Il pellegrinaggio nella terra del Vangelo - Kamal-Hanna Bathish
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GIUBILEO: TEMI E PROSPETTIVE

IL PELLEGRINAGGIO NELLA TERRA DEL VANGELO

Kamal-Hanna Bathish

Presidente del Comitato di Gerusalemme per il Grande Giubileo

Visitando la Terra Santa si cammina sulle traccia e sui passi del Figlio di Dio fatto uomo nel compiere la salvezza di tutta l'umanità. Terra benedetta del Santo di Dio, terra storica del Vangelo, dove ogni passo riproduce il ricordo del passaggio di Gesù! Terra soprannominata «Quinto vangelo!». Ma questa terra offre un altro vangelo vivo, umano, ecclesiale che, con la sua vita e la sua cultura, perpetua e testimonia attraverso i secoli Colui che un giorno vi rivolse l'appello: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo» (Mc 1,15): questa è la testimonianza della comunità cristiana che da secoli continua in modo visibile la presenza di Cristo nella sua terra e che riprende sempre per conto suo le parole di Giovanni: «Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita, poiché la vita si è fatta visibile, noi l'abbiamo veduta e di ciò rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il Padre e si è resa visibile a noi!» (I Gv 1,1-2) Davvero un privilegio!

È il privilegio unico della Terra Santa di presentare i luoghi che ricordano la vita e l'insegnamento di Gesù, riflettono ancora la sua divina missione e ne parlano. Le varie peripezie storiche e la scienza archeologica più accreditata ne assicurano l'autenticità, almeno per i santuari maggiori dell'Annunciazione a Nazareth, della Natività a Betlemme e del Calvario e Sepolcro a Gerusalemme. In Terra Santa, e più particolarmente a Gerusalemme dove tutti sono nati: «Ecco, Palestina, Tiro ed Etiopia: tutti là sono nati»(Sal 86,4), il cristiano ritrova le sue origini nella patria terrena di Gesù Cristo, dove è compiuto il mistero che lo salva ed è nata la Chiesa che maternamente lo abbraccia. A Nazareth e a Betlemme egli ritrova tutta l'alta dignità della sua natura e della sua personalità umana elevata dalla divinità di Cristo. A Gerusalemme, al Monte degli Ulivi, il cristiano realizza che la sua fine deve trasportarlo con Cristo che lo ha preceduto per preparargli una mansione presso il Padre in cielo. Dove si può intraprendere un buon cammino e un autentico pellegrinaggio di penitenza e di riconciliazione con Dio e con il prossimo meglio che non in Terra Santa? Ecco il luogo privilegiato per vivere l'attesa e la celebrazione del Grande Giubileo del 2000! Come per mezzo di un popolo e di una terra Dio ha preparato e realizzato i misteri dell'incarnazione e della redenzione, cosí per mezzo di una terra e di un popolo puó ancora accompagnare il cammino del popolo di Dio verso la Gerusalemme celeste.

Terra Santa - Polo della celebrazione del Giubileo:

«Vista in questa luce - come dice Giovanni Palo II - tutta la storia cristiana ci appare come un unico fiume, al quale molti affluenti recano le loro acque. L'Anno 2000 ci invita ad incontrarci con rinnovata fedeltà e con approfondita comunione sulle sponde di questo grande fiume: il fiume della Rivelazione, del cristianesimo e della Chiesa, che scorre attraverso la storia dell'umanità a partire dall'evento accaduto a Nazaret, e poi a Betlemme duemila anni fa. È veramente il "fiume" che con i suoi "ruscelli", secondo l'espressione del Salmo, "rallegra la città di Dio" (cf. Sal 46 [45],5)» (TMA n.25). Notiamo le tre città: Nazareth, Betlemme e Gerusalemme la città di Dio: tre città, tre tappe del cammino di conversione, alle quali si aggiunge Roma, il centro catalizzatore della Chiesa per canalizzare il corso di questo fiume.

Niente da stupirsi che Terra e Luoghi Santi siano considerati come un polo del Grande Giubileo! «Un capitolo a sé è costituito dalla celebrazione stessa del Grande Giubileo, che avverrà contemporaneamente in Terra Santa, a Roma e nelle Chiese locali del mondo intero» (TMA 55). Con questa innovazione storica il Santo Padre ha soddisfatto il bisogno eccezionale di allargare le porte del Giubileo: «La Porta Santa del Giubileo del 2000 dovrà essere simbolicamente più grande delle precedenti» (TMA n.33).

