte ad esperienze professionali particolari, come nel caso della conferenza stampa, in cui erano presenti S.E. il Cardinal Angelo Sodano, S.E. Mons. François Xavier Nguyên Van Thuân, S.E. Diarmuid Martin e Mons. Celestino Migliore. Da parte loro, coloro che operano nellÂambiente dello spettacolo prenderanno parte ad una serata speciale, momento di testimonianza e di spettacolo, nel nuovo studio della Titanus, sulla Via Tiburtina. In un certo senso, questÂevento giubilare sarà il battesimo dello studio. In considerazione del fatto che il mondo dello spettacolo comprende non soltanto divi famosi, ma anche meno noti artisti di strada, circensi e membri delle bande musicali, ci saranno anche altre occasioni speciali: una processione, dopo la celebrazione penitenziale, dalla Basilica di Santa Croce in Gerusalemme alla Basilica di San Giovanni in Laterano; una sfilata, il sabato mattina, da Piazza del Popolo alla Chiesa di SantÂIgnazio, dove ci sarà una celebrazione ecumenica della Parola; manifestazioni festose in Piazza San Pietro, il 17 dicembre, dopo la preghiera dellÂAngelus del Santo Padre ed il messaggio domenicale. Il Giubileo del Mondo dello Spettacolo è stato pensato per dare a coloro che operano in questÂambiente lÂopportunità di riconciliarsi con Dio, di offrire il loro lavoro a Dio e di portare a Roma e al mondo, in questa settimana che precede il Natale, nel duemillesimo anniversario della nascita di Gesù, Dio fatto uomo, uno spirito di gioia, di pace e di amore. Gloria in excelsis Deo  Gloria a Dio nellÂalto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama. INTERVENTO DI S.E. MONS. PIERFRANCO PASTORE Cari amici, sarò breve nel mio intervento per non dilungare oltre l'opportuno questa prima parte della Conferenza Stampa e per lasciare spazio ad eventuali domande di chiarimento da parte vostra. Nell'intervento farò rapido cenno: A) alla finalità di questo Giubileo del mondo dello spettacolo B) alla sua struttura organizzativa: inviti, adesioni, accoglienza C) al programma A) La finalità Come è già stato accennato, seppure da angolazioni diverse negli interventi che mi hanno preceduto, mentre si avvia a conclusione l'Anno Santo del 2000, con la celebrazione del Giubileo del mondo dello spettacolo si è inteso invitare gli operatori di questo mondo, caratteristico e diversificato, a riflettere sul vero senso della loro missione che li chiama ad essere, con la loro professione, comunicatori della verità del bene e della gioia. Un invito alla riconciliazione con Dio e con i fratelli, considerando il perdono come una delle tappe fondamentali del percorso giubilare; un invito a far festa per entrare nel nuovo millennio con i cuori colmi di speranza. B) La struttura organizzativa Gli inviti sono stati trasmessi per il tramite delle Conferenze Episcopali, delle Commissioni Episcopali per le Comunicazioni Sociali nei vari Paesi e delle tre Organizzazioni Internazionali delle Comunicazioni Sociali, O.C.I.C., U.C.I.P., UNDA, come già si fece in occasione del Giubileo dei Giornalisti nello scorso mese di giugno. Negli inviti non si è mancato di sottolineare anche l'importanza del Giubileo "in loco" da celebrare con opportune iniziative. Le adesioni al momento sono circa ottomila le adesioni giunte alla Segreteria Organizzativa, Come è ovvio, la maggioranza dei partecipanti giunge dall'Italia; ma saranno presenti numerosi pellegrini dai diversi paesi dei cinque continenti tra i quali Belgio, Costa d'Avorio, Costa Rica, Croazia, Francia, Kenya, Repubblica Slovacca, Spagna, Svezia, Stati Uniti d'America. L'accoglienza particolari momenti per l'accoglienza, con la distribuzione delle borse contenenti la relativa documentazione (ivi compresi i due libretti per le diverse celebrazioni liturgiche, e i biglietti per la partecipazione alla S. Messa presieduta dal S. Padre a S. Pietro), sono previsti la mattina del 15 dicembre a S. Maria Maggiore dalle ore 9.00, il 16 dicembre a SantÂIgnazio e la domenica 17 presso la Sede della "Peregrinatio ad Petri Sedem", Piazza Pio XII, aperta per l'occasione dalle 7 del mattino. C) Il programma
Conclusioni Il mondo dello spettacolo: mondo d'arte, di ingegno, d'espressione visiva capace di toccare i cuori. In Piazza S. Pietro in questi giorni, come ogni anno, è in allestimento il Presepe che allieterà occhi e cuori dei pellegrini in occasione del Natale. La rievocazione di una opera d'arte che scaturì dal cuore di Francesco, Santo e poeta. Il nostro auspicio è che quanti parteciperanno, nel loro diverso manifestarsi, al Giubileo del mondo dello spettacolo sappiano farsi, come i pastori del presepe, protagonisti di un cammino che porti verso quella Luce che emana dalla Grotta di Betlemme. Grazie.
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