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È sbarcato a Roma il «Continente della speranza» Massimo Tarantino
Un gruppo di duecento pellegrini dallÂArgentina ha portato a Roma, per farla benedire dal Papa il 29 marzo, la statua della Beata Vergine Maria del Rosario di San Nicolas. LÂitinerario del pellegrinaggio è stato molto particolare: un primo gruppo di pellegrini si è imbarcato su una nave da crociera a Buenos Aires portando la statua, mentre un secondo gruppo è arrivato in aereo a Milano. I due gruppi si sono riuniti a Genova, dove, reduce dalla traversata oceanica, è arrivata la nave. I pellegrini hanno poi raggiunto Roma tutti insieme. Un nutrito gruppo di pellegrini dalla Colombia è giunto a Roma domenica 9 aprile per assistere alla beatificazione del loro connazionale, il sacerdote Mariano de Jesus Euse Hoyos. Il Papa, nel suo discorso, ha auspicato che la figura del Beato Âappaia agli occhi di tutta la società colombiana come un dono di pace per il GiubileoÂ. Dal 3 al 6 maggio circa 300 fedeli sono giunti dallÂUruguay per un pellegrinaggio Âdi interesse nazionaleÂ, come ha dichiarato il Presidente della Repubblica uruguayana. Il Cardinale Dario Castrillon Hoyos, nel corso dellÂomelia della Messa celebrata in San Pietro presso lÂAltare della Cattedra, ha commentato così le dichiarazioni del Presidente: ÂE un caso unico, finora, durante il GiubileoÂ. A riprova ulteriore dellÂinteresse suscitato in Uruguay dallÂevento-pellegrinaggio, si è appreso che lÂintero Paese ha ascoltato via radio lÂUdienza del Santo Padre. Molti pellegrini erano particolarmente ansiosi per le sorti della causa di beatificazione, in pieno corso, di Jacinto Vera, primo Vescovo dellÂUruguay, del quale ricorreva il 119° anno dalla morte proprio nella giornata conclusiva del pellegrinaggio. 500 pellegrini provenienti dal Venezuela sono stati ricevuti in Udienza dal Santo Padre lÂ11 maggio nella Sala Clementina. Il Papa ha raccomandato loro di intensificare gli sforzi evangelizzatori, in un momento in cui la nazione venezuelana sta rivedendo la sua organizzazione legislativa e istituzionale. Il Santo Padre ha anche ricordato i testimoni venezuelani della fede. I pellegrini erano accompagnati dai Vescovi di alcune diocesi, tra i quali lÂArcivescovo di Caracas, Mons. Ignacio Velasco Garcia. Il pellegrinaggio nazionale del Messico, uno dei più importanti dellÂanno giubilare, ha portato a Roma ben ventimila fedeli che hanno vissuto la giornata più significativa domenica 21 maggio, quando hanno assistito alla canonizzazione di alcuni loro connazionali: Cristobal Magallanes e 24 compagni di martirio, padre José Maria Yermo Y Parres e Maria de Jesus Sacramentado Venegas. I 25 martiri messicani sono vissuti negli anni Venti e Trenta durante la violenta persecuzione antireligiosa che portò allÂespulsione e allÂuccisione di sacerdoti e religiosi. Alcuni, come quelli canonizzati, si prodigarono nella cura pastorale, pur sapendo di rischiare la vita. E la persero. Padre Cristobal fu fucilato. Padre Parres e Maria Venegas sono invece due confessori della fede, cioè religiosi che hanno esercitato la virtù Âin grado eroicoÂ, testimoniando con opere di carità e con la preghiera la propria adesione a Cristo e alla Chiesa. Giovanni Paolo II ha salutato i pellegrini messicani dicendo che rappresentano Âil continente della speranzaÂ. Il Cardinale Juan Sandoval Iniguez, Arcivescovo di Guadalajara e Presidente del Comitato Nazionale messicano per il Giubileo, ha detto che questo pellegrinaggio Âè espressione della vitalità che caratterizza la Chiesa messicana, e testimonia la nostra adesione alla Chiesa e in particolare a Giovanni Paolo IIÂ. Il Cardinale ha così spiegato il saluto del Papa e il riferimento alla speranza: ÂIn Messico il 92 per cento della popolazione è di religione cattolica, e più del 60 per cento della popolazione ha meno di 25 anni. Il paese è quindi giovane e ha in sé una grande potenzialitàÂ. Una potenzialità, va rimarcato, espressa anche attraverso la presenza davvero massiccia dei pellegrini, la più imponente, almeno finora, fra tutti i pellegrinaggi nazionali giubilari.
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