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Un traguardo e una partenza Emanuela Gazzotti
Luniversità deve essere focolaio di attività scientifica, vero laboratorio nel quale maestri e scolari collaborano ad indagare nuovi veri e a rivedere questioni già discusse. Così nello studente si educa lo spirito critico e, quel che più importa dato lo scopo speciale che la nostra Università ha, lo spirito di ricerca. Una vocazione ambiziosa e una sfida importante quella che padre Agostino Gemelli proclamava nel 1919, pochi mesi prima della fondazione dellUniversità Cattolica del Sacro Cuore. Parole che ancora oggi, alla vigilia dellottantesimo anniversario e nei giorni in cui la Cattolica celebra il suo Giubileo, si mostrano in tutta la loro sorprendente attualità. Lintuizione di padre Gemelli, la sua tenacia nel sostenere il progetto dellUniversità dei Cattolici italiani, hanno plasmato lintera vita di quel frate francescano (al secolo Edoardo) che si temprò fin da giovane a coniugare il rigore della ricerca scientifica attraverso gli studi in medicina con il discernimento spirituale. A quarantanni dalla sua scomparsa, la Cattolica è oggi una grande Università, oltre quarantamila studenti, 12 facoltà, cinque sedi e centri diffusi dalle Alpi al mediterraneo. E ora si prepara a scolpire nella sua storia unaltra data importante: il pellegrinaggio giubilare che porterà nella Basilica di San Pietro non meno di cinquemila persone, guidate dal rettore Sergio Zaninelli. Dopo la Messa presieduta dal cardinale Angelo Sodano, lincontro con il Papa. Varcare la Porta Santa sarà per la Cattolica un traguardo e una partenza, luogo di gratitudine per il secolo che sè chiuso e che lha vista crescere, e simbolico passaggio alle nuove sfide imposte dal nostro tempo. E guardando al nuovo secolo è il rettore Zaninelli a indicare la direzione: «Il futuro e la ragion dessere delluniversità risiedono in quel patrimonio formidabile e prezioso che fa di una università qualcosa di irripetibile e di sostanzialmente diverso da qualunque altra agenzia formativa: ovvero la ricerca scientifica. È la dimensione scientifica laspetto irrinunciabile e qualificante luniversità, che sin dai suoi albori si è configurata e si è storicamente consolidata con una vocazione e una funzione peculiari : quella della ricerca rigorosa del vero, della sua condivisione, della sua diffusione». Parlare della ricerca scientifica come il cuore delluniversità non significa solo alimentare una conoscenza strumentale e tecnica, ma offrire anche risposte alle domande dei fruitori di poter condividere una porzione di vita decisiva iniziale e ricorrente con dei veri maestri, con i quali compiere insieme un percorso di ricerca e di conoscenza comune, di scoperta e di comunicazione del vero. Di nuovo le parole del Rettore sono in sintonia con il progetto del fondatore della Cattolica che auspicava ad una stretta collaborazione tra maestri e scolari.
La formazione della classe dirigente Sullidea gemelliana di università come centro irradiatore di cultura cristiana saldamente fondata sulla più aggiornata ricerca scientifica, poggia la condizione perché la Cattolica si costituisca come punto di riferimento per lelaborazione e la diffusione di una cultura cristiana che offra ai laici cristiani le mediazioni di cui hanno bisogno. Il Rettore Zaninelli sottolinea così le tre finalità che la Cattolica deve promuovere per porsi allinterno della tradizione e adempiere alla sua funzione sociale: la ricerca scientifica, da sviluppare con il riconoscimento della sua autonomia ; la didattica bene organizzata mirante alla formazione della intelligenza critica del giovane più che allapprendimento di un bagaglio di nozioni ; lelaborazione critica di una cultura da costruire di continuo e diffondere con un servizio di formazione permanente. A ben vedere la Cattolica oggi rende egregiamente omaggio ai desideri e alle aspirazioni del suo fondatore : cinque sedi, dodici facoltà, trentun corsi di laurea, quarantadue tra master e corsi di perfezionamento, quarantanove scuole di specializzazione, 60% di laureati tra gli iscritti su una media nazionale del 32%. Solo alcuni dati che dicono di un progetto concreto e valido che lascia intravedere prospettive promettenti. La preparazione seria e adeguata degli studenti era un obiettivo preciso di padre Gemelli che aveva istituito unOpera e due Istituti di laici consacrati con lo scopo, oltre che di mirare alla perfezione spirituale e allevangelizzazione, anche di preparare, insieme