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Editoriale

Un momento tanto atteso

Card. Roger Etchegaray
+ Crescenzio Sepe

E’ giunto il momento tanto atteso: si apre la Porta Santa; inizia il Grande Giubileo del 2000; la Chiesa entra nel nuovo millennio seguendo la strada tracciata da Cristo. Di fronte a noi sta un grande dono di Grazia, una rinnovata speranza offerta non solo ai credenti, ma a tutti gli uomini e le donne di “buona volontà” alla sincera ricerca di Dio. La gioia del Natale, la consapevolezza del continuo rinnovarsi ed operare nella storia dell’Incarnazione diviene ora, con il Giubileo, più profonda e convinta.  Questo è il tempo del ringraziamento, del canto di lode di San Paolo fatto proprio, in nome dell’umanità intera, dal Santo Padre nella bolla Incarnationis Mysterium (n.1): “Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo… Egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà, secondo quanto, nella sua benevolenza, aveva in lui prestabilito per realizzarlo nella pienezza dei tempi: il disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra” (Ef 1, 3, 9-10). Sì, veramente tutte le cose ritrovano il loro compimento in Cristo e ancora una volta la Chiesa, per mezzo del perdono del Giubileo, spalanca materna le sue braccia per sollevare un popolo ferito nel corpo e nello spirito e accompagnarlo, attraverso la soglia della Porta Santa, all’abbraccio filiale con il Padre. “Non sei più schiavo, ma figlio” (Gal 4,6), ci consola ancora l’Apostolo.

Un grande appuntamento spirituale, erede di una tradizione secolare e, insieme, nuovo frutto del Concilio Vaticano II, giunge, tanto atteso e tanto preparato, al via. Tale è la portata, veramente universale, di questo Grande Giubileo, tale il suo impatto sulle nostre coscienze, tale il suo stimolo per la nostra fede e la nostra testimonianza, che non possiamo non provare, insieme con la soddisfazione di oggi, quasi un senso di trepidazione. Alla gioia si aggiunge, allora, la preghiera perché tutti possiamo rispondere con sincerità all’invito del Padre, perché ogni uomo e ogni donna, che passano e passeranno attraverso la Porta Santa, siano davvero disposti a cogliere i benefici soprannaturali del Giubileo, perché il pentimento e la conversione dei cuori dei cristiani facciano da faro ad un’umanità nuova, in cammino verso la “pienezza dei tempi”. Attraversiamo la soglia del Terzo Millennio, fiduciosi che il Signore  “non mancherà di muovere gli animi perché si dispongano a celebrare con fede rinnovata e generosa partecipazione il grande evento giubilare” (Tertio Millennio adveniente, n.59) e sicuri che Maria, la Madre del Redentore sarà, per tutti, la stella che guida i passi dei fedeli incontro al Signore.

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