Giubileo tempo di pace e di giustizia
La guerra è crisi, la pace è speranza dell'umanità Angelo Scelzo
ÂIl cupo tramonto di un secoloÂ. Viene in mente un bellissimo titolo dellÂOsservatore Romano, in questi giorni di crisi dei Balcani, per dare il senso della tragedia che incombe sullÂEuropa nellÂimmediata vigilia del Terzo Millennio.
In realtà il secolo dei genocidi e delle due guerre mondiali lascia un segno  anzi un marchio  indelebile sul millennio che tramonta. I bagliori di guerra nel tormentato territorio della ex Jugoslavia hanno ridestato antiche barbarie ma anche nuovi dilemmi: quale posto avrà la pace nel futuro delle prossime generazioni?
I conflitti armati rischiano di essere la più pesante e più minacciosa eredità che lÂultimo secolo del millennio lascia agli anni duemila.
Può essere la guerra, la violenza contro uomini e popoli una reale via di uscita dalle crisi? Se arriviamo alle soglie del terzo millennio con la risposta indicata dal conflitto dei Balcani, dobbiamo forse prendere atto della nostra crisi, ovvero della crisi di unÂumanità, che mentre esercita il proprio orgoglioso dominio sulla scienza, allargando sempre più le frontiere delle nuove tecnologie, non riesce a liberarsi dalla Âdebolezza dellÂesercizio della forza.
Per uscire dai vicoli ciechi della violenza servono a poco  si è visto  le risorse della politica o le arti della diplomazia. LÂultima parola, con frequenza sempre maggiore, è riservata alle armi.
Eppure proprio in giorni come questi, con lÂamarezza dellÂimpotenza della ragione, cÂè la conferma che lÂuomo è ciò che spera.
La speranza dei credenti nasce da un sepolcro vuoto, non da una Morte che ha sconfitto la morte.
Tutto accadeva duemila anni fa. Tutto è ancora storia e vita dellÂoggi. Anche di fronte agli orrori di un nuovo conflitto.
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