allUniversità Cattolica, i quadri dirigenti di quella società cristiana. Se oggi l80% dei laureati dopo sei mesi ha un lavoro e il 90% dopo due anni ha una professione stabile e retribuita, è anche merito dellefficienza dei servizi, della possibilità di esperienze allestero fornite dallateneo, delle borse di studio erogate per laureati e laureandi sia in Italia sia allestero, degli oltre mille stages offerti in azienda solo lo scorso anno. Padre Gemelli insistette fin dallinizio: allUniversità Cattolica per crescere e diventare grande dovevano essere garantite autonomia e libertà. Scriveva nel 1922: Diamo alluniversità la libertà dalla quale essa è nata e che le è alimento indispensabile e torneremo alla grandezza della università italiana del Medioevo e del Rina-scimento... La questione della riforma universitaria è questione di libertà. Intendo dire: di li-bertà e di autonomia didattica e amministrativa delluniversità.... Gemelli chiedeva per la sua università la libertà di nominare i propri docenti, di adattare ordinamenti propri alle esigenze dei tempi, di tentare vie nuove per indicare nuovi indirizzi. Parole che potrebbero essere scritte oggi. A distanza di 78 anni il Rettore della Cattolica aggiunge una riflessione. Forse è lecito chiedersi in questo periodo di riforme se non è proprio anche una considerazione adeguata ed intera della libertà lelemento ancora non sufficientemente operante allesterno e allinterno dellUniversità. Allesterno, da parte di coloro che ancora non riescono a sottrarsi al timore della piena autonomia delle istituzioni, allinterno dellUniversità sentiamo un po tutti, inevitabilmente, la resistenza a pagare i prezzi non lievi di una effettiva libertà e di una piena autonomia, alla quale deve soccorrere una adeguata responsabilità. Eppure solo assumendosi questa responsabilità, continua il Rettore, saremo posti in grado di continuare a formare e sostenere anche quella classe dirigente della quale ben sappiamo quanto vi sia bisogno oggi più che mai.
La comunità educante Una caratteristica dellUniversità Cattolica che padre Gemelli non ometteva mai di sottolineare è il suo essere comunità educante, intendendo con ciò un ateneo in grado di contribuire allo sviluppo degli studi e di preparare i giovani alle ricerche scientifiche, agli uffici pubblici e alle professioni liberali con una istruzione superiore, adeguata e una educazione morale informata ai principi del cattolicesimo. Leducazione morale era per padre Gemelli la sintesi equilibrata di una visione organica del sapere, di una cultura religiosa e di una vita cristiana vissuta come fondamento di ogni azione al fine di una crescita personale umana e cristiana. A questi ideali si è ispirata la vita di padre Gemelli e quindi luniversità che ha voluto costruire. Come ha ricordato Giovanni Paolo II nel primo discorso ai membri della Cattolica, Gemelli era convinto che il mondo ha bisogno di idee e le idee si elaborano nella scuola. Di qui il progetto di unistituzione, dice il Papa, che raccogliesse insieme studiosi valenti, sostenuti dallideale della ricerca scientifica seria e disinteressata, e giovani volonterosi, animati dal desiderio di camminare con i maestri alla ricerca della verità, per aderirvi appassionatamente e trasmetterne poi generosamente ad altri le ricchezze, divenute ormai sostanza della propria vita. Una vita spesa per la formazione, un impegno che si è rivelato, come dice il Rettore, prof. Zaninelli, un ponte fra il passato e il futuro, fra lantica cultura classica e la nuova cultura scientifica. Diceva di sé il padre della Cattolica : Agli occhi del mondo, io appaio come un uomo che ha fatto opere, e aveva tutte le carte per poterlo dire, padre Gemelli, oggi ricordato anche nel Dizionario Biografico degli Italiani della Treccani come uno dei personaggi più illustri del Novecento. Non resta che proseguire la sua opera gestendo il passaggio secolare fra 900 e 2000, segnato dalla celebrazione del grande Giubileo, e ampliando la sfida che egli aveva lanciato ottantanni fa : una università, che dalla vita nazionale - e, aggiunge oggi il Prof. Zaninelli, europea e internazionale - che non traesse gli stimoli per il suo sviluppo e alla vita nazionale non desse il suo contributo specifico, si ridurrebbe, pur conservando della vita accademica i formalismi esteriori, ad un organismo senza vita, senza risonanze, chiuso in se stesso, condannato alla più tragica delle sterilità, quella spirituale, ad essere non altro che una fabbrica di titoli e di titolari. |