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LÂEucaristia cuore del Giubileo
Corrado Maggioni
Convenire da varie parti del mondo per riscoprire nellÂEucaristia il centro che affratella nel Vivente ieri, oggi e sempre: ecco il significato del Congresso Eucaristico Internazionale dellÂanno 2000, che da Roma chiama tutti a volgere il cuore verso «Gesù Cristo, unico Salvatore del mondo, Pane per la nuova vita». La sua importanza è stata così ricordata dal Papa nella recente Lettera ai sacerdoti per il Giovedì Santo: «Il Congresso rappresenterà un evento centrale del Grande Giubileo, che deve essere Âun anno intensamente eucaristico (Tertio millennio adveniente, 55). Evidenzierà appunto lÂintimo rapporto tra il mistero dellÂincarnazione del Verbo e lÂEucaristia, sacramento della reale presenza di Cristo» (n. 15). La presenza eucaristica di Cristo, infatti, attraversa la millenaria storia dellÂumanità, ancorandola allÂIncarnazione e trasformandola in offerta gradita al Padre. Pur operanti in spazi geografici diversi, i discepoli di Gesù sono vincolati tra loro dalla comunione reale con lÂunico Maestro e Signore, che spezza il medesimo Pane di vita eterna per tutti. Così la prima Eucaristia celebrata nel Cenacolo di Gerusalemme abbraccia ogni comunità cristiana, di ogni tempo e luogo, illuminandone il cammino tra gioie e dolori, entusiasmi e sofferenze. Mentre parla di Gesù Salvatore, lÂEucaristia spiega il nostro legame con lui; mentre ci fa incontrare il Crocifisso Risorto, ci edifica quale suo Corpo pellegrinante sulla terra, nellÂattesa del convito giubilare nel regno dei cieli. Per questo lÂEucaristia è dono incessantemente elargito dallo Spirito di Cristo a chi crede in lui; è il cuore pulsante del Redentore, che irrora le arterie delle Chiese sparse su tutta la terra, rendendole lÂunica Chiesa di Gesù Cristo. Con il raccogliersi di vescovi, presbiteri, diaconi, religiosi e laici - rappresentanti di tutti i credenti del terzo millennio - il Congresso Eucaristico è lÂicona della Chiesa del Grande Giubileo. Motivato dal Mistero che pervade la Chiesa nel suo insieme e nelle singole membra, il Congresso è dunque evento squisitamente ecclesiale: pastori e laici, ministri ordinati e non, anziani e giovani, genitori e figli, sposati e religiosiÂ
tutti sono direttamente coinvolti dallÂEucaristia. Ogni vocazione e stato di vita, infatti, si alimenta al corpo e sangue del Signore. Attraverso la celebrazione della Messa, lÂadorazione del Santissimo Sacramento, la riflessione su temi eucaristici, lÂincontro tra cristiani animati dalla fede nellÂEucaristia e dallÂimpegno di vivere nella carità che essa esprime, il Congresso favorisce lÂinteriorizzazione dello spirito del Grande Giubileo.
LÂunità della Chiesa LÂofferta del sacrificio eucaristico è volta a maturare lÂedificazione del popolo di Dio nellÂunità di un solo Spirito. Ritrovarsi a celebrare i santi misteri non è mai un fatto privato, poiché tocca sempre la sostanza della vocazione della Chiesa, chiamata ad essere, in Cristo, lÂepifania della Trinità. In verità, «sono i Âsacramenti che fanno la ChiesaÂ, in quanto manifestano e comunicano agli uomini, soprattutto nellÂEucaristia, il Mistero della comunione del Dio Amore, Uno e in tre Persone» (Catechismo della Chiesa Cattolica 1118). Professare la stessa fede, ascoltare la medesima divina Parola, condividere lo stesso Pane della vita, dissetarsi allÂunico Calice della salvezza, sono azioni che, di volta in volta, tessono la trama spirituale dellÂautentico tessuto ecclesiale. Sacramento di pietà! Segno di unità! Vincolo di carità!, come esclama santÂAgostino, lÂEucaristia è comunione con Cristo e, nel contempo, appello allÂunità dei credenti in lui ed invocazione a Dio per la piena comunione del corpo della Chiesa. Associando in unÂunica voce la preghiera di ciascuno, lÂEucaristia esprime la partecipazione di tutti alla preghiera stessa di Cristo, «primogenito tra molti fratelli» (Rm 8,29). Così, nellÂassemblea eucaristica rivive la preghiera elevata al Padre da Gesù, prima della passione: «Che tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anchÂessi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato» (Gv 17,21).
La testimonianza Il vocabolario eucaristico si declina con quello della testimonianza: dono di sé, coraggio, perseveranza, fedeltà... E il segreto svelato dal pane e dal vino. Il pane è frutto di mirabili oblazioni: dal chicco di grano che muore sotto terra nasce la spiga piena di chicchi; essi, a loro volta, sono macinati per ottenere la farina, la quale impastata con lÂacqua deve passare al vaglio del fuoco. Anche il vino narra una storia di sacrifici: pensiamo agli acini dÂuva e al loro percorso offertoriale, al loro martirio nel torchio, alla loro purificazione nel tino per divenire vino buono. Dove hanno attinto la forza i martiri se non dal sacrificio di Cristo, reso presente nel sacramento dellÂaltare? Per questo la Chiesa conserva lÂuso di deporre sotto lÂaltare le reliquie dei santi martiri. Questi primi mesi dellÂanno 2000 ci hanno ripetutamente posto dinanzi agli occhi i testimoni della fede, non solo del passato ma dei giorni nostri. Essi ci avvertono che fare comunione con Cristo impegna la vita! Chi comunica al corpo e al sangue del Signore deve essere pronto a fare memoria esistenziale del suo sacrificio, imparando tra conquiste e insuccessi, a far risplendere dappertutto e in ogni circostanza lÂamore infocato di Cristo. LÂEucaristia ha lo scopo di farci vivere da cristiani, ossia da persone che riproducono in sé gli stessi sentimenti, pensieri, comportamenti che furono di Cristo: «Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri» (Gv 13, 34). Sono queste le decisive parole che, la vigilia della sua passione, Gesù ha rivolto ai discepoli mentre era a tavola con loro. Oggi le rivolge a noi che ci sediamo alla mensa del Pane della nuova vita. La concordia che fiorisce dallÂEucaristia, alla quale si accede riconciliati gli uni gli altri, spiana la strada per superare la discordia causata dal peccato: celebrare lÂEucaristia vuol dire riscoprire la vocazione allÂamore fraterno vissuto nei fatti, oltrepassando la categoria dellÂinimicizia per riappropriarsi di quella della prossimità fatta di perdono, misericordia, condivisione, solidarietàÂ
Il tale linea, nella Lettera Dies Domini, Giovanni Paolo II ha richiamato lÂimportanza «che si prenda coscienza viva di quanto la comunione con Cristo sia profondamente legata alla comunione con i fratelli. LÂassemblea eucaristica domenicale è un evento di fraternità» (n. 44). Il pensiero del Papa non ha bisogno di molte spiegazioni: domanda lÂapertura del cuore verso il prossimo, perché il memoriale della carità infinita di Cristo sia tradotto, da chi vi partecipa, in opere di visibile amore. In questo senso il Congresso Eucaristico esorta ad un esame di coscienza: la comunità che celebra lÂEucaristia è chiamata a divenire mistero di carità, al suo interno come nella società in cui vive. |