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Verso le giornate giubilari

Giubileo dei malati
Il pellegrinaggio ai luoghi della sofferenza

Il Giubileo degli ammalati e degli operatori della sanità, in calendario dal 9 al 12 febbraio del 2000, non riguarda solo le persone che sono ricoverate o lavorano negli ospedali, ma anche quanti – parenti, amici o volontari - vanno a trovare i sofferenti. Infatti, secondo le disposizioni emanate dalla Penitenzieria Apostolica per regolare l’acquisto delle indulgenze giubilari, una visita agli infermi (e così pure ai carcerati, agli anziani in solitudine, agli handicappati e ad ogni fratello o sorella in difficoltà) permette di fruire del dono dell’indulgenza dell’Anno Santo come il tradizionale pellegrinaggio alle basiliche. Perché visitare un sofferente equivale a compiere un pellegrinaggio verso Cristo presente in lui.

In questa prospettiva, il Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute (organizzatore della celebrazione del Giubileo degli ammalati e della contemporanea  Giornata mondiale del malato del 2000) ha diffuso alcune indicazioni pratiche per il “Pellegrinaggio ai luoghi di sofferenza” nell’anno giubilare. Invitando le comunità cristiane a conoscere meglio le realtà sanitarie presenti sul territorio, per contribuire alla soluzione dei loro problemi e donare tempo e attenzione ai malati più gravi o più soli.

Concretamente, il Pontificio Consiglio suggerisce che i fedeli, da soli o in gruppo, compiano un vero e proprio pellegrinaggio al luogo di cura prescelto, oppure ad alcuni reparti specifici, coinvolgendo, naturalmente in accordo con la direzione, ricoverati ed operatori in una celebrazione liturgica, eucaristica o in un semplice esercizio di pietà (per esempio il rosario o la Via Crucis). Dove possibile, il momento di preghiera potrebbe essere accompagnato da un approfondimento del significato salvifico della sofferenza o da una festa. Questo pellegrinaggio negli ospedali, inoltre, dovrebbe essere preparato e seguito da alcune opere di carità tese a favorire lo spirito di penitenza e condivisione dei pellegrini nell’ospedale. Invitati ad astenersi dai consumi superflui per devolvere il corrispettivo a favore della ricerca o delle necessità dei sofferenti, contribuire al sostegno delle opere socio-caritative di carattere religioso, rendere permanente, magari con turni di volontariato, la loro attenzione ai malati. (D.B.)

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