La fede: un'umilissima fiducia in Dio - Frére Roger di Taizé
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"E VOI, CHI DITE CHE IO SIA?"

LA FEDE: UN'UMILISSIMA FIDUCIA IN DIO

Frère Roger di Taizé

Se fosse possibile sondare un cuore umano, che cosa vi scopriremmo? La sorpresa sarebbe di scoprirvi la silenziosa attesa di una presenza. Ed ecco che nel Vangelo percepiamo una risposta a questa attesa. San Giovanni lo esprime con queste sorprendenti parole: «In mezzo a voi sta Uno che voi non conoscete».

Chi è Colui che sta in mezzo a noi? È il Cristo, il Risorto. Forse noi lo conosciamo poco, ma lui è vicino ad ogni essere umano. Chi è quel Gesù di cui parla il Vangelo, quel Cristo amore di ogni amore? Sin prima dell'inizio dell'universo, da ogni eternità, Cristo era in Dio. Dalla nascita dell'umanità, è la Parola vivente. Poi, come un umile, è venuto tra gli esseri umani. Dal Vangelo di San Giovanni, capiamo che non è venuto sulla terra per condannare il mondo, ma affinché, per mezzo di lui, ogni creatura umana sia salvata, riconciliata e trovi un cammino illuminato da lui.

Se Gesù non avesse vissuto in mezzo a noi, Dio sembrerebbe lontano, irraggiungibile. Ma, per mezzo della sua vita, Gesù ha lasciato trasparire chi è Dio. E oggi, risorto, Cristo vive in noi mediante lo Spirito Santo. Ancor di più è unito ad ogni essere umano senza eccezioni. Se non fosse risorto, non sarebbe presente accanto a noi. rimarrebbe come uno dei personaggi che hanno segnato la storia dell'umanità. Ma non sarebbe possibile dialogare con lui nella preghiera. Non oseremmo invocarlo: Gesù Cristo, in ogni momento mi appoggio su di te; anche quando non arrivo a pregare ti dico: tu, tu sei la mia preghiera.

Prima di lasciarli, Cristo ha detto ai suoi discepoli che avrebbe mandato loro lo Spirito Santo, come un sostegno e una consolazione. Allora possiamo fare questa scoperta: allo stesso modo che Cristo è stato presente sulla terra accanto ai suoi discepoli, oggi continua ad esserlo per noi mediante lo Spirito Santo. Più comprensibile per gli uni, più velata per gli altri, la sua misteriosa presenza è sempre viva. E' come se potessimo sentirlo dire: «Non sai che io sono accanto a te e che, mediante lo Spirito Santo, io vivo in te? Io non ti abbandonerò mai».

«Dio può solo dare il suo amore», scriveva nel VII secolo un teologo, Sant'Isacco di Ninive. E il suo amore ci rende la fede accessibile. Ma che cos'è la fede? La fede è un'umile realtà, un'umilissima fiducia in Dio. Se la fede diventasse pretesa spirituale, non porterebbe da nessuna parte. Allora capiamo l'intuizione di Sant'Agostino: «Se hai il semplice desiderio di conoscere Dio, hai già la fede».

Nessuno arriva a conoscere Cristo da solo. Ognuno può dirsi: in quell'unica comunione che è il Corpo di Cristo, la sua Chiesa, ciò che io non capisco della fede, altri lo comprendono e ne vivono. Quindi, non mi appoggio solamente sulla mia fede, ma su quella dei cristiani di ogni tempo, coloro che ci hanno preceduto, dagli Apostoli e la Vergine Maria fino a quelli di oggi; e, giorno per giorno, mi dispongo interiormente ad avere fiducia nel Mistero della Fede.

Non vorremmo mai dimenticarlo: Cristo è anzitutto comunione. Non è venuto sulla terra per creare una nuova religione, ma per suscitare una comunione d'amore nel suo Corpo, la Chiesa. A Taizè, vogliamo ricordare che la Chiesa è un mistero di comunione, anzi è la comunione per eccellenza.

In questa comunione, mediante lo Spirito Santo, persino i timori e le notti delle nostre vite possono scoprire un'aurora delle riconciliazioni e il destarsi di una gioia semplicissima. E nei nostri cuori, a volte fragili, si accende una fiamma d'amore e possiamo avanzare dal dubbio verso il chiarore di una comunione.

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