La tutela della vita per la dignità dell'uomo
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RIO DE JANEIRO

LA TUTELA DELLA VITA PER LA DIGNITÀ DELL'UOMO

L'uomo è la via della Chiesa. E la famiglia è l'espressione primaria di questa via. Come ha scritto nella Lettera alle famiglie: «il mistero divino dell'Incarnazione del Verbo è (…) in stretto rapporto con la famiglia umana. Non soltanto con una, quella di Nazareth, ma in qualche modo con ogni famiglia, analogamente a quanto il Concilio Vaticano II afferma del Figlio di Dio, che nell'Incarnazione "si è unito in certo modo a ogni uomo" (Gaudium et Spes, 22). Seguendo il Cristo "venuto" al mondo "per servire" (Mt 20,28), la chiesa considera il servizio alla famiglia uno dei suoi compiti essenziali. In tal senso, sia l'uomo che la famiglia costituiscono "la via della Chiesa" (Gratissimam Sane, 2)».

Il Vangelo illumina, quindi, la dignità dell'uomo, e redime tutto quel che può impoverire la visione dell'uomo e della sua verità. È in Cristo che l'uomo percepisce la grandezza della sua chiamata a essere immagine e figlio di Dio; è in Lui che si manifesta in tutto il suo splendore, il disegno originale di Dio-Padre per l'uomo, ed è in Cristo che tale disegno raggiungerà la sua piena realizzazione. Ed è sempre in Cristo che questa prima privilegiata espressione della società umana, che è la famiglia, trova la luce e la piena capacità di realizzazione, in conformità con i piani amorevoli del Padre. «Se Cristo svela pienamente l'uomo, lo fa a cominciare dalla famiglia, nella quale ha scelto di nascere e di crescere» (Gratissimam Sane, 2). Cristo, lumen gentium, luce dei popoli, che è il crocevia necessario nella vita degli uomini e dei popoli, dove Dio è sempre andato loro incontro. E' questo il significato sacro del matrimonio, in qualche modo presente in tutte le culture, nonostante le ombre dovute al peccato originale, e che acquisisce una grandezza e un valore eminenti con la Rivelazione: «Come un tempo Dio venne incontro al suo popolo con un patto di amore e fedeltà, così ora il Salvatore degli uomini e Sposo della Chiesa viene incontro ai coniugi cristiani attraverso il sacramento del matrimonio. Inoltre, rimane con loro perché, come Egli stesso ha amato la Chiesa e si è dato per essa, così anche i coniugi possano amarsi l'un l'altro fedelmente, per sempre, con mutua dedizione» (Gaudium et Spes, 48).

Tra le verità oscurate nel cuore dell'uomo, a causa della crescente secolarizzazione e dell'edonismo imperante, sono particolarmente colpite tutte quelle che riguardano la famiglia. Attorno alla famiglia e alla vita si svolge oggi la lotta fondamentale della dignità dell'uomo. In primo luogo, la comunione coniugale non viene riconosciuta né rispettata nei suoi elementi di uguaglianza della dignità degli sposi e di necessaria diversità e complementarità sessuale. La stessa fedeltà coniugale e il rispetto per la vita in tutte le fasi della sua esistenza sono sovvertiti da una cultura che non ammette la trascendenza dell'uomo creato a immagine e somiglianza di Dio. Allorché le forze disgreganti del male riescono a separare il matrimonio della sua missione relativa alla vita umana, attentano all'umanità, privandola di una delle garanzie essenziali del suo futuro.

Il Papa è voluto venire a Rio de Janeiro per salutarvi a braccia aperte, come il Cristo Redentore che domina questa città meravigliosa dall'alto del Corcovado. Ed è venuto per confermarvi nella fede e per sostenere il vostro sforzo nella testimonianza dei valori evangelici. Quindi, dinanzi ai problemi centrali della persona e della sua vocazione, l'attività pastorale della Chiesa non può rispondere con un'azione parziale del suo apostolato. È necessario intraprendere un'azione pastorale nella quale le verità centrali della fede irradino la propria forza evangelizzatrice nei vari campi dell'esistenza, specialmente in quello della famiglia. Si tratta di un compito prioritario fondato sulla «certezza che l'evangelizzazione in futuro, dipende in gran parte dalla chiesa domestica» (Familiaris Consortio, 65).

È necessario risvegliare e presentare un fronte comune, ispirato e fondato sulle verità centrali della Rivelazione, che abbia come interlocutore la persona e come agente la famiglia. Perciò, i Pastori devono prendere sempre maggiore coscienza del fatto che la pastorale familiare esige agenti con un'accurata preparazione e, di conseguenza, strutture agevoli e adeguate in seno alle Conferenze Episcopali e alle Diocesi, che servano da centri dinamici di evangelizzazione, di dialogo e di azioni organizzate congiuntamente, con progetti ben elaborati e con piani pastorali. Allo stesso tempo, desidero incoraggiare ogni sforzo volto a promuovere strutture organizzative adeguate, sia nell'ambito nazionale che internazionale, che si assumano la responsabilità di instaurare un dialogo costruttivo con gli organismi politici, dai quali dipende in buona parte il destino della famiglia e della sua missione al servizio della vita. Trovare le vie opportune per continuare a proporre efficacemente al mondo i valori fondamentali del piano di Dio, significa impegnarsi nella tutela del futuro dell'umanità.

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