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LE RADICI DELL'ANTIGIUDAISMO IN AMBIENTE CRISTIANO

DALLA "NOSTRA AETATE" L'AVVIO DI UN PIÙ FRATERNO DIALOGO

Card. Roger Etchegaray

Da più di un anno, sotto la guida di Padre Cottier, la Commissione teologico-storica ha accuratamente preparato questo Colloquio che, grazie alla vostra partecipazione numerosa e qualificata, lascia ben sperare per l'esito dei suoi lavori, dei quali possiamo misurare tutta l'importanza sul lungo cammino della riconciliazione tra cristiani ed ebrei. Analizzare «Le radici dell'antigiudaismo in ambiente cristiano» significa sottolineare i limiti ma anche le profondità della ricerca progettata. Partire dall'antigiudaismo piuttosto che dall'antisemitismo, vuol dire centrare lo studio sulle motivazioni religiose le quali, poiché toccano la coscienza, sono molto più pregnanti e determinanti delle semplici motivazioni razziali o politiche.

Proprio trentadue anni fa (il 28 ottobre 1965), il Concilio Vaticano II con la dichiarazione Nostra Aetate, «scrutando il mistero della Chiesa» (n.4), ha dato uno slancio straordinario al dialogo tra cristiani ed ebrei. Malgrado tutti i nostri sforzi, tale dialogo resterà fragile o troppo superficiale finché non ci interroghiamo in un modo più decisivo sulla natura religiosa del legame che unisce le due comunità «al livello stesso della propria identità», secondo le parole che Giovanni Paolo II ha usato all'inizio del suo pontificato (Magonza, 12 marzo 1979). È al cuore di tale interrogativo che si situa questo Colloquio, con uno scopo puramente esegetico, teologico e storico. Il vostro compito non è facile, perché si tratta di esaminare delle relazioni troppo spesso contrapposte tra Giudaismo e Cristianesimo, nonché di penetrare attraverso una spessa sedimentazione di questioni accumulatesi nel corso dei secoli, fin dai testi neo-testamentari.

Il tal campo, come in molti altri, Giovanni Paolo II ci ha invitato a purificare la nostra memoria per superare con un passo più leggero la soglia ormai prossima dell'Anno 2000, che dovrà essere tutto sfavillante per il sole della misericordia sorto dalla nascita di Cristo Redentore. Lo sguardo fraterno che rivolgiamo qui verso la religione ebraica non può farci dimenticare che la Chiesa è ugualmente attenta alle altre religioni del mondo, e in particolare alla religione islamica che onora anch'essa il Dio di Abramo.

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