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I catechisti oggi sulla strada di Emmaus

Laura Galimberti

Si svolgerà mercoledì 21 e giovedì 22 giugno il Giubileo dei Catechisti italiani all’interno dell’evento giubilare del Congresso Eucaristico Internazionale. Il ministero catechistico, infatti, costituisce il volto missionario dell’Eucaristia. Mercoledì 21 giugno alle ore 10 in p.zza S. Pietro è prevista la catechesi del S. Padre. Alle ore 15 in aula Paolo VI la festa dei catechisti. Giovedì 22 giugno alle ore 10 presso la basilica S. Paolo avrà inizio il pellegrinaggio giubilare e la celebrazione penitenziale. Infine alle ore 18 nella basilica di S. Giovanni verrà celebrata l’Eucarestia ed effettuata la processione, entrambe presiedute dal Santo Padre Giovanni Paolo II nella solennità del Corpus Domini. Secondo i dati forniti dall’ultima rilevazione statistica (G. Morante, I catechisti parrocchiali in Italia nei primi anni ’90) i catechisti italiani sono circa 300 mila e l’80% è costituito da presenze femminili. I laici sono l’87%. Tutte le età sono rappresentate, ma con percentuali diverse ; la fascia dei catechisti fino a 30 anni copre circa il 36%, quella della fascia tra i 31 e i 40 anni il 19%, la fascia dai 41 ai 50 anni il 22% e, infine oltre i 50 anni sono il 20%. Come si può notare l’età è mediamente matura. Più del 67% dei catechisti possiede un’ottima base culturale di partenza : diploma di scuola media superiore o laurea. Solo il 24% è fornito di un titolo ecclesiastico (diploma di scienze religiose, qualificazione catechistica o pastorale, ecc..). La durata del ministero catechistico tende ad essere abbastanza prolungata (il 31, 7% oltre i 10 anni), anche se quasi il 30% è costituito da catechisti nuovi, con un solo anno (o anche meno) di servizio. Mons. Bassano Padovani, responsabile organizzativo del Giubileo dei Catechisti, afferma: “Ci piace pensare al nostro Giubileo come una proposta di riaggregazione delle forze catechistiche dentro un triplice obiettivo: fare memoria del passato, riconoscersi in un presente e impegnarsi a progettare il futuro. E’ in fondo il dinamismo di rivitalizzazione della fede e dell’azione di testimonianza che emerge dal brano dei discepoli di Emmaus, l’icona biblica che accompagna il Congresso Eucaristico Internazionale e che è diventata anche punto di riferimento del Giubileo dei Catechisti”.

Essere catechisti oggi tra entusiasmi e difficoltà : quale bilancio ?

Anche i catechisti, come abbiamo potuto constatare dalle numerose lettere ricevute, vivono costantemente questa duplice esperienza. La delusione, la paura, lo sconforto sono atteggiamenti legati a volte a situazioni personali in cui la fede del catechista è messa alla prova, altre volte al contesto entro il quale essi devono operare, un contesto sempre più segnato dall’indifferenza religiosa o dalla percezione della marginalità della fede rispetto alle realtà ritenute importanti dalla gente. In un clima di questo tipo la tentazione della fuga, del “ tornare alle proprie cose ” abbandonando il servizio catechistico è scontata. Ma la maggior parte dei catechisti sa superare la tentazione e vincerla, grazie alla riscoperta della presenza del Signore Risorto: è lui solo che li può aiutare a guardare con profondità e realismo alla loro storia di catechisti, riconoscervi le sconfitte ma anche i semi di novità prodotti dal Vangelo in loro stessi e nelle persone che accompagnano.

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