Città sante: Itinerario di conversione

Un pellegrinaggio per il 2000

La relazione, fatta a nome del Comitato Gerosolimitano per il Grande Giubileo, al 2o congresso europeo dei direttori di pellegrinaggi e Rettori dei santuari tenuto a Máriapósc in Ungheria il 2-4 settembre 1996, dice quanto segue: «È essenziale entrare nello spirito del Giubileo. Il pellegrinaggio deve ormai portare l'impronta del Giubileo: tempo d'incontro con la grazia di Dio e con il Dio della grazia, tempo di presa di coscienza, di revisione e di riconciliazione con Dio... Il pellegrinaggio classico in Terra Santa è diventato una corsa veloce verso i Luoghi Santi. Si vorrebbe vedere il massimo possibile. Il pellegrino, dopo una giornata, e più ancora al termine di una settimana di visite intense si trova fisicamente esausto. Resta dunque affamato come era, ed incapace di assimilare, e magari anche di localizzare ciò che aveva scoperto con tanto interesse. Nell'ipotesi migliore, rimane quantomeno con la nostalgia di un ritorno...»

Pellegrinaggio in tre tappe

Conoscendo la vastità del santuario costituito dalla Terra Santa, l'esiguità dei Luoghi Santi, l'afflusso straordinario di pellegrini previsto per il 2000 e la brevità del tempo a disposizione del pellegrinaggio abbiamo proposto «una forma di pellegrinaggio ridotta in visite, ma più centrata sull'essenziale, lasciando più tempo alla meditazione, alla preghiera e ad una riflessione più approfondita sul mistero di Cristo. Il pellegrino dovrebbe sentirsi interpellato personalmente per provocare una sua risposta sincera e convinta alla questione fondamentale che si pone a ciascuno: Per te, chi è Cristo?». Abbiamo perciò espresso il desiderio di «concentrare il pellegrinaggio su tre tappe:

  • NAZARETH con una riflessione teologica sull'Incarnazione. Che significa un Dio incarnato, un Dio che condivide la condizione dell'uomo? L'Islam e il Giudaismo rifiutano ambedue il mistero dell'incarnazione a favore della trascendenza di Dio. Che significa per noi cristiani la frase dei Padri: " Dio si è fatto uomo perché l'uomo diventi dio?". Si puó approfittarne pure per una riflessione sulla dignità dell'uomo, sul mistero della vita nascosta, con la lezione del silenzio, del lavoro e dell'adempimento del dovere quotidiano.
  • BETLEMME dove Gesù nasce in questo mondo e comincia a vivere nella nostra società con tutte le sue situazioni e i suoi problemi. Ciò invita ad una meditazione sul dono della vita, sulla famiglia e la società. Come dunque affermare e vivere la propria identità cristiana nella società attuale e in un mondo pluralistico così ben rappresentato in Terra Santa?
  • GERUSALEMME con mistero della Pasqua di Cristo: Passione-Morte-Risurrezione; mistero della riconciliazione e mistero della Pentecoste con la nascita della Chiesa di Cristo. È lì tutto il piano e la realizzazione dell'economia divina della salvezza con la missione affidata alla Chiesa di portarlo a tutta l'umanità».

Il pellegrinaggio del 2000, per essere sintonizzato con lo spirito del Giubileo come spiegato nella Tertio Millennio Adveniente, dovrebbe dunque aggirarsi attorno a questi tre centri dove si trova condensato il fondo della teologia e della spiritualità cristiane. Il pellegrinaggio si completerà logicamente a Roma, dove la presenza del successore di Pietro e Vicario di Cristo raccoglie tutti i fedeli sparsi nel mondo nell'unità della Chiesa fondata sugli apostoli.

Nel cuore del nostro itinerario giubilare

Maria Santissima

Al termine di questo pellegrinaggio, nel quale abbiamo visitato le città segnate e santificate da Cristo e percorso le varie tappe della nostra riconciliazione con Dio e con il prossimo per raggiungere l'unione in Cristo, come possiamo ignorare il posto e il ruolo di Maria? In tutto questo cammino tanto del cristiano quanto della Chiesa in pellegrinaggio giubilare, Maria Santissima così unita a Cristo e vicina nell'opera di salvezza, non può che avere un posto privilegiato per cui meriterebbe di essere menzionata in ogni tappa. Per descriverlo non troviamo parole migliori di quelle di Giovanni Paolo II, che si possono applicare anche al nostro itinerario di conversione:

«In tutto questo ampio orizzonte di impegni, Maria Santissima, figlia prescelta del Padre, sarà presente allo sguardo dei credenti come esempio perfetto di amore, sia verso Dio che verso il prossimo. Come Ella stessa afferma nel cantico del Magnificat, grandi cose ha fatto in lei l'Onnipotente, il cui nome è Santo (cf. Lc 1, 49). Il Padre ha scelto Maria per una missione unica nella storia della salvezza: quella di essere Madre dell'atteso Salvatore. La Vergine ha risposto alla chiamata di Dio con una piena disponibilità: "Eccomi, sono la serva del Signore" (Lc 1, 38). La sua maternità, iniziata a Nazaret e vissuta sommamente a Gerusalemme sotto la Croce, sarà sentita in quest'anno come affettuoso e pressante invito rivolto a tutti i figli di Dio, perché facciano ritorno alla casa del Padre ascoltando la sua voce materna: "Fate quello che Cristo vi dirà" (cf. Gv 2,5)» (TMA 54).

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