Messaggio dell'Assemblea Speciale per l'America del Sinodo dei Vescovi
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SINODO DEI VESCOVI PER L'AMERICA

Messaggio dell'Assemblea Speciale per l'America del Sinodo dei Vescovi

1. Alle soglie del Terzo Millennio del Cristianesimo, i membri dell'Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per l'America annunciano a tutti i fratelli e le sorelle d'America e a tutto il mondo le parole proclamate da San Paolo all'inizio del primo millennio: "Gesù Cristo è il Signore!" (Fil 2, 11).

3. Convocati da tutte le nazioni d'America per riunirci con il Successore di Pietro in questo Sinodo Speciale, ringraziamo il nostro Santo Padre, Papa Giovanni Paolo II, per questa opportunità di preghiera, di studio e di riflessione. Infatti, abbiamo pregato insieme e abbiamo ascoltato i racconti delle meraviglie e dei bisogni della Chiesa in questo Nuovo Mondo. È per noi una particolare grazia che il Santo Padre abbia convocato questo Sinodo come Assemblea Speciale per l'America, incentrata sul tema: "Incontro con Gesù Cristo vivo: il cammino per la conversione, la comunione e la solidarietà in America". (…)

4. Siamo convinti di essere una sola comunità; e benché l'America comprenda molte nazioni, culture e lingue diverse, vi sono tante cose che ci uniscono e molti sono i modi in cui ognuno influisce sulla vita del prossimo. Questo storico incontro della Chiesa in America, su invito del Santo Padre, ci ha spinti a cercare risposte ai problemi e alle preoccupazioni delle nostre terre, non per servire una parte d'America e neanche per rispondere alle esigenze dell'altra, ma perché, ricorrendo alle risorse di entrambe, diventiamo più consapevoli dei bisogni di ognuna. È questo che abbiamo fatto durante le settimane del Sinodo mentre ascoltavamo le preoccupazioni e le speranze dei nostri vicini di tutte queste terre. (…)

17. Ci rivolgiamo a voi, giovani uomini e donne, che cercate Dio nel mondo d'oggi; a voi giovani, che per la vostra povertà non avete la possibilità di guadagnarvi da vivere e di formare una famiglia; a voi giovani il cui ideale è stato soffocato da un eccessivo consumismo e a tutti voi giovani che cercate il significato dell'amorevole presenza di Dio nella vostra vita.

18. Ci rivolgiamo con cuore carico di dolore, pensiamo alle dure prove che sopportate, bambini di strada. Quello che voi, figli di Dio, subite, non dovrebbe succedere a nessuno. Talvolta non vi rendete conto di essere abbandonati, maltrattati, sfruttati e spinti a vivere nel crimine. Alcuni di voi vivono sotto la minaccia della morte proprio da parte di coloro che dovrebbero proteggervi da ogni pericolo. Facciamo appello agli uomini di buona volontà affinché vi aiutino a liberarvi da questi pericoli, in modo che possiate godere di una vita sicura e normale e scoprire la presenza dell'amore di Dio.

19. A voi immigranti, che non siete stati bene accolti nei paesi d'adozione, facciamo giungere l'espressione del nostro incoraggiamento. La Chiesa ha sempre accompagnato generazioni di emigranti nel loro cammino verso una vita migliore e mai cesserà di essere al loro fianco con qualunque servizio.

20. A voi, minoranze, vittime di pregiudizi, esprimiamo la nostra solidarietà per le frustrazioni causate dalla discriminazione, per la sofferenza causata dall'ostilità degli altri e per gli abusi spesso compiuti dalle istituzioni sociali.

21. Pensiamo a voi, popoli aborigeni e indigeni dell'America, che tanto avete sofferto nel corso degli ultimi cinque secoli a causa di uomini avidi e violenti e che ancora oggi godete così poco dell'abbondanza delle nostre terre.

22. Vogliamo parlare a voi, nostri fratelli e sorelle di ascendenza africana, i cui antenati sono arrivati in America in catene come schiavi. Le ferite di questi terribili secoli di schiavitù ancora affliggono l'anima. Ci impegniamo a continuare a lavorare con voi, in modo che possiate godere della vostra piena dignità di figli di Dio e possiate sempre essere accolti nelle nostre Chiese e comunità di fede.

25. In effetti, di tutte le preoccupazioni del popolo di Dio risuonate nell'Aula di questo Sinodo Speciale per l'America, il grido dei poveri è stato ascoltato con particolare attenzione. Nessuna Conferenza Episcopale dell'America ha omesso di esprimersi con chiarezza e con profonda emozione sulla richiesta di giustizia a favore dei nostri fratelli e delle nostre sorelle, la cui vita e la cui dignità umana vengono sfidate dalla povertà e dal bisogno.

26. Nel Nord, vediamo con apprensione e costernazione come anno dopo anno si accresca il divario tra coloro che vivono nell'abbondanza e coloro che hanno solo il minimo necessario. Nelle aree in cui i benefici materiali sono particolarmente diffusi, molti di noi si trovano ad affrontare la tentazione del giovane ricco del Vangelo, che si manifesta nell'essere indifferenti di fronte alle necessità di coloro che bussano alla nostra porta (cfr. Lc 16, 19-31). Dobbiamo ricordare ciò che si dice nella prima lettera di San Giovanni: «Ma se uno ha ricchezze di questo mondo e vedendo il suo fratello in necessità gli chiude il proprio cuore, come dimora in lui l'amore di Dio? Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità» (1 Gv 3,17-18).

27. Nel Sud, esistono regioni che patiscono condizioni di assoluta miseria umana, inconciliabili con la dignità che Dio ha conferito a tutti i suoi figli in ugual misura. In ogni parte dell'America esiste la necessità di proteggere i nascituri innocenti dal flagello dell'aborto. Anche laddove la miseria non ha raggiunto dimensioni molto consistenti, esiste la sofferenza dei bambini che si coricano la sera affamati, dei padri e delle madri di famiglia senza lavoro o senza mezzi di sostentamento, dei popoli indigeni le cui terre e la cui esistenza sono minacciate, di migliaia di senza tetto o di disoccupati a causa delle mutevoli ed instabili condizioni del mercato. A questi mali vanno aggiunti quelli provocati dagli abusi della globalizzazione della cultura e dell'economia mondiale, quelli causati dal narcotraffico, dallo storno di risorse verso il commercio di armi, oltre che dalla corruzione politica ed economica, che priva le persone della partecipazione ai beni materiali che essi stessi hanno guadagnato o che sono stati destinati loro e ai quali hanno diritto.

28. Il peso del debito estero e nazionale, dal quale molti paesi non sembrano avere alcuna prospettiva di essere alleviati, ha costituito una preoccupazione consistente durante il Sinodo. Benché il debito estero non rappresenti la causa esclusiva della povertà di molte nazioni in via di sviluppo, non si può negare che esso abbia contribuito a creare condizioni di estrema miseria che rappresentano una sfida urgente per la coscienza dell'umanità. Di conseguenza, ci uniamo all'appello del Santo Padre per la riduzione e la remissione del debito, nello sforzo di aiutare gli abitanti di alcune delle nazioni più povere della terra (cfr. Tertio Millennio Adveniente, n. 51). La remissione del debito sarebbe solo l'inizio di un alleggerimento del fardello che grava sui poveri. Rimane ancora molto da fare per prevenire l'emarginazione di intere regioni e Paesi nell'economia globale. Qualunque riduzione del debito deve risultare in un beneficio per i poveri. Devono essere intraprese delle misure per evitare le cause - di qualunque tipo - che hanno dato origine al debito.

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