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Dalle diocesi italiane un popolo di «romei» in cammino Massimo Tarantino
È talmente estesa la lista dei pellegrinaggi da tutte le diocesi italiane nei primi cinque mesi di Giubileo che siamo costretti a riferire in dettaglio solo di alcuni. Il popolo dei Âromei si è presentato numeroso e entusiasta, soprattutto nei mesi primaverili e in particolar modo a maggio, quando il sole romano e i primi caldi hanno favorito un afflusso superiore persino rispetto alle più ottimistiche previsioni. E sono i pellegrinaggi di questa luminosa Âprimavera giubilare che abbiamo scelto, con tutto il rispetto per chi è venuto prima sfidando il freddo e la pioggia. Cominciamo da sabato 1 aprile, la data della prima, grande invasione di folla di pellegrini in Piazza San Pietro. Dalle regioni Abruzzo, Molise e Calabria complessivamente circa venticinquemila fedeli hanno assistito alla Messa presieduta dal Car-dinale Roger Etchegaray, Presidente del Comitato Centrale del Grande Giubileo, e dal Cardinale Vincenzo Fagiolo, Vescovo emerito di Chieti-Vasto. I fedeli abruzzesi e molisani, provenienti da undici diocesi, avevano raggiunto Roma con 400 pullman e quattro treni speciali. Partiti anche dai piccoli centri appenninici, i pellegrini erano accompagnati dallÂArcivescovo di Chieti-Vasto, Mons. Edoardo Menichelli, che aveva cominciato ad organizzare lÂevento già dallo scorso mese di ottobre, pensando a un grande pellegrinaggio che potesse essere espressione di comunione piena tra tutte le diocesi. Non diversamente è stato pensato il pellegrinaggio della regione Calabria, che ha portato a Roma oltre ottomila fedeli provenienti da tutte e dodici le diocesi della regione. Molti i doni per il Papa dalla Calabria: profumi locali, dal bergamotto al gelsomino, un cesto di cedri, un quadro raffigurante la terra calabrese e rappresentante il grande cammino di fede e speranza di ogni uomo. Il presidente della Conferenza Episcopale della Calabria e Arcivescovo di Catanzaro, Mons. Antonio Cantisani, ha invitato i pellegrini a impegnarsi in prima persona per realizzare la giustizia, pagando di persona per costruire un mondo più giusto. Un discorso quanto mai opportuno, visto che nella realtà calabrese il segno di una fede vitale si confronta ogni giorno con problemi sociali di vario tipo. Il sabato successivo, 8 aprile, 20mila fedeli della Diocesi di Aversa erano presenti in Piazza San Pietro al cospetto del Papa che li ha affidati tutti Âalla Madre di Cristo, da voi profondamente amataÂ. CÂè stata dunque una grande partecipazione, a testimonianza di un ricco cammino di fede che ha coinvolto 150 sacerdoti. Nel saluto il Santo Padre si è rivolto al Vescovo, Mons. Mario Milano, e a Mons. Crescenzio Sepe, Segretario del Comitato Centrale del Grande Giubileo e conterraneo dei pellegrini campani. Mons. Milano ha detto che il Papa Âha scritto una pagina indelebile nella storia della nostra diocesiÂ, mentre secondo Mons. Sepe Âquesto pellegrinaggio vale a confermare la spiritualità paolina al cospetto del Successore di PietroÂ. Sabato 6 maggio un unico abbraccio festoso, sottolineato dai cappellini bianchi e gialli sventolati al suo arrivo, ha accolto il Santo Padre. Piazza San Pietro era gremita dei ventimila fedeli provenienti dalle Diocesi di Arezzo e di Fiesole, accompagnati dai rispettivi Vescovi, Mons. Basetti e Mons. Giovannetti. Il Papa, nel suo saluto, li ha incoraggiati a proseguire con coraggio nel cammino di una convinta testimonianza cristiana nei luoghi in cui la Provvidenza pone ogni uomo. Il Cardinale Virgilio Noé, Arciprete della Patriarcale Basilica Vaticana, ha presieduto la Santa Messa esortando i convenuti a ispirarsi profondamente allo stile di vita delle prime comunità cristiane ed esprimendo un forte appello soprattutto ai laici. Ovviamente, non tutti i pellegrinaggi hanno portato a Roma lo stesso numero di fedeli. Tra i Âminori - da un punto di vista esclusivamente numerico - ricordiamo quelli della diocesi di Orvieto-Todi (in 5mila il 7 maggio, guidati dal Vescovo Decio Lucio Grandoni), della diocesi di Cerreto Sannita-Telese-SantÂAgata dei Goti (circa duemila, guidati dal Ve-scovo Michele De Rosa che ha preparato un pellegrinaggio ÂpenitenzialeÂ, e-scludendo il pullman dai mezzi di trasporto e dando la possibilità ai pellegrini di prepararsi spiritualmente sul treno, guidati dai sacerdoti), della diocesi di Montevergine (accompagnati dallÂAba-te e dai padri benedettini dellÂAbbazia Nullius, si sono fermati in preghiera di fronte alla Pietà di Michelangelo), della Diocesi di Avellino (un pellegrinaggio senza precedenti nella storia della diocesi, che ha costretto il Vescovo An-tonio Forte a dividere in due scaglioni i partecipanti, viste le numerose richieste pervenute; alla fine erano in cinquemila a ricevere la benedizione del Papa e varcare, sotto una pioggia battente, la Porta Santa) e della Diocesi di Fabriano-Matelica (3500 fedeli, una partecipazione che è stata motivo di soddisfazione per il Vescovo Luigi Scuppa, alla guida di una diocesi dove le ferite del terremoto del 1997 sono ancora aperte). |